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Rubrica Amarcord: Citroën CX

Recensione della Citroën CX.


Come da tradizione prima di addentraci in una nuova puntata della nostra Rubrica Amarcord, dedicata alla riscoperta di modelli del passato che hanno lasciato la propria impronta nella storia dell’automobilismo, vi proponiamo il nostro classico promemoria: partecipate anche voi a questa community spedendoci il vostro racconto e, se possibile, qualche immagine dell’epoca a suggerimenti@autoblog.it… I migliori saranno pubblicati. Il viaggio spazio temporale odierno è ambientato in Francia e ha come protagonista la Citroën CX.

Le sue origini risalgono al 1968, anno in cui nasce il progetto “L” che ha come obiettivo la realizzazione di un modello destinato a sostituire la DS. Avendo a disposizione un budget limitato la Casa invece di cercare soluzioni innovative decide di sfruttare al meglio le proprie conoscenze ed esperienze maturate durante la realizzazione di alcuni modelli precedenti come la DS e la SM. Per quanto riguarda l’estetica, invece, le particolari linee sono il frutto del lavoro fatto da Robert Opron e dal suo team, composto da collaboratori validi e dotati di talento come Michel Harmand che disegnò personalmente le originali forme del cruscotto.

Il frontale della vettura è caratterizzato dalle dimensioni generose dei fari e dalla calandra stretta con cornice cromata e logo del Brand mentre al posteriore l’elemento di maggior spicco è rappresentato dalla singolare forma del lunotto. Dopo sei lunghi anni dall’inizio del progetto, nel 1974, il modello viene finalmente presentato per la prima volta al pubblico durante il Salone di Parigi. Inizialmente è disponibile in due versioni: CX 2000 e CX 2200, rispettivamente equipaggiate con i motori utilizzati sulla DS 19 e sulla DS 21. La novità meccanica è rappresentata dal fatto che quest ultimi sono montati trasversalmente e inclinati di 30 gradi in avanti.

Citroën CX
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A un solo anno dalla commercializzazione arrivano i primi riconoscimenti in quanto la francese si aggiudica il titolo di Auto dell’Anno e il Prix de la Sécurité, seguiti dall’Award Style Auto conferitogli qualche mese più tardi al Salone di Ginevra. Sempre nel 1975 debuttano le versioni Super, Pallas e 2200 Diesel. Poco dopo, nel ’76, viene presentata la Break ovvero una station wagon ottenuta allungano il passo e lo sbalzo posteriore della vettura tradizionale.

Citroën CX
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A essa si affianca inoltre la Prestige, che adotta la stessa scocca a passo allungato, mossa dal propulsore di 2347 cm3 da 115 CV utilizzato sulla DS 23; quest’ultimo al tempo stesso rimpiazza anche il 2.2 litri montato sulle CX 2200. Il 1977 è l’anno della 2400 GTi, nuova versione di punta della gamma con il motore delle 2400 ma con alimentazione a iniezione, 128 CV, una velocità massima di quasi 190 km/h e un cambio manuale a cinque rapporti di serie.

Citroën CX
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Nel ’78 arrivano la 2500 Diesel e la 2400 Pallas Injecton mentre l’anno seguente, oltre a una lieve rivisitazione dell’abitacolo, arrivano la Limousine 2500 Diesel e un nuovo 2.0 litri da 106 CV -sviluppato in collaborazione con Renault- che equipaggerà la CX 2000. Quest’ultima, a partire dal gennaio ’80 è proposta anche in una variante con allestimento semplificato chiamata Reflex.

Citroën CX
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Dopo tre anni arrivano altre novità di tipo meccanico: le CX 2400 cambiano il loro nome in CX 25 e adottano un motore da 2499 cm3 in grado di sviluppare una potenza di 138 CV. La stessa unità equipaggia anche la GTi, ribattezzata 25 GTi, che per l’occasione propone l’allestimento RI. Nel 1983 arriva anche una versione turbodiesel da 95 CV, disponibile nelle varanti Turbo e TRD Turbo, seguita dalla GTi Turbo equipaggiata con il 2.5 litri benzina da 168 CV.

Citroën CX
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Nel ’85 nasce la CX 2, versione che presenta una serie di aggiornamenti come i nuovi paraurti in materiale plastico e l’abitacolo rivisitato con una plancia aggiornata con materiali qualità superiore rispetto al passato e una strumentazione analogica. Iniziano così gli ultimi anni di vita dell’ammiraglia Citroën, caratterizzati, da ulteriori adeguamenti alla meccanica – con l’adozione degli scambiatori di calore sui motori turbo e di un nuovo 2,2 litri di derivazione Renault – e alle dotazioni. Nel 1989 con il debutto della XM termina la carriera della CX che, nella sola versione Break rimarrà in commercio per altri due anni.

Citroën CX
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Per chi si fosse perso le scorse puntate, abbiamo parlato di:

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