Maybach

Maybach viene fondata nel 1909 da un imprenditore inizialmente specializzato nella produzione di imponenti motori aeronautici, dedicati ai dirigibili Zeppelin. Nel primo dopoguerra Karl Maybach ritiene sia giunto il momento di diversificare la produzione: sceglie così di realizzare veicoli per il trasporto di civili. Tuttavia segue un percorso decisamente inusuale, dedicandosi a vetture grosse, imponenti, equipaggiate con motorizzazioni via via più generose. Nel 1930 viene dunque introdotta la DS8, altrimenti ribattezza Zeppelin. Il motivo? Utilizza un possente V12 da ben 7922 cc. Cilindrata e frazionamento non sono tuttavia esagerati, perché l’auto arriva a pesare fino a 3 tonnellate. Gli acquirenti comunque non mancano.

L’avvento della Seconda Guerra Mondiale costringe Maybach a dedicarsi alla produzione di motori per l’esercito tedesco, motivo per cui i suoi stabilimenti vengono ripetutamente bombardati. I danni sono irreparabili. Il marchio è quindi costretto alla chiusura, nonostante abbia prodotto la comunque ragguardevole cifra di 2.300 vetture. Maybach risorge nel 1960, quando viene assorbita da Mercedes. Il destino comunque non si dimostra benevolo, e l’azienda vive lunghi anni d’oblio. Ne emergerà solo ad inizio nuovo millennio, quando BMW e Volkswagen acquistano rispettivamente Rolls Royce e Bentley. Daimler si trova quindi sprovvista di una realtà d’eccellenza, specializzata nella produzione di berline extra-lusso. Sceglie quindi di rispolverare Maybach.

Introduce le berline 57 e 62, il cui nome rappresenta la lunghezza in decimetri. Entrambe utilizzano un V12 Mercedes da 550 CV, permettono all’acquirente di personalizzare ogni elemento desideri e costano circa 400.000 euro. Nel corso degli anni vengono introdotte versioni ancora più potenti ed esclusive, compresa la sontuosa Landaulet. Maybach comunque non riscuote il successo sperato e nell’agosto 2012 viene ufficialmente dismessa. Tutti gli aggiornamenti sul marchio tedesco.

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