Viaggio in taxi da incubo: turista paga oltre 1.500 euro per 1,6 km

Una turista in Croazia paga 1.500 euro per 1,6 km in taxi: errore o truffa? Tutti i dettagli, il rimborso e i rischi delle tariffe non regolamentate

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 28 ago 2025
Viaggio in taxi da incubo: turista paga oltre 1.500 euro per 1,6 km

Un episodio a dir poco incredibile ha recentemente scosso il settore dei trasporti pubblici non di linea in Croazia: una turista neozelandese si è vista recapitare un addebito di ben 1.500 euro per un viaggio in taxi di soli 1,6 chilometri nel cuore di Zagabria. Un caso che, oltre a sollevare un’ondata di polemiche, ha acceso i riflettori su alcune criticità legate alla regolamentazione delle tariffe dei taxi nel paese balcanico.

Viaggiatrice neozelandese colta alla sprovvista

La protagonista di questa singolare vicenda è una viaggiatrice proveniente dalla Nuova Zelanda, che durante il suo soggiorno nella capitale croata ha avuto la sfortuna di imbattersi in una situazione al limite dell’assurdo. Dopo aver percorso un brevissimo tragitto in taxi, la donna si è vista chiedere dal tassista una cifra iniziale di 185 euro, già sproporzionata rispetto alla distanza percorsa. Nonostante le sue proteste, l’autista si è detto disposto a ridurre l’importo a 150 euro. Tuttavia, al momento del pagamento tramite POS, un errore nella digitazione dell’importo ha portato a un addebito finale di ben 1.506 euro.

Colta dalla preoccupazione di perdere il proprio volo di ritorno e non avendo il tempo materiale per risolvere la questione sul posto, la turista ha deciso di pagare comunque, riservandosi di denunciare l’accaduto una volta rientrata in patria. Non appena tornata in Nuova Zelanda, ha infatti segnalato l’episodio alle autorità locali, che si sono immediatamente attivate in collaborazione con le forze dell’ordine croate per far luce sull’accaduto.

L’errore

Le indagini hanno permesso di ricostruire nel dettaglio quanto avvenuto. È emerso che l’addebito esorbitante era frutto di un errore materiale nella digitazione dell’importo sul terminale elettronico, probabilmente dovuto alla tensione e alla fretta del momento. Il tassista, una volta resosi conto dell’accaduto, ha prontamente restituito alla cliente la somma eccedente, effettuando un rimborso di 1.350 euro e porgendo le sue scuse formali. L’uomo non ha subito conseguenze legali, in quanto l’inchiesta ha escluso qualsiasi intento fraudolento.

Questo episodio, pur risolvendosi positivamente per la turista, ha però messo in evidenza una criticità strutturale del sistema croato: a differenza di quanto avviene in altri paesi europei, in Croazia i tassisti possono stabilire in autonomia le proprie tariffe, non essendo vincolati a un tariffario regolamentato né all’utilizzo obbligatorio di tassametri standardizzati. Una situazione che espone i visitatori, soprattutto i turisti stranieri, a rischi notevoli di incorrere in costi eccessivi o addirittura in vere e proprie truffe.

Il caso della turista neozelandese ha dunque riacceso il dibattito pubblico sulla necessità di introdurre maggiore trasparenza nel settore dei trasporti pubblici non di linea. Sono sempre più numerose le voci che chiedono una revisione delle normative in materia, al fine di garantire una maggiore tutela dei consumatori e ridurre il rischio di episodi spiacevoli come quello avvenuto a Zagabria.

Informarsi sulle tariffe

Per i viaggiatori, l’accaduto rappresenta un importante monito: prima di salire su un taxi in paesi dove le regolamentazioni sono meno stringenti, è fondamentale informarsi sulle tariffe praticate, preferire compagnie ufficiali o, meglio ancora, affidarsi a piattaforme di prenotazione che offrano prezzi trasparenti e predeterminati. In questo modo, è possibile ridurre drasticamente il rischio di incorrere in spiacevoli sorprese alla fine del proprio viaggio in taxi.

La storia della turista neozelandese, fortunatamente conclusasi con un rimborso e senza gravi conseguenze, rimane un caso emblematico delle insidie che possono nascondersi dietro la mancanza di un tariffario regolamentato e di una reale trasparenza nel settore. Un promemoria prezioso per tutti coloro che, per lavoro o per piacere, si trovano a viaggiare all’estero e desiderano vivere la propria esperienza senza brutte sorprese, affidandosi a sistemi che garantiscano la massima tutela dei consumatori.

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