Non fa salire due passeggeri non vedenti per colpa del cane guida: tassista sospeso

A Milano, un tassista è stato sospeso per 30 giorni per aver negato l'accesso a due non vedenti con cane guida. Ecco cosa dice la legge

Di Giulia Darante
Pubblicato il 1 lug 2025
Non fa salire due passeggeri non vedenti per colpa del cane guida: tassista sospeso

Un episodio di discriminazione accaduto a Milano ha sollevato un acceso dibattito sui diritti delle persone con disabilità e sul rispetto delle normative vigenti. Un tassista milanese è stato sospeso per 30 giorni dopo aver negato il servizio a due passeggeri non vedenti accompagnati dal loro cane guida. L’incidente, avvenuto il 16 dicembre scorso in via Lodovico Il Moro, ha messo in evidenza una grave violazione dei diritti fondamentali.

L’autista, infatti, ha richiesto che l’animale fosse collocato nel bagagliaio, una pretesa inaccettabile per i passeggeri che necessitano del supporto del cane al loro fianco. La situazione è rapidamente degenerata, culminando con l’abbandono dei clienti sul posto. Questo comportamento ha portato a una denuncia formale e alla successiva sanzione disciplinare.

Provvedimento confermato nonostante il ricorso

La Commissione Tecnica Disciplinare del Comune di Milano ha esaminato il caso e ha deciso di sospendere la licenza del tassista per un mese. Nonostante il tentativo di ricorso presentato dall’autista presso la Direzione mobilità comunale, il provvedimento è stato confermato. A questo punto, l’unica strada percorribile per il tassista è rivolgersi al tribunale amministrativo per contestare la decisione.

La legge italiana è chiara e non lascia spazio a interpretazioni quando si tratta dei diritti delle persone non vedenti. La Legge n. 37 del 1974, integrata dalla Legge n. 60 del 2006, garantisce il diritto dei non vedenti di viaggiare accompagnati dal proprio cane guida su qualsiasi mezzo di trasporto pubblico, compresi i taxi, senza alcun costo aggiuntivo. Il cane guida non è un semplice animale domestico, ma un ausilio indispensabile per l’autonomia delle persone con disabilità visive. Pertanto, qualsiasi ostacolo al suo accesso rappresenta una grave violazione dei diritti basilari.

Dibattito pubblico e reazioni contrastanti

La vicenda ha scatenato un’ondata di reazioni sui social network e tra le associazioni che si occupano di diritti delle persone con disabilità. La maggior parte delle opinioni espresse ha manifestato solidarietà verso i passeggeri discriminati, condannando il comportamento del tassista. Tuttavia, alcuni colleghi tassisti hanno tentato di giustificare l’accaduto, ipotizzando una possibile lacuna nella formazione degli operatori.

Il consenso generale sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza tra gli operatori del trasporto pubblico riguardo alle normative sulla disabilità. La formazione adeguata non solo garantisce il rispetto delle leggi, ma promuove anche un servizio realmente inclusivo, evitando episodi discriminatori come quello accaduto a Milano.

Implicazioni legali e sociali

Questo caso rappresenta un esempio emblematico di come le violazioni dei diritti delle persone con disabilità possano avere conseguenze legali significative, oltre a generare un impatto sociale rilevante. La sospensione della licenza del tassista è un segnale chiaro che tali comportamenti non saranno tollerati e che è necessario garantire il rispetto delle normative per promuovere una società più inclusiva.

In conclusione, l’episodio di Milano ribadisce l’importanza di rispettare i diritti delle persone con disabilità e di adottare misure educative per sensibilizzare gli operatori del settore. Solo attraverso una formazione adeguata e una consapevolezza diffusa si potranno evitare situazioni simili in futuro, garantendo a tutti i cittadini un accesso equo e rispettoso ai servizi di trasporto pubblico.

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