Autovelox rischio spegnimento in tutta Italia: cosa succede

Dal 18 ottobre tutti gli autovelox potrebbero essere spenti in Italia per ritardi burocratici e mancanza del decreto attuativo. Multe nulle e rischio ricorsi

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 16 ago 2025
Autovelox rischio spegnimento in tutta Italia: cosa succede

L’Italia si prepara ad affrontare una vera e propria emergenza legata al funzionamento degli autovelox, con un rischio concreto di blackout dei dispositivi su tutto il territorio nazionale a partire dal 18 ottobre. L’incertezza normativa, la burocrazia e i ritardi amministrativi stanno mettendo a dura prova la gestione della sicurezza stradale, sollevando dubbi e preoccupazioni tra automobilisti, amministrazioni locali e associazioni dei consumatori.

Decreto infrastrutture

Al centro della questione c’è l’obbligo, introdotto dal recente decreto infrastrutture, che impone a Comuni, Province e Regioni di censire ogni dispositivo di rilevazione della velocità presente sulle strade italiane. Questo censimento non si limita a una semplice mappatura: è necessario comunicare al ministero delle infrastrutture non solo la posizione, ma anche dettagli tecnici relativi a conformità, modello e soprattutto omologazione di ciascun apparecchio. Un compito che si sta rivelando estremamente complesso, soprattutto in assenza del modulo digitale che dovrebbe essere fornito tramite decreto attuativo, ancora bloccato nei meandri della burocrazia.

La situazione si è fatta particolarmente critica dopo la denuncia pubblica del codacons, che ha definito il contesto “assurdo e paradossale”. Secondo l’associazione dei consumatori, il mancato rilascio del decreto attuativo da parte del MIT, che avrebbe dovuto essere adottato entro il 19 agosto, costringerà dal 18 ottobre tutte le amministrazioni locali a disattivare gli autovelox, indipendentemente dalla loro regolarità amministrativa o dallo stato di omologazione.

Conseguenze pesanti sul piano amministrativo

Questo scenario rischia di avere conseguenze pesantissime non solo sul piano amministrativo, ma anche su quello della sicurezza stradale. L’assenza di strumenti per il controllo della velocità potrebbe tradursi in un aumento degli incidenti, vanificando anni di progressi nella prevenzione e nella riduzione delle vittime sulle strade. Le forze dell’ordine e le amministrazioni locali si trovano ora davanti a un bivio: rispettare la legge e spegnere i dispositivi, oppure rischiare sanzioni e contenziosi per l’utilizzo di apparecchi non regolarmente censiti.

Non va dimenticato che il sistema degli autovelox era già sotto pressione da oltre un anno. Nell’aprile 2024, una storica sentenza della Corte di Cassazione aveva infatti dichiarato nulle tutte le multe elevate da dispositivi approvati ma privi di regolare omologazione. Secondo le stime del codacons, la situazione attuale vede quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili in una posizione di irregolarità, privi cioè della necessaria omologazione richiesta dalla normativa.

Ricorsi

Questa incertezza normativa apre la strada a una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti che, multati durante l’estate, potrebbero contestare la validità delle sanzioni. Il rischio, per le amministrazioni locali, è quello di trovarsi sommerse da contenziosi e richieste di annullamento delle multe, con gravi ripercussioni sui bilanci comunali e sulla credibilità delle istituzioni. Ma il problema va ben oltre la semplice questione economica: la mancata presenza degli autovelox sulle strade potrebbe portare a un aumento della velocità media dei veicoli, con conseguenze dirette sulla sicurezza stradale e sulla tutela degli utenti più deboli.

Il codacons ha chiesto a gran voce un intervento urgente del ministero delle infrastrutture, affinché si sblocchi al più presto la situazione e si eviti il blackout totale dei dispositivi. L’associazione sottolinea come la confusione normativa stia generando incertezza sia tra le amministrazioni locali, chiamate a gestire una situazione inedita e complessa, sia tra i cittadini, che rischiano di vedere vanificati i propri diritti e la propria sicurezza.

La speranza è che, nelle prossime settimane, il decreto infrastrutture venga finalmente pubblicato e che il modulo digitale per la trasmissione dei dati venga reso disponibile agli enti locali. Solo così si potrà evitare una nuova stagione di polemiche, ricorsi e contenziosi, restituendo certezza giuridica e garantendo il corretto funzionamento degli autovelox a tutela della sicurezza stradale di tutti gli italiani.

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