"Se Hamilton floppa ancora, meglio Bearman": parola di Ralf Schumacher

Ralf Schumacher mette in dubbio Lewis Hamilton e propone Oliver Bearman alla Ferrari: analisi di performance, costi e scenari per la stagione e il mercato piloti

"Se Hamilton floppa ancora, meglio Bearman": parola di Ralf Schumacher
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Renato Terlisi
Pubblicato il 17 nov 2025

Il destino della Ferrari sembra oscillare tra il richiamo irresistibile di un passato glorioso e la promessa di un futuro ancora tutto da scrivere. In questi giorni, il dibattito interno alla scuderia di Maranello si fa più acceso che mai, soprattutto dopo le dichiarazioni di Ralf Schumacher nel podcast Sky Deutschland, che hanno rimesso al centro della scena la delicata questione economica e sportiva: investire ancora cifre stellari per Lewis Hamilton o puntare sull’energia e la freschezza di Oliver Bearman?

La questione non è di poco conto: si parla di oltre 60 milioni di euro annui per assicurarsi il talento e l’esperienza di uno dei piloti più vincenti della storia della Formula 1, contro un investimento decisamente più contenuto per il giovane inglese che si sta mettendo in luce con la Haas. Il dilemma, quindi, va ben oltre il semplice confronto tra due stili di guida: riguarda la strategia complessiva di una delle squadre più iconiche del motorsport mondiale.

Le parole del fratello del Kaiser

Nelle sue parole, Ralf Schumacher non ha lasciato spazio a interpretazioni: “Lewis Hamilton commette errori e mantiene una buona velocità, ma non è più eccezionale come un tempo. Nel frattempo, Oliver Bearman brilla con la Haas e il suo ingaggio rappresenta solo una frazione rispetto a quello del sette volte campione del mondo.” Una dichiarazione forte, che mette in luce la tensione tra esigenze di bilancio e ambizioni sportive che ogni grande team deve affrontare.

La stagione 2025, finora, non ha regalato a Lewis Hamilton i successi che ci si aspettava. Escludendo la vittoria nella Sprint in Cina, il pilota britannico ha faticato a imporsi e a confermare la sua fama di fuoriclasse. Questo dato di fatto alimenta i dubbi e le discussioni all’interno del box Ferrari, dove ogni scelta pesa come un macigno, soprattutto quando si parla di investimenti di tale portata.

Sorpresa interessante

Sul fronte opposto, Oliver Bearman si è rivelato una delle sorprese più interessanti del campionato. Alla guida della Haas, una vettura cliente che difficilmente viene considerata tra le favorite, il giovane pilota ha conquistato risultati sorprendenti: un quarto posto in Messico e un sesto in Brasile. Prestazioni che testimoniano non solo il suo talento naturale, ma anche una straordinaria capacità di adattamento a nuove monoposto e situazioni di gara in rapido cambiamento.

Il confronto tra Lewis Hamilton e Oliver Bearman non è però solo una questione di tempi sul giro o di piazzamenti in classifica. Si tratta, piuttosto, di una scelta di filosofia gestionale per la Ferrari. Da un lato, la sicurezza rappresentata dall’esperienza e dalla visibilità globale di un campione affermato, in grado di attrarre sponsor, tifosi e media da ogni parte del mondo. Dall’altro, la possibilità di costruire un nuovo ciclo vincente puntando su un giovane talento cresciuto all’interno della Ferrari Driver Academy, con costi operativi nettamente inferiori e la prospettiva di un ritorno d’immagine a lungo termine.

Ci sono dei rischi

Non bisogna però sottovalutare i rischi di una scelta così radicale. Rescindere l’accordo con una leggenda della Formula 1 come Lewis Hamilton potrebbe avere ripercussioni importanti sia dal punto di vista dell’immagine sia su quello legale. Inoltre, affidare la seconda monoposto a un giovane come Oliver Bearman comporta l’incognita di dover trasformare il potenziale in risultati concreti, in un ambiente estremamente competitivo e sotto la pressione costante delle aspettative.

La Ferrari, dunque, si trova di fronte a un bivio che va ben oltre la semplice scelta tra due piloti. È un calcolo complesso, in cui si intrecciano numeri, passioni, storia e ambizione. Optare per la continuità e la sicurezza del presente o abbracciare l’audacia di un futuro tutto da costruire? Solo il tempo potrà dire quale sarà la direzione giusta, ma una cosa è certa: il dilemma tra Lewis Hamilton e Oliver Bearman rappresenta perfettamente la sfida eterna tra passato e futuro che da sempre accompagna il mito della Ferrari.

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