Horner verso Alpine, possibile ritorno in Formula 1 nel 2026
Christian Horner potrebbe tornare in Formula 1 nel 2026 con Alpine: valutazioni su partecipazione azionaria, ruolo operativo, cambio a power unit Mercedes e possibile cessione della quota Otro Capital
Il mondo della Formula 1 è in fermento per le voci che circolano intorno a un possibile ingresso di Christian Horner nell’universo Alpine a partire dal 2026. L’ex team principal della Red Bull Racing, dopo un ventennio di successi e strategie vincenti, si trova attualmente in una fase di gardening leave, ma il suo nome continua a catalizzare l’attenzione di investitori e addetti ai lavori. Al centro di questa possibile rivoluzione, si intrecciano dinamiche finanziarie, quote azionarie e la necessità di una governance rinnovata, in grado di risollevare il team francese dal fondo della classifica e proiettarlo verso nuove ambizioni.
Un sondaggio importante
L’operazione, ancora nella fase delle trattative informali, ruota attorno alla partecipazione del 24% detenuta dal fondo americano Otro Capital. La volontà di quest’ultimo di monetizzare il proprio investimento rappresenta il punto di svolta che potrebbe favorire l’ingresso di Horner nella struttura societaria dell’Alpine. Non si tratta soltanto di una manovra finanziaria, ma di una potenziale rivoluzione manageriale e tecnica, in grado di cambiare gli equilibri interni e il posizionamento del team all’interno del circus della Formula 1.
Il contesto che ha portato a questa situazione è il raffreddamento delle trattative tra Horner e Aston Martin, dove la presenza ingombrante di Adrian Newey e la sua centralità nella gestione sportiva hanno ridotto al minimo gli spazi di manovra per Horner. L’ex team principal, infatti, avrebbe dovuto accontentarsi di un ruolo dirigenziale privo di reale potere operativo, una prospettiva ben diversa da quella vissuta durante la sua lunga esperienza in Red Bull. In Alpine, invece, Horner potrebbe tornare a essere protagonista, non solo con una quota di proprietà, ma anche con un ruolo esecutivo di primo piano, affiancato da un gruppo di investitori statunitensi esperti nel settore sportivo e dell’intrattenimento.
Tante le sfide per i francesi
Le sfide che attendono Alpine sono però tutt’altro che semplici. La stagione appena conclusa ha visto il team chiudere in fondo alla classifica, una posizione che impone un ripensamento radicale delle strategie sportive e tecniche. Il 2026 segnerà inoltre un passaggio cruciale per la scuderia, con l’abbandono dei motori Renault e il passaggio alle power unit Mercedes. Questa transizione rappresenta una svolta storica: richiederà uno sforzo ingegneristico importante per integrare il nuovo propulsore nella piattaforma esistente e una riorganizzazione logistica e finanziaria che non potrà essere sottovalutata da chiunque assumerà il comando.
L’arrivo di Christian Horner potrebbe portare in dote una vasta esperienza manageriale e una rete internazionale di contatti, elementi chiave per attrarre nuovi sponsor e partner tecnici. La sua presenza, unita al supporto degli investitori americani, sarebbe in grado di imprimere una svolta alla governance della squadra, aprendo le porte a una nuova stagione di investimenti e innovazione. Tuttavia, questa iniezione di capitale esterno e la ridefinizione degli assetti societari rischiano di creare tensioni con la proprietà industriale di Renault e con il management attuale, chiamati a confrontarsi con una trasformazione profonda e potenzialmente destabilizzante.
Una battaglia su più fronti
In questo scenario complesso, la partita si gioca su più fronti. Da un lato, la necessità di definire una strategia tecnica credibile che sappia valorizzare il passaggio ai motori Mercedes e la riorganizzazione interna; dall’altro, la capacità di trovare un equilibrio tra le esigenze degli investitori, le ambizioni di Horner e la volontà di Renault di mantenere il controllo sul progetto. Non va dimenticato che la storia recente di Alpine è già stata segnata dall’ingresso di figure di spicco, come Flavio Briatore, il cui ritorno nel paddock ha sempre rappresentato un segnale di rinnovamento e di rottura con il passato.
Il successo di questa operazione dipenderà quindi dalla capacità delle parti coinvolte di superare le resistenze interne, di abbracciare una visione condivisa e di mettere in campo le risorse necessarie per rilanciare Alpine ai vertici della Formula 1. In gioco non c’è solo il futuro di una scuderia storica, ma la possibilità di scrivere una nuova pagina nella storia del motorsport, con Horner pronto a guidare la rinascita di un team che vuole tornare protagonista nel panorama internazionale.