Marko accusa Horner: "Colpa sua se Max Verstappen non ha vinto"

Helmut Marko accusa Christian Horner di aver danneggiato la squadra con manovre politiche e cattiva gestione, sostenendo che ciò abbia influito sul campionato 2025 di Verstappen

Marko accusa Horner: "Colpa sua se Max Verstappen non ha vinto"
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Renato Terlisi
Pubblicato il 15 dic 2025

Nel cuore del paddock della Formula 1 si è aperto un nuovo capitolo di tensioni e accuse che scuotono le fondamenta di Red Bull Racing. Le recenti dichiarazioni di Helmut Marko, ex consulente della scuderia, hanno acceso i riflettori su una leadership frammentata e su giochi di potere che, secondo il dirigente austriaco, avrebbero inciso negativamente sulle prestazioni della squadra e sul percorso di Max Verstappen. Le parole di Marko, rilasciate in un’intervista a De Limburger, svelano retroscena inediti sulle dinamiche interne che avrebbero segnato il recente passato del team.

L’accuasa

La vicenda affonda le sue radici nelle scelte organizzative compiute sin dalla fondazione del team nel 2005. Allora, Dietrich Mateschitz e Marko avevano definito una struttura che prevedeva un controllo prevalentemente austriaco. Tuttavia, secondo l’ex consulente, questa impostazione sarebbe stata gradualmente minata da una serie di manovre interne, orchestrate per accrescere il potere di Christian Horner e del suo entourage. Il punto di svolta, secondo Marko, si sarebbe verificato nel 2022, durante la malattia di Mateschitz: Horner avrebbe approfittato della situazione per avvicinarsi a Chalerm Yoovidhya, co-proprietario thailandese, consolidando così la propria posizione di comando.

Dopo la scomparsa di Mateschitz, la lotta per il controllo si sarebbe ulteriormente intensificata. Marko racconta di un fronte compatto a difesa degli interessi austriaci, opposto a una nuova alleanza guidata da Horner e sostenuta da Yoovidhya. Questa divisione ai vertici avrebbe generato un clima di crescente tensione, con ripercussioni non solo sulle strategie dirigenziali ma anche sulle scelte tecniche e sulle relazioni con i partner commerciali.

Un ambiente di lavoro declassato

L’ex consulente non si limita a denunciare le problematiche di governance: punta il dito contro un deterioramento del clima lavorativo, caratterizzato da “sporche manovre” e dalla diffusione di dichiarazioni mai realmente pronunciate. Marko cita, tra i casi più eclatanti, false affermazioni attribuitegli riguardo piloti messicani nell’era Pérez e contestazioni su presunti ritardi nello sviluppo motoristico che avrebbero potuto mettere a rischio la partnership con Ford. Marko nega con fermezza di aver mai rilasciato tali dichiarazioni, evidenziando come queste dinamiche abbiano alimentato un ambiente interno sempre più complesso e conflittuale.

Questa situazione di leadership divisa, secondo Marko, avrebbe inevitabilmente influenzato le prestazioni in pista e la capacità del team di mantenere un equilibrio tra innovazione tecnica e stabilità gestionale. Un esempio emblematico arriva dalla sua affermazione secondo cui, se Horner fosse stato rimosso in anticipo, Verstappen avrebbe comunque conquistato il campionato 2025. Una dichiarazione che getta ombre sulla narrazione classica del successo sportivo, suggerendo che i risultati non dipendano solo dal talento dei piloti e dalla qualità delle monoposto, ma anche dall’armonia – o dalla sua assenza – ai vertici della squadra.

Non ci sono repliche

È fondamentale sottolineare che tutte queste accuse provengono esclusivamente dall’intervista di Marko e, fino ad ora, non hanno ricevuto repliche ufficiali da parte di Christian Horner o della scuderia Red Bull Racing. In passato, il team ha sempre difeso con decisione le proprie scelte dirigenziali, mentre Horner ha già respinto imputazioni simili in altre occasioni. Questo silenzio ufficiale alimenta ulteriormente le speculazioni, lasciando spazio a due possibili interpretazioni: da un lato, le parole di Marko potrebbero essere lette come un tentativo di riscrivere la narrazione pubblica dopo una lunga e complessa stagione interna; dall’altro, potrebbero invece riflettere tensioni reali che hanno concretamente influenzato le decisioni sportive e strategiche della squadra.

Indipendentemente dalla verità che emergerà, questa vicenda riporta in primo piano l’importanza della trasparenza e della chiarezza nella gestione delle grandi organizzazioni sportive. In Formula 1, dove ogni dettaglio può fare la differenza tra il successo e il fallimento, il bilanciamento del potere, le relazioni tra soci e la gestione quotidiana del team assumono un peso che va ben oltre la pista. Il prossimo sviluppo potrebbe vedere l’avvio di un’indagine interna o la pubblicazione di dichiarazioni ufficiali da parte del gruppo proprietario, per chiarire ruoli, competenze e responsabilità. Nel frattempo, la controversia innescata dalle parole di Marko offre uno spunto di riflessione: quanto conta davvero ciò che accade dietro le quinte rispetto a ciò che il pubblico vede durante i Gran Premi?

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