Per Red Bull è la fine di un'era, addio a Helmut Marko dopo 20 anni

Helmut Marko si dimette da Red Bull Racing dopo oltre 20 anni. Il team affronta rivoluzioni interne, l'arrivo di Ford e la sfida per restare competitivo in Formula 1

Per Red Bull è la fine di un'era, addio a Helmut Marko dopo 20 anni
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Renato Terlisi
Pubblicato il 10 dic 2025

Dopo oltre vent’anni di trionfi, colpi di scena e una stagione che ha lasciato l’amaro in bocca, si chiude un capitolo fondamentale nella storia della Red Bull Racing. La decisione di Helmut Marko di abbandonare il suo ruolo di consulente storico segna non solo la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una fase di profonde trasformazioni per una delle squadre più iconiche della Formula 1. La sua uscita, maturata dopo una stagione deludente e resa ufficiale attraverso un comunicato che parla di “chiusura di un’era straordinaria”, apre scenari di grande incertezza e cambiamento.

Una figura chiave per anni

Helmut Marko, 82 anni, ha rappresentato molto più di un semplice consigliere: è stato l’architetto silenzioso dietro l’ascesa di giovani talenti, tra cui spiccano nomi come Max Verstappen e Sebastian Vettel, e ha contribuito in modo determinante a costruire una vera e propria dinastia di successi mondiali. Tuttavia, il mancato raggiungimento del titolo iridato nell’ultima stagione ha pesato enormemente sulle sue decisioni, portandolo a ritenere concluso il suo lungo percorso all’interno del team.

L’addio di Helmut Marko si inserisce in un contesto già reso instabile da altre partenze illustri: da un lato l’allontanamento di Christian Horner, figura chiave della gestione sportiva e mediatica della scuderia, dall’altro la separazione dal genio tecnico Adrian Newey, mente dietro alcune delle monoposto più competitive degli ultimi anni. Questi cambiamenti, avvenuti in rapida successione, hanno trasformato quella che avrebbe dovuto essere una stagione di consolidamento in un periodo di transizione profonda, obbligando la Red Bull Racing a ridefinire completamente la propria identità.

Un momento di grande rinnovamento

Il momento scelto per questo rinnovamento non è casuale: il team si trova infatti alle porte di una nuova era regolamentare, che culminerà nel 2026 con l’ingresso in scena di Ford come nuovo partner motoristico. L’integrazione con il colosso americano impone una serie di sfide tecniche e strategiche senza precedenti, rendendo la continuità e la solidità della leadership ancora più cruciali. La perdita di figure di riferimento come Helmut Marko rischia di lasciare un vuoto profondo, specialmente nella gestione dei giovani talenti e nella trasmissione della filosofia di squadra che ha reso la Red Bull Racing un modello di successo in Formula 1.

Ora, la scuderia si trova di fronte a un bivio: puntare su risorse interne, valorizzando chi ha già assimilato i valori e le strategie del team, oppure aprirsi a competenze esterne, in grado di portare nuove idee e guidare la transizione verso il nuovo ciclo regolamentare. In entrambi i casi, la sfida sarà quella di mantenere alta la competitività e non disperdere il patrimonio di conoscenze e relazioni costruito in oltre due decenni.

Una fase nuova

Per Max Verstappen e per gli altri piloti che gravitano nell’orbita della Red Bull Racing, questa fase di ristrutturazione rappresenta una variabile strategica tutt’altro che trascurabile. I cambiamenti al vertice potrebbero infatti incidere sia sulle dinamiche contrattuali che sul supporto tecnico, elementi fondamentali per continuare a primeggiare in un contesto sempre più competitivo come quello della Formula 1. L’incertezza si riflette anche sulle strategie di sviluppo della monoposto e sulla capacità di adattarsi alle nuove normative che entreranno in vigore nel 2026.

A tutto ciò si aggiunge il peso dell’investimento di Ford, che oltre a rappresentare una sfida tecnica, impone una riflessione profonda anche sul fronte dell’immagine e della stabilità economica della scuderia. La credibilità della nuova governance sarà infatti sotto la lente d’ingrandimento di sponsor e stakeholder internazionali, chiamati a scommettere sulla capacità del team di trasformare il cambiamento in un’opportunità di rilancio.

La stagione che accompagnerà la Red Bull Racing verso il 2026 si preannuncia come una vera e propria prova del fuoco. I risultati sportivi, mai come ora, saranno determinanti non solo per le ambizioni agonistiche, ma anche per la tenuta dell’intero progetto. L’organizzazione dovrà dimostrare di saper convertire le difficoltà in occasioni di crescita, adattando la propria strategia a un contesto in rapida evoluzione. Quello che fino a poco tempo fa sembrava un assetto intoccabile, oggi si trova a dover affrontare la sfida più grande: reinventarsi senza perdere la propria identità, proiettandosi verso il futuro con coraggio e determinazione.

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