In Germania gli incentivi per le auto BEV dipendono dal numero di figli
Dal 2026 la Germania reintroduce incentivi per le auto elettriche: bonus fino a 4.000€ legati a reddito e numero di figli, con un piano futuro per le PHEV
Dopo un anno segnato da un brusco calo delle vendite di auto a zero emissioni, la Germania si prepara a rilanciare il settore automobilistico con una nuova ondata di incentivi auto elettriche a partire dal 2026. La sospensione dei precedenti aiuti nel 2024 aveva provocato una contrazione del mercato del 30%, mettendo in luce la necessità di misure efficaci per sostenere la domanda e favorire la transizione verso una mobilità più sostenibile. Il nuovo pacchetto di bonus è stato studiato per rivolgersi principalmente alle famiglie, tenendo conto sia della loro situazione economica sia della composizione del nucleo familiare, con incrementi dedicati in base al numero di figli.
Un approccio mirato
La strategia tedesca si distingue per un approccio mirato: il meccanismo di incentivo prevede un bonus base di 3.000 euro per chi possiede un reddito annuo fino a 80.000 euro. A questo si aggiungono 500 euro per ciascuno dei primi due figli, consentendo di raggiungere un massimo di 4.000 euro per le coppie con due figli e un limite di reddito innalzato fino a 90.000 euro annui. Questo sistema modulare intende abbattere la barriera economica all’acquisto delle auto elettriche, soprattutto per le famiglie numerose, spesso penalizzate dai prezzi ancora elevati di questi veicoli.
Per ora, la misura riguarda esclusivamente le vetture completamente elettriche, ma il governo ha già annunciato che presto arriverà un piano specifico per le PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle). Questo aspetto riflette la volontà di promuovere una transizione graduale, senza trascurare le soluzioni intermedie che potrebbero rappresentare un compromesso temporaneo per molte famiglie ancora indecise tra tradizione e innovazione.
La ripresa degli incentivi
Dal punto di vista industriale, la ripresa degli incentivi auto elettriche è vista come un potenziale volano per produttori e concessionari, chiamati a rispondere a una domanda che potrebbe tornare a crescere rapidamente. I costruttori con una gamma ampia di veicoli a zero emissioni sono attesi a beneficiarne in modo particolare, consolidando ordini e stabilizzando la produzione dopo mesi di incertezza. L’effetto di questa spinta potrebbe essere immediato, soprattutto nel segmento delle auto compatte e di classe media, dove il bonus rappresenta una quota significativa del prezzo finale.
Tuttavia, operatori del settore e associazioni di consumatori sottolineano che i bonus da soli non bastano a garantire una transizione duratura. La vera sfida consiste nell’accompagnare gli incentivi auto elettriche con investimenti strutturali: potenziamento della rete di ricarica pubblica, incentivi per l’installazione di colonnine domestiche e iniziative volte a migliorare la durata e il riciclo delle batterie. Solo un approccio integrato può rendere davvero sostenibile la crescita del mercato, evitando squilibri tra aree urbane e periferiche e assicurando un accesso equo agli incentivi.
Un ulteriore elemento di discussione
Un ulteriore elemento di discussione riguarda la trasparenza e la sostenibilità finanziaria del programma. Diversi esponenti politici e analisti chiedono chiarezza sui costi complessivi, sui criteri di ammissibilità dei modelli e su eventuali limiti di prezzo. È attesa nei prossimi giorni la pubblicazione dei decreti attuativi, che definiranno in dettaglio le procedure, i plafond e i sistemi di controllo per evitare abusi e garantire che le risorse vengano effettivamente destinate alle famiglie che ne hanno più bisogno.
L’impatto potenziale di un bonus compreso tra 3.000 e 4.000 euro è rilevante, soprattutto per chi si orienta verso veicoli di segmento medio o compatto. Resta da chiarire come la misura si integrerà con gli altri incentivi regionali già esistenti e quale sarà il trattamento riservato ai modelli premium e ai veicoli entry-level. L’ipotesi più accreditata è che il nuovo schema privilegi le auto più diffuse tra le famiglie, penalizzando i segmenti di lusso in favore di una maggiore accessibilità per la popolazione.
Rimane ancora aperta la questione delle PHEV, che saranno oggetto di un pacchetto separato. Se da un lato queste vetture rappresentano una soluzione ponte apprezzata da una parte del mercato, dall’altro non mancano critiche legate alle emissioni reali, spesso superiori ai valori dichiarati nelle condizioni di utilizzo quotidiano. Il dibattito tra istituzioni, industria e società civile sarà determinante per definire una strategia equilibrata, capace di riportare la Germania al centro della corsa all’elettrificazione e di assicurare un futuro più sostenibile alla mobilità europea.