Bonus auto elettriche, rischio caos per la partenza anticipata e fondi a rischio

Bonus auto elettriche al via il 22 ottobre, ma esclusioni e ricorsi sono dietro l’angolo per il pasticcio sulle zone Fua. Codacons chiede rinvio. Fondi limitati

Bonus auto elettriche, rischio caos per la partenza anticipata e fondi a rischio
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Renato Terlisi
Pubblicato il 20 ott 2025

Il sistema dei ecoincentivi destinati alle auto elettriche rischia di trasformarsi in un vero e proprio caso di caos burocratico, sollevando preoccupazioni e polemiche a pochi giorni dall’avvio ufficiale della misura, previsto per il 22 ottobre. La questione, sollevata dal Codacons, ruota attorno a una clamorosa incongruenza normativa che potrebbe escludere ingiustamente molti cittadini dall’accesso al bonus auto elettriche fino a 11.000 euro, mettendo in discussione l’efficacia stessa di uno strumento pensato per accelerare la mobilità sostenibile in Italia.

Al centro della controversia

Al centro della controversia vi è la regola che impone, come requisito imprescindibile per ottenere gli ecoincentivi, la residenza in una delle cosiddette zone Fua (Zone Urbane Funzionali). Queste aree sono definite come insiemi territoriali composti da un centro urbano con almeno 50.000 abitanti e dai comuni limitrofi, caratterizzati da significativi flussi pendolari verso il centro principale. La ratio di questa scelta è favorire l’adozione di veicoli a basse emissioni proprio nei territori dove la pressione ambientale e il traffico risultano più elevati.

Tuttavia, qui si annida il nodo irrisolto: l’elenco ufficiale delle zone Fua, che rappresenta la bussola per stabilire chi abbia diritto al bonus auto elettriche, verrà aggiornato dall’Istat soltanto il 15 novembre, ben tre settimane dopo l’inizio della misura. Attualmente, infatti, la lista è ancora ferma ai dati del Censimento 2011 e comprende 83 aree per un totale di 1.892 comuni, numeri ormai superati e non più rispondenti alla realtà demografica e urbanistica del Paese.

Un doppio paradosso

Questa discrasia temporale rischia di generare un doppio paradosso. Da un lato, chi risiede in località che entreranno a far parte delle zone Fua solo con l’aggiornamento di novembre sarà escluso dal bonus auto elettriche nella fase iniziale, perdendo un’occasione preziosa per acquistare un veicolo elettrico a condizioni vantaggiose. Dall’altro, cittadini che abitano in comuni destinati a uscire dall’elenco aggiornato potranno comunque beneficiare degli ecoincentivi, anche se non ne avrebbero più diritto secondo i criteri più recenti. Una situazione che rischia di minare la trasparenza e l’equità dell’intera operazione.

Non va sottovalutato un ulteriore elemento di criticità: i fondi messi a disposizione per gli ecoincentivi sono limitati e, come dimostrano le precedenti edizioni, vengono solitamente esauriti in tempi brevissimi, spesso nell’arco di pochi giorni. Il valore massimo di 11.000 euro per ciascun beneficiario rappresenta una leva molto potente per incentivare la domanda di auto elettriche, ma proprio per questo motivo la possibilità di accedere al bonus auto elettriche deve essere regolata in modo chiaro e uniforme, senza lasciare spazio a incertezze o disparità di trattamento.

Un pasticcio all’italiana

Il Codacons, definendo la vicenda come l’ennesimo “pasticcio all’italiana”, ha chiesto con forza al governo di rinviare l’entrata in vigore degli ecoincentivi a dopo il 15 novembre, in modo da poter utilizzare l’elenco aggiornato delle zone Fua fornito dall’Istat. In caso contrario, secondo l’associazione, si aprirebbe la strada a una valanga di ricorsi legali da parte di cittadini esclusi ingiustamente dal bonus auto elettriche, con il rischio di bloccare o rallentare ulteriormente l’erogazione dei fondi e di generare una nuova ondata di sfiducia verso le politiche pubbliche per la mobilità sostenibile.

In attesa di una decisione ufficiale, il Codacons invita tutti i potenziali beneficiari a rivolgersi all’associazione per ricevere assistenza e tutelare i propri diritti. La vicenda, ancora una volta, mette in luce quanto sia fondamentale una programmazione accurata e coordinata delle misure a sostegno della mobilità sostenibile, per evitare che errori amministrativi e ritardi nella produzione dei dati da parte dell’Istat compromettano la fiducia dei cittadini negli strumenti di supporto alla transizione ecologica. In definitiva, solo una gestione trasparente e tempestiva degli ecoincentivi potrà garantire che il bonus auto elettriche raggiunga davvero chi ne ha diritto, contribuendo in modo efficace alla diffusione dei veicoli a zero emissioni e alla riduzione dell’impatto ambientale nei nostri centri urbani.

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