La sua Ferrari originale è troppo rumorosa: alle multe risponde in tribunale
Rob Ferretti contesta a New York due multe per rumore su una Ferrari 488 GTS: sensore calibrato, telecamere anti-rumore e giudizio entro 30 giorni
«La mia Ferrari è completamente originale e non ha subito modifiche»: con queste parole Rob Ferretti, amministratore di Gotham Dream Cars, una società che si dedica al noleggio di automobili esotiche di alto livello, decide di opporsi alle accuse di inquinamento acustico mosse nei confronti della sua Ferrari 488 GTS a New York City. L’imprenditore contesta duramente due sanzioni amministrative, che ammontano complessivamente a 1.700 dollari, emesse dopo che le telecamere intelligenti installate nella città hanno rilevato il superamento della soglia acustica di 85 decibel. La questione è stata sottoposta al giudizio dei tribunali competenti.
La linea difensiva
La linea difensiva adottata da Ferretti mira a mettere in discussione l’affidabilità strumentale dei dispositivi utilizzati per le rilevazioni. Secondo i legali che lo rappresentano, il sensore calibrato che ha documentato le violazioni non era stato sottoposto a manutenzione ordinaria da circa 16 mesi, una circostanza che genera legittimi dubbi sulla precisione effettiva delle misurazioni. Un ulteriore elemento a favore della difesa riguarda il fatto che il veicolo ha percorso altre strade della metropoli senza che gli altri dispositivi di controllo registrassero infrazioni analoghe, circostanza che avvalora l’ipotesi di un possibile malfunzionamento strumentale.
Dall’altra parte della contesa, le autorità cittadine sostengono fermamente che la rete di telecamere rappresenta uno strumento fondamentale e irrinunciabile per combattere il fenomeno dei veicoli rumorosi e proteggere il benessere e la tranquillità della cittadinanza, specialmente nei quartieri dove il traffico è più intenso. Secondo la normativa vigente nel territorio di New York, qualunque superamento della soglia di 85 decibel costituisce violazione soggetta a multe per rumore e viene registrato mediante sistemi tecnologici di rilevamento avanzati.
Questioni delicate
La controversia affonda però le sue radici in questioni tecniche particolarmente complicate: la necessità di una manutenzione costante e rigorosa dei sensori, il rischio concreto di letture inaccurate, l’influenza determinante delle variabili ambientali circostanti (circolazione veicolare, cantieri edili, fenomeni di risonanza acustica propri dell’ambiente urbano) e l’esigenza vitale di garantire la tracciabilità completa dei dati acquisiti. La strategia processuale elaborata dal team legale di Ferretti prevede la richiesta formale di accesso integrale alle registrazioni originali e ai documenti di manutenzione del dispositivo, al fine di evidenziare potenziali irregolarità o difetti nei protocolli di misurazione.
Per il comparto delle supercar e delle società specializzate nel noleggio di veicoli di lusso, le conseguenze di questa controversia vanno ben oltre l’aspetto meramente economico: una proliferazione di sanzioni potrebbe compromettere gravemente la reputazione commerciale e spingere gli operatori a rivedere completamente i protocolli di consegna e i sistemi di comunicazione con la clientela. Nel contempo, l’amministrazione municipale difende con convinzione l’utilizzo di questi strumenti tecnologici come risposta concreta e necessaria al disturbo acustico e ai rischi connessi alla circolazione in ambienti urbani ad alta densità.
I valori acustici ufficiali
Da un punto di vista strettamente tecnico e scientifico, è fondamentale considerare che i valori acustici ufficiali della Ferrari 488 GTS presentano variazioni significative in funzione di molteplici parametri: il regime di rotazione del motore, le fasi di cambio marcia, le condizioni termiche e climatiche generali. Di conseguenza, anche un veicolo privo di modifiche potrebbe teoricamente superare il limite stabilito in determinate circostanze operative, sebbene la precisione delle misurazioni rimanga inestricabilmente legata alla qualità della calibrazione e all’affidabilità complessiva dei sensori impiegati.
Lo staff legale di Ferretti intende impugnare sia le modalità operative della misurazione sia la legittimità formale delle sanzioni comminate, richiedendo al giudice di condurre un’analisi approfondita della documentazione tecnica e della storia manutentiva completa dei dispositivi utilizzati. Una decisione giudiziale è prevista per il mese corrente: nel caso in cui il tribunale accogliesse le eccezioni prospettate dalla difesa, la sentenza potrebbe stabilire un precedente di grande rilevanza per l’impiego futuro delle tecnologie di monitoraggio acustico nelle zone urbane.
La comunità insorge
La comunità dei proprietari di supercar e dei gestori di servizi di noleggio premium osserva questa vicenda con estrema attenzione, consapevole che un’applicazione eccessivamente rigida dei parametri di controllo potrebbe generare una cascata incontrollata di contravvenzioni, mentre un approccio insufficientemente severo comporterebbe il rischio di compromettere gli interventi municipali volti alla riduzione dell’inquinamento acustico. Il dibattito pubblico si dilata dunque al di là dell’esito processuale, abbracciando questioni cruciali di trasparenza amministrativa e la necessità impellente di definire criteri uniformi e rigorosamente scientifici per la quantificazione del rumore in contesti urbani complessi.
Ferretti ribadisce con fermezza la fiducia totale nella qualità tecnica del suo parco veicoli e nella propria gestione operativa, manifestando la determinazione di proseguire la battaglia legale fino alle conseguenze ultime. Le autorità municipali, dal canto loro, confermano il proprio impegno nel garantire l’osservanza delle disposizioni normative vigenti a beneficio della popolazione, rimettendo al sistema giudiziario la composizione finale della controversia.