Le vendite deficitarie di DS e Lancia possono decretare la loro fine

Stellantis valuta il destino di DS e Lancia dopo il calo delle vendite 2025. Possibili scenari: rilancio, reintegrazione sotto Citroën o chiusura definitiva

Le vendite deficitarie di DS e Lancia possono decretare la loro fine
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Giorgio Colari
Pubblicato il 17 dic 2025

Il gruppo Stellantis si trova oggi di fronte a una delle sfide più delicate della sua storia recente: la sopravvivenza e il futuro di due dei suoi marchi più iconici, DS Automobiles e Lancia. I dati parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni ottimistiche: nel corso dell’ultimo anno, DS Automobiles ha totalizzato 25.195 immatricolazioni, registrando un calo del 21,2%, mentre Lancia si è fermata a 9.844 unità, con una contrazione impressionante del 68,3%. Le rispettive quote di mercato, ridotte allo 0,2% e 0,1%, hanno acceso i riflettori su una crisi che non può più essere ignorata. Questi numeri hanno spinto la dirigenza del gruppo a valutare scenari anche estremi, che spaziano dalla reintegrazione dei marchi all’interno di altre divisioni, fino alla loro possibile uscita definitiva dal mercato. La decisione finale sarà strettamente legata ai risultati commerciali dei prossimi mesi e, in particolare, all’accoglienza riservata al nuovo DS 7.

I due brand premium non ingranano

La situazione attuale dei due brand premium all’interno del portafoglio Stellantis è il riflesso di una realtà sempre più difficile per i marchi storici: mantenere un’identità indipendente con quote di mercato così ridotte significa dover sostenere costi fissi elevati, legati non solo alla ricerca e sviluppo, ma anche a campagne di marketing dedicate e a una rete commerciale autonoma. L’efficienza economica delle strutture organizzative di DS Automobiles e Lancia è ormai fortemente compromessa, rendendo la loro permanenza nel gruppo una scelta sempre più onerosa e meno sostenibile.

Sotto la guida di Antonio Filosa, il gruppo sta attualmente valutando tre possibili scenari per il futuro di DS Automobiles: mantenere l’autonomia del marchio, reintegrarlo sotto l’ombrello di Citroën come segmento premium oppure procedere con la chiusura definitiva. Per Lancia, invece, le opzioni sembrano più limitate: la sopravvivenza come brand indipendente oppure la dismissione. Il discrimine principale sarà rappresentato dalle vendite europee nel 2025 e dal riscontro commerciale che avrà il nuovo SUV prodotto nello stabilimento di Melfi.

Molta incertezza strategica

Questa incertezza strategica riflette una dinamica più ampia che coinvolge l’intero settore automobilistico contemporaneo. Negli ultimi anni, l’industria ha visto un’accelerazione dei processi di razionalizzazione, con fusioni, accorpamenti e riposizionamenti pensati per ottimizzare le sinergie e ridurre i costi operativi. Tuttavia, anche i brand con una forte eredità storica possono trovarsi in difficoltà se non riescono a conquistare una nicchia redditizia o a reagire tempestivamente ai cambiamenti del mercato. La storia di Lancia e DS Automobiles dimostra quanto sia complesso trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, soprattutto in un contesto competitivo sempre più globale.

L’incertezza che grava sul destino dei due marchi si riflette anche tra concessionari e clienti, che osservano con crescente preoccupazione le possibili ricadute di una loro eventuale scomparsa, sia in termini di assistenza post-vendita che di valore residuo dei veicoli. Nel frattempo, le strategie di marketing e prodotto per Lancia puntano a rendere la Ypsilon più attrattiva per una clientela giovane, anche attraverso un ritorno simbolico nel mondo delle competizioni motorsport. Tuttavia, le risorse disponibili restano limitate, a meno che i volumi di vendita non consentano un recupero delle economie di scala necessarie.

La competizione sul mercato europeo si fa sempre più serrata, soprattutto su fronti cruciali come l’elettrificazione e la digitalizzazione, che richiedono investimenti continui e significativi. Nei prossimi mesi, il monitoraggio delle vendite europee e l’esito della strategia commerciale legata al nuovo DS 7 rappresenteranno un banco di prova fondamentale. Se i dati non dovessero mostrare segnali di ripresa, Stellantis sarà costretta a scegliere tra un rilancio strutturato, l’integrazione dei marchi in altre divisioni del gruppo o, nel peggiore dei casi, il loro ritiro definitivo dal mercato.

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