Montezemolo: "Ferrari campione? Più facile lo scudetto al Bologna"
Montezemolo critica la leadership della Ferrari: senza una visione chiara a Maranello il team rischia di restare lontano dai traguardi, mentre il Bologna avanza
La crisi che sta attraversando la Ferrari non può più essere letta soltanto attraverso le lenti delle difficoltà tecniche in pista o delle occasioni mancate in gara. Si tratta di una questione molto più profonda, che coinvolge l’intera identità e la struttura della squadra di Maranello. Un quadro chiaro di questa situazione lo offre l’ex presidente Montezemolo, il quale, con la sua proverbiale schiettezza, ha lanciato una provocazione che non è passata inosservata: «Con l’aria che tira oggi a Maranello, lo scudetto del Bologna arriva prima del titolo mondiale della Ferrari». Un’affermazione che, pur avvolta da un velo di ironia, mette a nudo la crisi di leadership che sta vivendo il Cavallino Rampante.
Le parole dell’ex Presidente
Le parole di Montezemolo sono molto più di una semplice battuta. Sono la sintesi di un’analisi profonda, maturata dopo anni di esperienza ai vertici della Formula 1, che va oltre le apparenze. Il vero problema, secondo lui, non risiede solo nelle prestazioni delle monoposto, ma affonda le sue radici in una mancanza di visione a lungo termine e in una fragilità decisionale che sta minando le fondamenta della squadra. Negli ultimi sedici anni, la Ferrari ha assistito a un continuo avvicendamento di manager, tecnici e strategie, in una ricerca spasmodica della ricetta vincente che, però, non è mai stata trovata.
Questo continuo rimescolamento ha impedito la creazione di una base solida su cui costruire il futuro. A differenza di realtà come Red Bull e Mercedes, che hanno saputo consolidare le proprie strutture interne e puntare su una direzione tecnica e gestionale chiara, la squadra di Maranello sembra invece oscillare tra intuizioni estemporanee e mancanza di una strategia globale. È proprio questa instabilità a rappresentare, secondo molti osservatori, il principale ostacolo al ritorno al successo del Cavallino Rampante.
Crisi di identità
L’uscita di Montezemolo ha riacceso un dibattito che va ben oltre il perimetro sportivo. In gioco c’è la governance aziendale, la capacità di coordinare in modo efficace i diversi reparti tecnici e sportivi, la valorizzazione dei talenti interni e, soprattutto, la definizione di obiettivi chiari e condivisi. La leadership attuale ha cercato di rispondere alle critiche sottolineando gli investimenti fatti sia in termini di risorse umane sia nello sviluppo tecnologico, ma il clima di pressione che si respira tra i tifosi e sui media rende difficile vedere risultati concreti nel breve periodo.
Il confronto con squadre come Red Bull e Mercedes, che negli ultimi anni hanno saputo costruire veri e propri cicli vincenti, è impietoso. Queste realtà hanno dimostrato che la continuità decisionale, unita al coraggio di intraprendere scelte innovative, è la chiave per dominare in Formula 1. La Ferrari, invece, appare frammentata, incapace di seguire un percorso coerente e duraturo. Ecco perché la provocazione di Montezemolo assume un significato ancora più profondo: non si tratta solo di una crisi sportiva, ma di una vera e propria crisi identitaria.
Serve rilanciarsi
Gli esperti del settore concordano su un punto fondamentale: per rilanciarsi davvero, la squadra di Maranello deve fondare il proprio futuro su tre pilastri imprescindibili. In primo luogo, una leadership forte e riconosciuta, capace di guidare il team anche nei momenti di difficoltà. In secondo luogo, la definizione di un piano tecnico pluriennale che non cambi direzione a ogni stagione, ma che sappia dare continuità al lavoro svolto. Infine, la valorizzazione sistemica del capitale umano, perché solo motivando e facendo crescere i talenti interni si può sperare di tornare ai vertici.
Il futuro della Ferrari si giocherà sulle scelte che verranno prese nei prossimi mesi. La pressione è altissima, sia da parte dei tifosi sia da parte degli addetti ai lavori, ma è proprio nei momenti di crisi che si misurano la grandezza e la resilienza di una squadra. Se il Cavallino Rampante saprà fare tesoro delle lezioni del passato e costruire una struttura solida e coerente, allora potrà davvero tornare a lottare per il titolo mondiale. In caso contrario, il rischio è quello di vedere realizzata la profezia di Montezemolo: che il sogno dei tifosi resti ancora a lungo solo un ricordo, mentre lo scudetto del Bologna potrebbe davvero arrivare prima del trionfo di Maranello in Formula 1.