Montezemolo è sicuro, il vero fenomeno della F1 non è in Ferrari

Montezemolo applaude Max Verstappen, ricorda la visita di Ayrton Senna e riflette su gestione e storia della Ferrari in un documentario ricco di aneddoti

Montezemolo è sicuro, il vero fenomeno della F1 non è in Ferrari
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Renato Terlisi
Pubblicato il 29 set 2025

Durante la première londinese del documentario “Luca: Seeing Red”, l’ex presidente della Ferrari Montezemolo ha infiammato il dibattito sulla Formula 1 contemporanea con dichiarazioni destinate a far discutere. “Se tornassi in Ferrari, prenderei Max Verstappen senza esitazioni. È di gran lunga il numero uno, anche in condizioni difficili mantiene lucidità e controllo come ha dimostrato al Gran Premio di Baku,” ha affermato Montezemolo, evidenziando la sua preferenza netta per il campione olandese della Red Bull. Le sue parole hanno immediatamente riacceso l’attenzione su quali siano le qualità imprescindibili nella scelta di un pilota di punta per una scuderia di vertice.

Una figura iconica

Montezemolo, figura iconica del motorsport italiano e internazionale, ha approfittato della vetrina londinese per esprimere opinioni forti e senza filtri, ribadendo come la selezione del talento giusto sia solo uno degli elementi chiave per costruire una squadra vincente. Secondo l’ex presidente, la capacità di circondarsi delle persone più adatte nei ruoli cruciali rappresenta una delle sfide più delicate e decisive per il successo di una scuderia come la Ferrari. “La scelta del pilota – ha sottolineato – non può prescindere dall’abilità di integrarsi con la filosofia del team e dalla compatibilità con il progetto tecnico.”

Il documentario “Luca: Seeing Red” va ben oltre la mera cronaca sportiva, offrendo agli spettatori uno sguardo intimo e inedito su episodi che hanno segnato la storia della Formula 1. Particolarmente toccante è il racconto dell’incontro tra Ayrton Senna e Montezemolo, avvenuto solo tre giorni prima della tragedia di Imola del 1994. Senna, insoddisfatto della sua posizione in Williams, si recò personalmente a casa dell’ex presidente Ferrari per manifestare il suo desiderio di correre con la Rossa. Un episodio carico di emozione che, nel documentario, acquista una dimensione ancora più intensa e drammatica.

Piloti leggendari

La morte di Ayrton Senna, avvenuta il 1° maggio 1994 alla curva Tamburello, viene ricordata come uno degli eventi più drammatici nella storia del motorsport. Questo tragico incidente ha rappresentato un punto di svolta per la sicurezza in Formula 1, portando a una vera e propria rivoluzione nei protocolli di sicurezza e nella progettazione dei circuiti. L’impatto emotivo di quel giorno viene rievocato nel film con grande rispetto, sottolineando come la scomparsa del campione brasiliano abbia lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva degli appassionati e degli addetti ai lavori.

Oltre alle emozioni legate alla figura di Senna, il documentario dedica ampio spazio alla rievocazione dell’epoca d’oro della Ferrari sotto la guida di Michael Schumacher. Quegli anni sono ancora oggi considerati un modello di eccellenza sportiva e gestionale, capaci di ispirare nuove generazioni di tifosi e professionisti del settore. A testimonianza del fascino esercitato da quel periodo, il film cita il recente acquisto – a cifre da capogiro – di una tuta originale indossata da Schumacher durante il GP d’Ungheria del 2000, un cimelio che incarna la leggenda della scuderia di Maranello.

Le dichiarazioni dell’ex presidente

Le dichiarazioni di Montezemolo su Max Verstappen non sono passate inosservate tra gli addetti ai lavori e i tifosi. Da un lato, possono essere interpretate come una critica implicita alla gestione attuale della Ferrari, dall’altro rappresentano un riconoscimento oggettivo del talento straordinario del pilota olandese. Gli esperti, tuttavia, ricordano che nella scelta di un pilota di punta entrano in gioco numerosi fattori, dal carisma personale all’attitudine al lavoro di squadra, fino alla capacità di adattarsi alle esigenze tecniche e strategiche del team.

Il documentario “Luca: Seeing Red” riesce così a intrecciare in modo magistrale passato e presente della Formula 1, collegando figure iconiche come Ayrton Senna e Michael Schumacher con l’attuale dominatore Max Verstappen. Attraverso testimonianze, aneddoti e immagini inedite, la narrazione invita il pubblico a riflettere sulle dinamiche complesse che determinano il successo nel motorsport di alto livello. In un mondo dove ogni dettaglio può fare la differenza, la storia della Ferrari continua a essere un punto di riferimento e una fonte inesauribile di emozioni e insegnamenti per chiunque ami le corse.

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