La F1 torna a correre in Portogallo: Portimao presente nel 27-28

La Formula 1 tornerà a Portimão nel 2027 e 2028: il Gran Premio si svolgerà sull'Autódromo Internacional do Algarve. Impatti sportivi, economici e logistici per l'Algarve.

La F1 torna a correre in Portogallo: Portimao presente nel 27-28
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Renato Terlisi
Pubblicato il 16 dic 2025

Dopo anni di attesa e di speculazioni, la notizia è finalmente ufficiale: la Formula 1 farà il suo ritorno a Portimao nelle stagioni 2027 e 2028, portando nuovamente sotto i riflettori internazionali uno dei circuiti più spettacolari e amati del panorama automobilistico europeo. L’annuncio, accolto con entusiasmo dagli appassionati e dalle istituzioni locali, segna una svolta importante sia per il calendario mondiale sia per il futuro del motorsport in Portogallo. Le parole di Stefano Domenicali, CEO della Formula 1, non lasciano spazio a dubbi: “Il ritorno del Grande Circo rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per il territorio dell’Algarve e una conferma della nostra strategia di sviluppo globale”. Un messaggio chiaro, che sottolinea il valore strategico dell’evento per la regione e per l’intero movimento automobilistico.

Prenderà il posto dell’Olanda

Dopo l’addio a Zandvoort previsto per il 2026, sarà proprio l’Autodromo Internacional do Algarve ad accogliere nuovamente il Gran Premio Portogallo, replicando così le positive esperienze già vissute nel 2020 e nel 2021. L’evento, fortemente voluto dalle istituzioni portoghesi, si inserisce in un più ampio processo di ridefinizione del calendario mondiale, che manterrà la struttura delle 24 gare annuali ma con una gestione sempre più attenta delle rotazioni tra le diverse sedi europee e internazionali. Una scelta che punta a garantire equilibrio tra tradizione e innovazione, senza trascurare l’importanza di attrarre nuovi pubblici e valorizzare territori di grande potenzialità.

Per la regione dell’Algarve, l’arrivo della Formula 1 si traduce in una concreta prospettiva di sviluppo economico. Il ritorno del circus mondiale rappresenta un volano per il settore alberghiero, la ristorazione e tutti i servizi legati al turismo, generando un indotto significativo che coinvolgerà migliaia di lavoratori e imprese locali. Gli operatori del territorio si preparano già ad accogliere appassionati provenienti da ogni parte del mondo, consapevoli dell’impatto positivo che una manifestazione di questa portata può avere sull’intero comparto.

Un circuito entusiasmante

Dal punto di vista tecnico, il tracciato di circa 4,6 chilometri dell’Autodromo Internacional do Algarve continua a rappresentare una delle sfide più intriganti per team e piloti. I continui saliscendi, le curve impegnative e la variabilità delle condizioni meteorologiche rendono la preparazione delle monoposto un esercizio di precisione e ingegneria avanzata. Qui non si vince solo con la velocità, ma anche con la capacità di adattarsi a un circuito che premia il coraggio e la sensibilità di guida. Basti pensare al memorabile Gran Premio del 2020, quando Lewis Hamilton conquistò la sua 92ª vittoria proprio a Portimao, entrando nella leggenda della categoria e superando il record di vittorie di Michael Schumacher. Un momento che ha segnato la storia della Formula 1 e che rimane impresso nella memoria degli appassionati.

Non mancano le critiche

Tuttavia, la decisione di ampliare ulteriormente il calendario non è stata esente da critiche. Alcuni osservatori del paddock hanno sollevato dubbi sulle pressioni logistiche che un numero così elevato di gare può esercitare sui team, costretti a gestire trasferte sempre più impegnative e una programmazione serrata. Restano anche interrogativi sulla capacità delle infrastrutture locali di sostenere eventi di questa portata, soprattutto in termini di accessibilità, accoglienza e sicurezza. Nonostante ciò, la strategia di alternare circuiti storici con tracciati meno frequentati offre indubbi vantaggi: aumenta la varietà competitiva, permette di testare nuove soluzioni tecniche e, soprattutto, consente di coinvolgere pubblici diversi in aree geografiche strategiche per la crescita del movimento.

Il legame tra il Portogallo e la Formula 1 affonda le sue radici in una storia lunga e appassionante. Dal primo Gran Premio Portogallo disputato nel 1958 sulle strade di Porto, passando per gli anni gloriosi di Estoril e la leggendaria prima vittoria di Ayrton Senna nel 1985, fino ai giorni nostri, il Paese ha sempre rappresentato una tappa significativa nel cammino della massima serie automobilistica. Con il ritorno a Portimao, la categoria non solo rinnova il suo legame con le tradizioni automobilistiche europee, ma rafforza anche la propria vocazione internazionale, proiettandosi verso nuove sfide e orizzonti globali.

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