Toyota avvia la produzione del primo veicolo elettrico in UE: dove
Toyota avvia la produzione del suo primo veicolo elettrico in Europa nello stabilimento di Kolin, investendo 680 milioni di euro e puntando sulla sostenibilità
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Toyota compie un passo decisivo nel panorama europeo della produzione auto inaugurando la sua prima linea di assemblaggio per un veicolo elettrico a batteria (BEV) nel cuore della Repubblica Ceca. Un investimento imponente, pari a 680 milioni di euro, segna l’avvio di questa nuova era nello stabilimento di Kolin, consolidando la posizione della casa giapponese come protagonista dell’innovazione automotive e della mobilità sostenibile nel Vecchio Continente.
Durante una conferenza stampa ufficiale, Yoshihiro Nakata, presidente e CEO di Toyota Motor Europe, ha sottolineato come il successo di questo progetto sia il risultato dell’impegno dei dipendenti e della stretta collaborazione con il governo ceco. Quest’ultimo, infatti, partecipa attivamente all’iniziativa con un sostegno finanziario che può arrivare fino a 64 milioni di euro, evidenziando la rilevanza strategica della scelta di localizzare la produzione del primo BEV europeo proprio in questa area.
La nuova fabbrica
Il sito produttivo di Kolin si prepara a una trasformazione significativa: la superficie dello stabilimento passerà da 152.000 a 173.000 metri quadrati, grazie alla creazione di nuovi reparti dedicati alla verniciatura e alla saldatura. Questa espansione rappresenta un tassello fondamentale nella visione multi-path di Toyota, una strategia che mira a diversificare le soluzioni tecnologiche per raggiungere la neutralità carbonica in Europa entro il 2040.
Attualmente, lo stabilimento di Kolin è già noto per la produzione di modelli di successo come Aygo X e Yaris Hybrid. Con l’arrivo del nuovo veicolo elettrico, la capacità produttiva annuale – già fissata sulle 220.000 unità – verrà ulteriormente potenziata, a conferma della centralità di questo impianto nella strategia europea del marchio. Dal 2024, inoltre, Kolin ospita il primo mega hub logistico europeo di Toyota, un’infrastruttura chiave che servirà sei mercati dell’Europa centrale, rafforzando ulteriormente il ruolo di snodo industriale e logistico della struttura.
L’impianto in Repubblica Ceca
L’impianto ceco, operativo da oltre vent’anni, vanta una produzione complessiva di 4,5 milioni di veicoli dal 2002 e, dal 2021, è passato sotto il completo controllo di Toyota. Un dato che testimonia la fiducia del gruppo nelle competenze del personale locale e nel rapporto solido con le istituzioni della Repubblica Ceca. Con circa 3.200 dipendenti e una percentuale di componenti locali che raggiunge il 65%, Kolin rappresenta un modello di integrazione industriale di successo, capace di valorizzare la filiera produttiva nazionale e di creare nuove opportunità occupazionali.
L’investimento attuale si inserisce in una storia di continui potenziamenti: tra il 2002 e il 2005, infatti, sono stati destinati oltre 1,069 miliardi di euro allo sviluppo dello stabilimento, mentre tra il 2020 e il 2024 si sono aggiunti ulteriori 251 milioni di euro. La decisione di avviare qui la produzione del primo BEV europeo rafforza la strategia di Toyota orientata a coniugare innovazione automotive, sostenibilità e responsabilità sociale.
Una mossa per accelerare la transizione
Questa mossa strategica permette a Toyota di accelerare il proprio percorso verso la mobilità a basse emissioni, consolidando la presenza del marchio in Europa e garantendo un impatto positivo sul tessuto industriale e occupazionale della Repubblica Ceca. L’espansione di Kolin non è solo un investimento in infrastrutture, ma rappresenta un vero e proprio impegno verso il futuro della mobilità, in cui la transizione ai veicoli elettrici a batteria si affianca alla valorizzazione delle competenze locali e all’integrazione con il territorio.
In sintesi, il nuovo corso avviato da Toyota nello stabilimento di Kolin segna un momento cruciale per l’industria automobilistica europea. La produzione del primo BEV europeo, supportata da un investimento di 680 milioni di euro e dalla collaborazione con il governo della Repubblica Ceca, proietta il gruppo giapponese verso nuovi traguardi di innovazione automotive e sostenibilità, consolidando il ruolo di leader nella corsa verso la neutralità carbonica e una mobilità sempre più responsabile.
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