Jeremy Clarkson mette al tappeto Ferrari con una battuta dissacrante

Jeremy Clarkson posta su Instagram la pubblicità Ferrari-San Pellegrino e ironizza sulle prestazioni in Formula 1 2025: analisi delle reazioni, del marketing e del rapporto storico con il brand

Jeremy Clarkson mette al tappeto Ferrari con una battuta dissacrante
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Renato Terlisi
Pubblicato il 4 dic 2025

Con la frase “Maybe they should use petrol. The car would be faster.”, il noto conduttore britannico Jeremy Clarkson ha lanciato un commento ironico sulla partnership tra Ferrari e l’acqua minerale San Pellegrino, generando un’ondata di reazioni contrastanti sui social network e negli ambienti specializzati. Lo scatto condiviso su Instagram il 4 dicembre 2025 ha rapidamente conquistato la viralità: alcuni hanno colto una battuta leggera e coerente con il tono caratteristico del presentatore, mentre altri hanno giudicato inopportuno ironizzare sulle difficoltà della scuderia di Maranello in un’annata di Formula 1 già conclusa anzitempo.

Nonostante la stima

Tuttavia, esaminando il profilo pubblico di Clarkson emerge una prospettiva ben più articolata della questione. Il volto storico della divulgazione automobilistica contemporanea ha sempre manifestato sincera stima verso Ferrari, riconoscendo alla 488 Pista il titolo di “Supercar dell’Anno” nel 2019 e dispensando lodi straordinarie sulla sua esperienza personale con la F355 GTS, da lui definita in numerose occasioni come “l’auto migliore al mondo”. In questa luce, la battuta acquista le sembianze di una critica affettuosa piuttosto che di un attacco frontale.

Sotto il profilo comunicativo istituzionale, la campagna di co-branding tra il brand di acque minerali e la Casa rossa rappresenta una strategia mediatica sofisticata volta a celebrare l’italianità attraverso elementi visivi calibrati con precisione: la bandiera ricreata mediante i colori della bottiglia, dello scenario fotografico e dei guanti Ferrari. L’intento sotteso non riguarda la valutazione dell’andamento competitivo immediato, bensì la celebrazione del patrimonio e dell’immagine del marchio.

Non c’è solo la F1

È importante evidenziare che il 2025 di Ferrari non si esaurisce nel solo capitolo della Formula 1. La scuderia ha ottenuto risultati significativi nel campionato WEC, dove le vetture dedicate alle competizioni di resistenza hanno assicurato performance tecniche e ricadute mediatiche di rilievo. Questo duplice impegno riflette la strategia globale del marchio, orientata a consolidare il valore competitivo su molteplici fronti agonistici.

Le conseguenze del post clarksoniano si sono articolate su diversi livelli: gli appassionati hanno amplificato la battuta attraverso la creazione e condivisione di meme virali; analisti e professionisti del settore hanno sottolineato l’importanza di valutare la comunicazione di brand nel suo complesso, superando la valutazione limitata ai soli risultati annuali. Persino i tifosi più severi hanno riconosciuto nella collaborazione con partner internazionali come San Pellegrino una conferma della solidità del marchio nel contesto globale.

Il versante marketing

Dal versante del marketing strategico, il caso illustra due questioni fondamentali: la vulnerabilità delle campagne pubblicitarie di fronte alle dinamiche del web e il ruolo decisivo del capitale simbolico. Un’immagine attentamente costruita raggiunge migliaia di feed digitali e conversazioni online grazie a un commento pungente, acquisendo visibilità inattesa. Nel contempo, la persistente centralità di Ferrari nel dibattito pubblico, nonostante un’annata sportiva complessa, rivela la forza intrinseca del brand.

L’orientamento prevalente tra gli osservatori converge su una valutazione univoca: il post di Clarkson deve essere interpretato come manifestazione della sua personale verve critica, non come una condanna definitiva della Casa di Maranello. Il legame autobiografico del conduttore con i cavalli rampanti non suggerisce ostilità, piuttosto una relazione articolata con il mito Ferrari. In definitiva, la battuta rimane uno dei meccanismi attraverso cui la conversazione automobilistica si alimenta nel web, nell’intreccio continuo tra passione sincera, ironia tagliente e calcolo comunicativo consapevole.

 

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