Modena Cento Ore, la Opel Ascona 400 trionfa senza appello
Alla Modena Cento Ore 2025 i fratelli Jocher vincono con l'Opel Ascona 400 preparata da Conrero. Gara combattuta con Ferrari 308, prove su Vallelunga e Imola
Un trionfo tedesco dal sapore epico ha illuminato la venticinquesima edizione della Modena Cento Ore, un evento che ogni anno richiama appassionati e collezionisti da tutta Europa per celebrare il meglio del motorsport storico. In una gara che ha saputo fondere adrenalina, tecnica e storia, i fratelli Stephan Jocher e Matthias Jocher hanno scritto una pagina memorabile, portando la loro iconica Opel Ascona 400 – sapientemente preparata dal leggendario team Conrero – alla vittoria assoluta, dopo un duello all’ultimo respiro con le agguerrite Ferrari 308 provenienti da Belgio e Regno Unito.
Una bella battaglia sportiva
Il risultato finale racconta di una battaglia sportiva vissuta fino all’ultimo metro: solo un minuto e ventisette secondi hanno separato i vincitori dagli inseguitori, a testimonianza di un equilibrio tecnico straordinario tra i protagonisti e di una competizione che non ha mai perso di intensità. Cinque prove in circuito e dieci in salita hanno scandito il ritmo di una gara che, tra strategia e prestazioni, ha saputo esaltare le doti dei piloti e delle vetture in gara.
La Modena Cento Ore 2025 ha scelto come palcoscenico alcuni dei circuiti più leggendari d’Italia, regalando emozioni uniche a ogni tappa. Dal fascino senza tempo di Vallelunga all’atmosfera adrenalinica di Imola, passando per le curve tecniche del Mugello, la velocità di Misano e la sfida di Magione, ogni tratto ha rappresentato una sfida a sé stante. A queste prove in pista si sono alternate spettacolari speciali su strada chiusa, veri e propri banchi di prova per l’abilità dei conduttori e la resistenza delle meccaniche.
Protagonista la vecchia gloria tedesca
Protagonista indiscussa della manifestazione è stata la Opel Ascona 400, una vettura che ha scritto pagine indelebili nella storia dei rally internazionali. Realizzata in soli 400 esemplari per l’omologazione nel Gruppo 4, questa coupé tedesca si distingue per il suo cuore pulsante: un quattro cilindri bialbero da 2.410 cc, frutto della collaborazione con Cosworth, in grado di sprigionare fino a 270 cavalli nella versione da competizione. Il cambio Getrag a sei rapporti, abbinato a una raffinata preparazione tecnica, ha permesso all’auto di esprimere al meglio il proprio potenziale anche in una sfida così selettiva.
Il pedigree sportivo della Opel Ascona 400 è invidiabile: già nel 1979 la vettura si impose al Rally di Svezia con Kulläng e Berglund, mentre nel 1981 fu protagonista assoluta nel Campionato Italiano Rally grazie al talento di Tony Fassina e Rudy Dal Pozzo. Questi successi, impressi nella memoria degli appassionati, sono tornati a rivivere in questa edizione della Modena Cento Ore, dimostrando come il fascino delle auto storiche sia capace di attraversare le generazioni e di emozionare ancora oggi.
Decisiva, nel corso della gara, è stata la gestione strategica delle prove: la capacità di preservare pneumatici e meccanica, soprattutto nei tratti in salita, ha rappresentato un elemento chiave per il successo. Le moderne tecniche di preparazione adottate dai team hanno inoltre contribuito a ridurre il divario tra vetture di diversa estrazione, rendendo la competizione ancora più incerta e coinvolgente.
Duello sentito
L’evento si è confermato anche come volano economico e turistico per i territori attraversati, offrendo una vetrina privilegiata sia per l’industria del motorsport sia per il patrimonio automobilistico italiano. Le riflessioni degli organizzatori hanno posto l’accento sulla necessità di bilanciare logistica e sicurezza, elementi fondamentali per garantire la sostenibilità e la crescita futura della manifestazione.
Il duello tra la Opel Ascona 400 e le Ferrari 308 ha assunto un valore simbolico, rappresentando l’incontro tra due mondi distinti del collezionismo sportivo: da un lato la tradizione rallistica, dall’altro il fascino delle gran turismo. Questo confronto ha offerto agli spettatori un vero e proprio viaggio attraverso cinquant’anni di storia dell’automobile, esaltando le differenze e le affinità tra filosofie tecniche e passioni senza tempo.
La Modena Cento Ore si conferma così come una delle competizioni d’élite più attese e celebrate a livello internazionale, un palcoscenico dove preparatori storici come Conrero continuano a esprimere la qualità del proprio lavoro e dove la passione per i motori si rinnova anno dopo anno, unendo generazioni di appassionati sotto il segno della velocità e della tradizione.