La compatta italiana che sfidò le supercar, è un mito anni '80

Scopri la storia e le prestazioni della Ritmo Abarth 130 TC, la compatta italiana degli anni '80 che ha superato la Ferrari 208 GTB in accelerazione

La compatta italiana che sfidò le supercar, è un mito anni '80
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Giorgio Colari
Pubblicato il 7 dic 2025

Negli anni Ottanta, quando il panorama delle auto sportive anni 80 era dominato da coupé di lusso e berline ad alte prestazioni, un’automobile italiana riuscì a stravolgere le regole del gioco, diventando un’icona indiscussa e lasciando un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Stiamo parlando della leggendaria Ritmo Abarth, una vettura che seppe sfidare, e in alcuni casi superare, le più blasonate supercar dell’epoca, grazie a una miscela di audacia tecnica, spirito sportivo e una dose generosa di ingegno tutto italiano.

Un mito popolare

Il mito inizia nel 1982, quando il marchio Abarth decise di dare una nuova anima alla popolare berlina Fiat, trasformandola in una delle compatte sportive più sorprendenti del decennio. La prima evoluzione fu la Ritmo 125 TC, dotata di un motore da 1.995 cc capace di erogare ben 125 cavalli, un valore che oggi potrebbe sembrare modesto, ma che allora era sufficiente a garantire prestazioni entusiasmanti. La vettura, infatti, era in grado di raggiungere una velocità massima di 190 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in meno di 9 secondi, un risultato che la poneva al livello di modelli ben più costosi e blasonati.

Era un periodo di sperimentazione sfrenata nel settore automobilistico, in cui la ricerca delle prestazioni si spingeva spesso oltre i limiti del buon senso. In questo contesto, la Ritmo 125 TC si fece notare non solo per i suoi numeri, ma anche per la sua presenza sulle strade e nei rally. Un episodio memorabile fu la sfida tra il celebre pilota Attilio Bettega e le Frecce Tricolori, che vide la piccola sportiva impegnata in una gara ad altissima adrenalina, contribuendo a costruire il mito della Ritmo Abarth.

Ma la vera rivoluzione arrivò poco dopo, con la nascita della Ritmo Abarth 130 TC. Questa seconda generazione segnò un punto di svolta nella storia delle compatte sportive: il motore venne potenziato fino a 130 cavalli, e la vettura fu alleggerita rispetto alla precedente versione, raggiungendo un peso complessivo inferiore di circa 200 kg rispetto alla Ferrari 208 GTB. Il risultato? Un’accelerazione bruciante, con lo 0-100 km/h coperto in soli 8 secondi netti, una cifra che lasciava senza parole anche i proprietari di auto ben più costose e prestigiose.

Equilibrio tra potenza e leggerezza

Il segreto di queste prestazioni risiedeva nel perfetto equilibrio tra potenza e leggerezza, che conferiva alla Ritmo Abarth 130 TC una maneggevolezza e un’agilità difficilmente riscontrabili nelle rivali dell’epoca. La vettura non era solo veloce in linea retta, ma sapeva anche divertire nelle curve, offrendo una guida coinvolgente e diretta, capace di esaltare anche i piloti più esigenti. Non sorprende, quindi, che la 130 TC sia diventata un punto di riferimento per gli appassionati delle auto sportive anni 80, conquistando un posto speciale tra le leggende del motorsport italiano.

Nonostante il suo enorme potenziale, la Ritmo Abarth 130 TC non partecipò mai ufficialmente al Mondiale Rally Gruppo B, pur esistendo un prototipo pronto a scendere in gara. Tuttavia, i suoi successi nelle competizioni minori e il suo impatto sulle strade furono sufficienti a consolidare il suo status di mito, alimentando una passione che, a distanza di decenni, non accenna a spegnersi.

Il prezzo oggi

Negli ultimi anni, il mercato delle auto d’epoca ha riscoperto il valore di questa icona. Oggi, una Ritmo Abarth 130 TC in condizioni eccellenti può superare la soglia dei 30.000 euro, una quotazione che in alcuni casi ha persino sorpassato quella della Ferrari 208 GTB. Un vero e proprio tributo al genio creativo e all’audacia della scuola automobilistica italiana, capace di dare vita a vetture che ancora oggi sanno emozionare e sorprendere, non solo per le loro prestazioni, ma anche per la storia e il fascino che rappresentano.

In definitiva, la storia della Ritmo Abarth è la dimostrazione che, a volte, la vera essenza delle compatte sportive non si misura solo in termini di potenza o prestigio, ma nella capacità di emozionare e di lasciare un segno indelebile nella memoria di chi le ha vissute. Un’eredità che continua a vivere ancora oggi, tra raduni, collezionisti e appassionati, a testimonianza di un’epoca irripetibile per l’automobilismo italiano.

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