I 20 anni di Peugeot 107 e 1007, visioni differenti di mobilità
A 20 anni dall'esordio, la Peugeot 107 e la 1007 raccontano due visioni della mobilità urbana: efficienza, personalizzazione e soluzioni di accesso originali
Nel panorama automobilistico europeo degli anni Duemila, il tema della mobilità urbana era già al centro del dibattito, ma le risposte dei costruttori erano profondamente diverse rispetto a oggi. Nel 2005, Peugeot decise di esplorare questa sfida con due modelli radicalmente opposti per filosofia e soluzioni tecniche: la Peugeot 107 e la Peugeot 1007. Due proposte nate per rispondere a esigenze differenti, ma accomunate dalla volontà di ridefinire il concetto di citycar in un’epoca in cui l’elettrificazione era ancora lontana e il mercato guardava con attenzione sia all’efficienza sia all’innovazione.
Simbolo di praticità
La Peugeot 107 si presentava come la quintessenza della praticità: una vettura compatta, lunga appena 3,40 metri, pensata per destreggiarsi agilmente nel traffico cittadino e per offrire costi di gestione estremamente contenuti. Il suo peso piuma, di soli 790 chilogrammi, rappresentava un punto di forza per la riduzione dei consumi e delle emissioni. Sotto il cofano batteva il brillante motore 1.0 tre cilindri da 68 CV, una scelta tecnica che permetteva alla vettura di percorrere oltre venti chilometri con un litro di carburante, mantenendo le emissioni entro limiti allora considerati virtuosi. Questa attenzione all’efficienza era affiancata da una dotazione di sicurezza sorprendente per il segmento: airbag multipli, ABS e ESP, che garantivano una protezione elevata anche su una piccola citycar.
Sul fronte opposto, la Peugeot 1007 rappresentava una visione decisamente più audace e sperimentale della mobilità urbana. Pur condividendo la compattezza come valore di base, la 1007 puntava tutto sulla versatilità e sulla personalizzazione, introducendo soluzioni inedite come le porte scorrevoli elettriche, un vero unicum nel panorama delle vetture compatte di allora. Questo elemento, firmato dal prestigioso tocco di Pininfarina, non era solo una scelta stilistica, ma anche una risposta concreta alle esigenze di praticità in spazi ristretti: le porte potevano essere aperte e chiuse con un semplice tocco, agevolando l’accesso anche nei parcheggi più angusti.
La modularità degli interni era un altro tratto distintivo della Peugeot 1007: i sedili erano completamente rimovibili e riposizionabili, permettendo di configurare l’abitacolo in base alle necessità quotidiane. Che si trattasse di trasportare amici, bagagli voluminosi o attrezzature sportive, la 1007 offriva una flessibilità sconosciuta alle rivali del tempo. Sul piano tecnico, oltre al già citato motore benzina, la gamma prevedeva anche il parsimonioso 1.4 HDi diesel, apprezzato per l’equilibrio tra prestazioni e consumi.
Due strategie differenti
Il confronto tra le due strategie di Peugeot, però, non si limitava alle scelte ingegneristiche. Anche il pubblico si divise nettamente: la Peugeot 107 fu accolta con entusiasmo per la sua affidabilità, la facilità d’uso e i costi ridotti, diventando in breve tempo una delle scelte preferite tra chi cercava una citycar senza fronzoli. La Peugeot 1007, invece, suscitò curiosità e ammirazione per l’originalità del progetto, ma incontrò anche alcune resistenze dovute al prezzo più elevato e ai dubbi sulla manutenzione delle sofisticate porte scorrevoli elettriche.
A distanza di quasi vent’anni, questi due modelli raccontano ancora molto di come l’industria automobilistica europea si interrogava sul futuro della mobilità urbana. Da una parte, la ricerca della massima semplicità, della leggerezza e della razionalizzazione degli spazi; dall’altra, la spinta verso la personalizzazione e la versatilità, anticipando in qualche modo le esigenze che oggi caratterizzano il mercato delle auto cittadine, sempre più orientato alla sostenibilità, alla condivisione e alla tecnologia.
Oggi, con la transizione verso l’ibrido e l’elettrico, il concetto di citycar continua a evolversi, ma le lezioni impartite da Peugeot 107 e Peugeot 1007 restano attuali: eliminare il superfluo da un lato, offrire soluzioni innovative e personalizzabili dall’altro. Due strategie che, pur partendo da presupposti diversi, hanno contribuito a ridefinire il modo di vivere la città su quattro ruote, ponendo le basi per le sfide della mobilità di domani.