Mercedes-Benz cede la quota in Nissan: il titolo giapponese crolla

Mercedes-Benz cede il 3,8% di Nissan per 280 milioni di euro. L’operazione scuote il mercato e mette in discussione il futuro dell’alleanza con Renault

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 27 ago 2025
Mercedes-Benz cede la quota in Nissan: il titolo giapponese crolla

Un’operazione finanziaria che scuote il settore automobilistico globale: Mercedes-Benz ha completato la vendita della sua partecipazione del 3,8% in Nissan per un controvalore di 280 milioni di euro. Questo movimento, avvenuto a uno sconto di quasi il 6% rispetto al valore di mercato, ha avuto ripercussioni immediate sul titolo del costruttore giapponese, che ha registrato un calo superiore al 6% in Borsa, segnando la peggiore performance giornaliera dallo scorso luglio. Il riassetto degli equilibri tra i principali attori dell’industria auto internazionale è ora sotto i riflettori, mentre analisti e investitori si interrogano sul futuro delle partnership storiche.

La vendita di azioni

La vendita azioni è stata realizzata tramite il fondo pensione della casa tedesca, per un totale di 47,83 miliardi di yen. Gli investitori hanno immediatamente reagito alla notizia: le azioni Nissan sono state cedute a 341,3 yen ciascuna, ben al di sotto della chiusura del giorno precedente, evidenziando lo sconto applicato da Mercedes-Benz. Il 70% delle azioni offerte è stato acquistato dai dieci maggiori investitori, segno di un interesse elevato ma anche di una certa cautela rispetto al futuro della casa giapponese.

Questo passo arriva in un momento già delicato per Nissan, che nell’ultimo trimestre ha accusato perdite per 535 milioni di dollari. Il calo vendite nei mercati chiave come Stati Uniti e Cina, insieme agli effetti dei dazi doganali sulle esportazioni, hanno contribuito a mettere sotto pressione i conti del gruppo. La situazione si complica ulteriormente alla luce della ridefinizione delle partecipazioni azionarie: all’inizio dell’anno, Renault e Nissan avevano già siglato un accordo che prevedeva la riduzione della quota obbligatoria detenuta dai francesi dal 15% al 10%.

Numerosi interrogativi

Nonostante la domanda sostenuta per le azioni immesse sul mercato da Mercedes-Benz, l’operazione solleva numerosi interrogativi sulla tenuta della storica alleanza automobilistica tra i tre giganti. Attualmente, Renault mantiene una partecipazione complessiva del 35,7% in Nissan, ma la casa francese ha recentemente dovuto svalutare questo investimento per ben 11 miliardi di dollari. Secondo gli analisti Christopher Richter (CLSA) e Seiji Sugiura (Tokai Tokyo Intelligence Laboratory), è plausibile che Renault prosegua nella progressiva riduzione della propria presenza nell’azionariato, anche se al momento resta vincolata da accordi contrattuali che ne limitano le mosse.

Sul fronte operativo, il nuovo amministratore delegato Ivan Espinosa, in carica da aprile, ha delineato un ambizioso piano rilancio per il costruttore nipponico. Il progetto prevede la riduzione della capacità produttiva globale da 3,5 a 2,5 milioni di veicoli e il taglio degli stabilimenti da 17 a 10 entro il 2027. Espinosa ha sottolineato i progressi nella razionalizzazione dei costi, ma ha anche ammesso che l’azienda si trova ancora nelle fasi iniziali del processo di rilancio e che la strada per tornare alla redditività è ancora lunga e complessa.

Le attuali difficoltà

Le attuali difficoltà di Nissan non possono essere comprese appieno senza ricordare le conseguenze dello scandalo che ha travolto l’ex presidente Carlos Ghosn. La sua destituzione ha lasciato segni profondi nella governance aziendale e ha minato la fiducia degli investitori, creando un clima di incertezza che ancora oggi pesa sulle strategie di rilancio e sulle prospettive di crescita.

In uno scenario automobilistico globale in piena trasformazione, segnato dalla transizione verso l’elettrico e da nuove dinamiche competitive, la ridefinizione delle alleanze automobilistiche sembra inevitabile. L’uscita di Mercedes-Benz dall’azionariato di Nissan e il probabile ridimensionamento della presenza di Renault aprono nuovi scenari per il futuro del settore e delle partnership che ne hanno segnato la storia. La sfida per i grandi costruttori sarà quella di trovare nuovi equilibri, rispondendo alle esigenze di innovazione, sostenibilità e competitività in un mercato sempre più complesso e imprevedibile.

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