Le scelte compiute da Musk che hanno messo nei guai Tesla
Nel 2025 le mosse politiche di Elon Musk e la crescente concorrenza, soprattutto di BYD, mettono sotto pressione Tesla nonostante consegne in aumento
Il 2025 si profila come un anno di grandi sfide per Tesla, un colosso che, nonostante le 497.000 unità consegnate nell’ultimo trimestre e una crescita del 7%, vede vacillare la sua storica posizione di leadership nel mercato delle auto elettriche. Un contesto complesso, in cui la figura di Elon Musk emerge come croce e delizia: visionario imprenditore ma anche fonte di turbolenze e distrazioni che rischiano di minare la stabilità e il futuro del brand.
Le turbolenze politiche
La recente nomina di Elon Musk a co-presidente del DOGE (Dipartimento per l’Efficienza Governativa) all’interno dell’amministrazione Trump ha segnato il primo scossone mediatico dell’anno. Questa scelta, accolta con clamore e polemiche, ha dato vita al movimento “Tesla Takedown”, espressione di una parte dell’opinione pubblica convinta che l’imprenditore abbia tradito i valori di sostenibilità e innovazione da sempre associati a Tesla. Il conflitto aperto con il segretario al Tesoro Bessent, culminato nelle sue dimissioni e seguito da una tempesta di commenti sui social, ha ulteriormente offuscato l’immagine aziendale.
Ma le turbolenze non si sono fermate qui. L’annuncio della creazione dell’America Party, un nuovo movimento politico nato con l’intento dichiarato di “restituire libertà agli americani”, ha aggiunto un ulteriore elemento di distrazione in un momento cruciale per Tesla. Secondo numerosi analisti, l’impegno di Elon Musk su più fronti ha inevitabilmente sottratto attenzione e risorse strategiche proprio quando il costruttore avrebbe avuto bisogno di una leadership solida e focalizzata per affrontare le sfide di un mercato in rapida evoluzione.
La concorrenza spaventa
Sul piano produttivo, Tesla inizia a mostrare segni di rallentamento. Gli aggiornamenti apportati a Model 3 e Model Y risultano marginali, mentre i modelli premium, come la S e la X, cominciano a sentire il peso degli anni. Il tanto atteso modello elettrico da 25.000 euro, promesso ormai da tempo, resta una chimera, lasciando così campo libero alla concorrenza nelle fasce di mercato più sensibili e strategiche.
Proprio qui entrano in gioco i competitor asiatici, con BYD in testa, che stanno rapidamente guadagnando terreno grazie a veicoli tecnologicamente avanzati e prezzi estremamente competitivi. Mercati un tempo roccaforti di Tesla, come la Norvegia, stanno progressivamente virando verso soluzioni più accessibili e complete offerte dai costruttori cinesi. Questo cambio di rotta rappresenta una minaccia concreta per la supremazia del marchio californiano, costretto a rincorrere innovazione e convenienza in un contesto sempre più affollato.
Dispersione di energie
Non meno preoccupante per gli investitori è la crescente dispersione di energie di Elon Musk tra le sue molteplici iniziative imprenditoriali. L’attenzione del CEO si divide tra SpaceX, la piattaforma X (ex Twitter) e progetti avveniristici come Neuralink. Proprio il recente investimento di 100 milioni di dollari in Neuralink ha sollevato non pochi dubbi sulla reale priorità assegnata al business automobilistico, alimentando incertezze tra azionisti e stakeholder.
Gli esperti del settore sottolineano come, sebbene alcuni indicatori operativi restino positivi, la reputazione di Tesla sia oggi più vulnerabile che mai. I ritardi nell’introduzione di nuove tecnologie, le strategie di prezzo altalenanti e la mancanza di un rinnovamento incisivo della gamma rendono l’azienda particolarmente esposta alle mosse della concorrenza. In Europa e Asia, in particolare, i consumatori sembrano sempre più attratti da alternative che offrono un mix vincente di innovazione, affidabilità e convenienza.
Le reazioni del pubblico
Le reazioni del pubblico si fanno sempre più polarizzate: da un lato i fedelissimi, che continuano a sostenere Tesla e il suo spirito pionieristico; dall’altro una crescente fetta di automobilisti che, in cerca di prodotti aggiornati e accessibili, si rivolge senza esitazione ai marchi cinesi e alle nuove proposte del mercato globale. La fedeltà al brand, un tempo data quasi per scontata, oggi non basta più a garantire il successo in un settore dove la rapidità di risposta e la capacità di innovare fanno la differenza.
Per Tesla, la sfida dei prossimi mesi sarà quella di ritrovare lo slancio innovativo che l’ha resa un punto di riferimento mondiale, accelerare il rinnovamento della gamma e, soprattutto, proteggere un’immagine istituzionale messa a dura prova dalle recenti vicende. Rimane il grande interrogativo sulla leadership di Elon Musk e sulla capacità dell’azienda di ricostruire la fiducia in un mercato che non ammette distrazioni e che, oggi più che mai, premia solo chi sa anticipare il futuro.
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