Start&Stop, l'uso può creare rischi per il motorino e l'alternatore

Il dibattito sullo Start&Stop: riduce consumi ed emissioni ma può stressare motorino e alternatore. Quando conviene tenerlo attivo e quando disattivarlo

Start&Stop, l'uso può creare rischi per il motorino e l'alternatore
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Giorgio Colari
Pubblicato il 10 dic 2025

Negli ultimi anni il sistema start & stop è diventato uno degli argomenti più dibattuti tra gli automobilisti e gli addetti ai lavori. Nato con l’intento di ridurre consumi ed emissioni, questo dispositivo spegne automaticamente il motore quando l’auto è ferma, per poi riavviarlo al momento della ripartenza. Tuttavia, dietro la promessa di efficienza e rispetto ambientale, si nascondono dubbi e polemiche, soprattutto in merito ai costi di manutenzione e riparazione che possono colpire il portafoglio degli automobilisti.

Una delle problematiche maggiori

Uno dei principali punti critici riguarda il motorino di avviamento. Secondo numerosi meccanici, tra cui spicca la voce autorevole di Jordi Gil dalla Spagna, le continue accensioni e spegnimenti imposte dal sistema start & stop sottopongono questo componente a uno stress inedito. Tradizionalmente, il motorino di avviamento era progettato per gestire poche accensioni al giorno; oggi, invece, può essere chiamato in causa decine di volte in una singola tratta urbana. Questo incremento di cicli operativi può accelerare il processo di usura, portando in alcuni casi a guasti prematuri e a spese di riparazione che possono facilmente raggiungere, se non superare, i 2.000 euro.

A destare ulteriori preoccupazioni è l’alternatore intelligente, componente chiave dei moderni sistemi di gestione dell’energia a bordo. Se da un lato l’alternatore intelligente contribuisce a ottimizzare la ricarica della batteria e la gestione dei carichi elettrici, dall’altro è soggetto anch’esso a sollecitazioni superiori rispetto ai sistemi tradizionali. La sua sostituzione o riparazione può rappresentare una voce di costo tutt’altro che trascurabile, soprattutto quando si tratta di vetture dotate di tecnologie di ultima generazione.

C’è chi difende la sua utilità

Sul fronte opposto, i costruttori e molti tecnici difendono la maturità raggiunta dalla tecnologia start & stop nelle auto più recenti. Oggi, infatti, i veicoli sono progettati con componenti rinforzati: il motorino di avviamento è stato potenziato, le batterie sono spesso di tipo AGM o EFB, e tutti gli elementi soggetti a usura sono stati pensati per resistere a un numero elevato di cicli. I dati forniti dai produttori indicano che, grazie a questi accorgimenti, i risparmi sui consumi possono variare tra il 5% e il 10%, un beneficio che si riflette positivamente anche sulle emissioni inquinanti, soprattutto nelle aree urbane dove le soste sono frequenti.

Nonostante queste rassicurazioni, la questione della durata componenti rimane centrale. Gli esperti suggeriscono di adottare un approccio pragmatico: il sistema start & stop mostra la sua efficacia soprattutto nelle code prolungate e nel traffico cittadino, dove il tempo di fermata supera alcuni secondi. Al contrario, in situazioni di traffico estremamente congestionato, con continue ripartenze e soste di pochi istanti, il vantaggio si riduce e il rischio di logorare precocemente i componenti cresce.

Garantire la durata

Per minimizzare i rischi e garantire una buona durata componenti, è fondamentale prestare attenzione alla manutenzione preventiva. Controlli periodici sulla batteria, verifiche dello stato del motorino di avviamento e della qualità dell’impianto elettrico possono prevenire spiacevoli sorprese e spese impreviste. È importante, inoltre, affidarsi alle indicazioni contenute nel manuale della propria vettura, che spesso suggerisce le migliori pratiche d’uso e manutenzione del sistema start & stop.

Da segnalare anche le soluzioni alternative che si stanno affacciando sul mercato, come gli Integrated Starter Generators (ISG). Questi sistemi rappresentano un’evoluzione rispetto ai dispositivi tradizionali, in quanto riducono l’usura del motorino di avviamento classico, ma introducono a loro volta nuovi componenti, ognuno con le proprie criticità e rischi di guasto.

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