Si schianta dopo una derapata e viene condannato al carcere

A Vertou un 25enne alla guida di una Dacia Duster, sotto alcol e cocaina, ha tentato una derapata davanti al PSIG Rezé, causato uno schianto e ricevuto una condanna dal tribunale di Nantes con ritiro patente e pena detentiva

Si schianta dopo una derapata e viene condannato al carcere
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Giorgio Colari
Pubblicato il 10 dic 2025

Un episodio che scuote la tranquillità della provincia francese e rilancia il dibattito sulla sicurezza stradale: è quanto accaduto a Vertou, nella Loira Atlantica, dove un giovane di 25 anni si è reso protagonista di una notte all’insegna della sconsideratezza al volante. La scena si è consumata davanti agli occhi attoniti degli agenti del PSIG Rezé, impegnati in un normale pattugliamento. Tutto ha avuto inizio quando il conducente, a bordo di una Dacia Duster, ha tentato una manovra pericolosa – una derapata plateale – proprio sotto lo sguardo vigile delle forze dell’ordine. L’esito è stato disastroso: perdita di controllo, impatto violento contro una BMW parcheggiata e una serie di eventi che hanno messo a rischio l’incolumità di più persone.

Sentenza esemplare

Le conseguenze giudiziarie non si sono fatte attendere. Il Tribunale di Nantes ha emesso una sentenza esemplare: 18 mesi di reclusione, ritiro patente definitivo e due anni di libertà vigilata. Un verdetto che sottolinea la gravità dei fatti e il pericolo insito in certi comportamenti. Il giovane, visibilmente alterato, è risultato positivo sia all’alcol che alla cocaina, aggravando ulteriormente la sua posizione agli occhi della legge. Dopo il tentativo di fuga e una breve ma intensa colluttazione con gli agenti, è stato arrestato e tradotto in carcere.

La dinamica della vicenda evidenzia come l’incoscienza e il desiderio di impressionare gli amici possano trasformarsi in atti di pura irresponsabilità. La manovra spericolata del conducente, che voleva probabilmente mostrare le “doti” della sua Dacia Duster, ha immediatamente attirato l’attenzione degli agenti del PSIG Rezé. Nonostante i lampeggianti e l’ordine di fermarsi, il giovane ha scelto di fuggire, scatenando un inseguimento durato pochi metri ma culminato in uno schianto contro una vettura in sosta. Gli amici presenti hanno tentato di dissuaderlo dal proseguire nella fuga, ma la situazione è precipitata quando gli agenti, per bloccare definitivamente il veicolo, hanno esploso un colpo che ha forato uno pneumatico.

Una reazione spropositata

La reazione del conducente, descritta dalle autorità come ostinata e agitata, ha raggiunto il culmine quando ha affrontato un agente armato di teaser, rifiutando di arrendersi fino all’ultimo istante. Solo la determinazione delle forze dell’ordine ha evitato conseguenze ancora più gravi. In aula, il giovane ha ammesso di aver agito in preda al panico, riconoscendo la pericolosità delle sue azioni e la gravità delle accuse: guida in stato di ebbrezza, sotto effetto di cocaina, resistenza all’arresto e rifiuto aggravato di obbedienza.

Sul fronte della sicurezza stradale, gli esperti sottolineano come la miscela di alcol e sostanze stupefacenti rappresenti un fattore di rischio esponenziale. Non solo per chi si mette alla guida, ma anche per pedoni, altri automobilisti e i veicoli parcheggiati che possono diventare vittime inconsapevoli di simili bravate. Anche una vettura solida come la Dacia Duster non offre alcuna garanzia in caso di manovre estreme, specialmente quando il controllo psicofisico del conducente è alterato. Il messaggio che arriva dal Tribunale di Nantes è chiaro: la tolleranza verso comportamenti pericolosi al volante è pari a zero, soprattutto quando in gioco ci sono vite umane.

La comunità non è rimasta indifferente

La comunità di Vertou non è rimasta indifferente all’accaduto. L’episodio ha alimentato timori tra residenti e proprietari di auto, che ora chiedono maggiori controlli e interventi preventivi. Le autorità locali ribadiscono l’importanza dell’educazione stradale, dei controlli mirati nelle ore notturne – quando l’uso di alcol e droghe tende ad aumentare – e della necessità di sanzioni severe come il ritiro patente definitivo per chi si rende protagonista di tali episodi.

Questo caso rappresenta un monito per chiunque pensi di poter sfidare le regole della strada impunemente. Le sentenze come quella emessa dal Tribunale di Nantes hanno l’obiettivo di proteggere la collettività e riaffermare il principio che la sicurezza viene prima di tutto. In un contesto dove le tentazioni di eccessi e bravate sembrano essere sempre dietro l’angolo, solo una ferma risposta istituzionale e una crescente consapevolezza sociale possono arginare il fenomeno della guida pericolosa e salvaguardare la vita di tutti gli utenti della strada.

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