Le Peugeot 205 station wagon che non abbiamo mai visto

Scopri la storia dei prototipi station wagon della Peugeot 205: la Verve di Pininfarina e la artigianale Break Nepala. Design, motivazioni e destino dei modelli

Le Peugeot 205 station wagon che non abbiamo mai visto
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Fabrizio Caratani
Pubblicato il 7 nov 2025

Ci sono storie nell’automobilismo che, proprio perché rimaste sospese tra il possibile e l’inesistente, sanno accendere la curiosità degli appassionati come poche altre. È il caso delle Peugeot 205 station wagon, prototipi tanto affascinanti quanto misteriosi, che non hanno mai raggiunto la produzione di serie ma che ancora oggi alimentano discussioni, sogni e ipotesi su ciò che avrebbe potuto essere. La parabola di queste versioni inedite si sviluppa tra il 1984 e il 1987, anni in cui la compatta francese regnava sulle strade europee, mentre dietro le quinte si progettavano varianti capaci di ridefinirne il carattere e la destinazione d’uso.

Ciò che non abbiamo visto e che poteva esserci

Quando si parla di Peugeot 205, il pensiero va immediatamente alla celebre utilitaria sportiva che ha segnato un’epoca. Eppure, dietro al suo successo commerciale e all’immagine iconica, si celano due tentativi concreti di trasformare questa compatta in una versatile station wagon. Questi progetti, nati dall’ingegno di designer e carrozzieri, sono rimasti confinati a pochi esemplari prototipali, alimentando una leggenda fatta di rarità e intuizioni visionarie.

Il primo e più celebre esperimento fu firmato da Pininfarina, lo storico atelier italiano sinonimo di eleganza e innovazione nel design automobilistico. Nel 1984, al Salone di Torino, la casa di design presentò la Peugeot 205 Verve, una reinterpretazione della compatta francese in chiave familiare. Il progetto si distingueva per un approccio moderno e funzionale: le porte posteriori rimanevano quelle della versione a cinque porte, ma l’aggiunta di un ampio portellone posteriore e l’effetto visivo del tetto “sospeso”, ottenuto tramite montanti scuri, donavano alla vettura una personalità inedita. I cerchi in lega sportivi, ispirati alla GTI, completavano un’estetica che riusciva a coniugare praticità e sportività, facendo della Peugeot 205 Verve una vera “concept car” ante litteram.

Esordio in Belgio

Tre anni dopo, nel 1987, la scena si spostò in Belgio, dove il carrozziere Jean Pirard e il designer Benoit Contreau diedero vita a un secondo prototipo, la Peugeot 205 Break Nepala. Questo progetto, decisamente più radicale, prevedeva la rimozione del portellone originale e l’aggiunta di una prolunga in vetroresina di circa 30 centimetri. Le superfici vetrate generose e le nuove proporzioni trasformavano la compatta francese in una vera familiare, con un impatto visivo completamente nuovo. La Peugeot 205 Break Nepala rappresentava l’ennesima dimostrazione di quanto la creatività dei carrozzieri indipendenti potesse spingersi oltre i confini imposti dalle strategie industriali.

Nonostante l’interesse suscitato da entrambi i prototipi, la casa madre decise di non portarli in produzione. La motivazione principale fu di natura strategica: la dirigenza temeva che una station wagon derivata dalla 205 avrebbe potuto erodere il mercato della neonata Peugeot 309, un modello sviluppato appositamente per offrire maggiore spazio e una spiccata vocazione familiare. Così, i sogni di una 205 “familiare” rimasero confinati a pochi esemplari e alle pagine degli archivi storici.

Documentazione odiernamente scarna

Oggi, la documentazione relativa a questi prototipi è estremamente scarsa, ma per gli appassionati rappresenta una testimonianza preziosa di un’epoca in cui le idee innovative trovavano spazio nei laboratori di designer e carrozzieri. Della Peugeot 205 Verve restano soltanto alcune fotografie d’epoca, mentre della Peugeot 205 Break Nepala sopravvive un solo esemplare, custodito nei Paesi Bassi dal presidente di un club dedicato ai modelli 205 e 309, mentre il secondo prototipo fu smantellato dopo i test.

Queste creazioni sono considerate dagli storici dell’auto esempi emblematici del ruolo fondamentale svolto dai carrozzieri indipendenti come Pininfarina, Jean Pirard e Benoit Contreau nell’evoluzione del design automobilistico. Pur non avendo trovato posto nei piani produttivi della casa francese, hanno saputo proporre soluzioni stilistiche e tecniche che ancora oggi ispirano designer e appassionati di tutto il mondo.

Per chi ama le automobili, i prototipi delle Peugeot 205 station wagon rappresentano affascinanti “what if” della storia dell’auto: alternative mai realizzate che invitano a riflettere su come sarebbe potuta evolvere la gamma Peugeot se le logiche di mercato avessero lasciato spazio all’immaginazione e alla creatività. In un settore spesso dominato da scelte prudenti e calcoli strategici, queste pagine minori della storia della Peugeot 205 continuano a esercitare un fascino irresistibile, alimentando la passione e la memoria collettiva di chi non smette di sognare l’auto che non c’è.

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