Il sistema giapponese che scioglie la neve con acqua termale

Scopri il funzionamento del shosetsu: irrigatori sotterranei e acqua termale per mantenere le strade libere dalla neve, e le alternative tecnologiche tra costi e sostenibilità

Il sistema giapponese che scioglie la neve con acqua termale
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Renato Terlisi
Pubblicato il 28 dic 2025

Quando le strade si coprono di neve e ghiaccio, la soluzione non deve necessariamente essere l’impiego massiccio di sale o la mobilitazione di pesanti mezzi spazzaneve. In Giappone, già dagli anni ’60, la città di Nagaoka ha rivoluzionato la gestione invernale della viabilità con un approccio tanto ingegnoso quanto sostenibile: il sistema Shosetsu. Questa tecnologia, sviluppata nel cuore della regione di Niigata, si basa sull’utilizzo di irrigatori sotterranei che, durante le nevicate, spruzzano acqua calda direttamente sull’asfalto, prevenendo così l’accumulo e la formazione di ghiaccio. Una soluzione che, in un contesto ricco di acqua termale naturale, si è dimostrata particolarmente efficace e sorprendentemente efficiente.

Come funziona questo metodo

Il funzionamento del sistema Shosetsu è tanto semplice quanto geniale: quando la neve inizia a cadere, una rete di tubazioni sotterranee attiva gli irrigatori sotterranei, che rilasciano acqua calda sulla superficie stradale. Il calore, entrando in contatto con la neve, ne provoca lo scioglimento immediato, impedendo che questa si accumuli e si trasformi in uno strato compatto e pericoloso di ghiaccio. L’energia necessaria a mantenere l’acqua a temperatura elevata, nelle aree fortunate, proviene dalle abbondanti sorgenti di acqua termale locali, riducendo così la dipendenza da risorse energetiche esterne e garantendo un’operatività continua con costi contenuti.

I vantaggi offerti dal Shosetsu sono molteplici e di grande impatto sia per la collettività che per l’ambiente. In primo luogo, il traffico veicolare resta scorrevole anche durante le peggiori tempeste invernali, limitando le interruzioni e migliorando la sicurezza stradale. L’assenza di sale corrosivo, tipico delle tecniche tradizionali di scioglimento neve, preserva la qualità delle infrastrutture stradali e riduce drasticamente l’inquinamento delle falde acquifere. Questo approccio contribuisce anche a contenere i costi di manutenzione a lungo termine, grazie alla minore usura causata dalla corrosione salina su ponti, barriere e veicoli.

Tuttavia, il sistema Shosetsu non è privo di criticità. L’installazione di una rete di irrigatori sotterranei comporta investimenti iniziali considerevoli e richiede una manutenzione regolare e specialistica. I cicli termici continui, con alternanza di caldo e freddo sull’asfalto, possono accelerare i fenomeni di usura e danneggiamento della pavimentazione. Inoltre, non tutte le regioni possono contare su risorse idrotermali naturali, elemento chiave per la sostenibilità energetica di questo modello.

Un’alternativa vera

Proprio per le aree prive di acqua termale a disposizione, sono state esplorate soluzioni alternative. In Cina, ad esempio, sono stati condotti esperimenti con l’impiego di pompe di calore per riscaldare artificialmente l’acqua utilizzata nel sistema. Sebbene i test abbiano dimostrato la fattibilità tecnica di questa opzione, il bilancio energetico risulta spesso sfavorevole: produrre calore in modo artificiale comporta consumi elevati e costi operativi difficilmente sostenibili su larga scala.

Per ovviare a questi limiti, si stanno studiando ulteriori strategie, come il recupero del calore di scarto da impianti industriali, l’utilizzo di sistemi geotermici profondi o l’integrazione con le reti di teleriscaldamento urbane. Tutte queste soluzioni, però, richiedono analisi approfondite sui costi-benefici e un’attenta valutazione della disponibilità di risorse idriche ed energetiche locali.

Il messaggio che emerge è chiaro: non esiste una soluzione universale per il problema della neve sulle strade. Il sistema shosetsu rappresenta un esempio virtuoso di innovazione adattata alle specificità geografiche e ambientali, ma la sua replicabilità su scala internazionale dovrà sempre tenere conto delle risorse disponibili e delle esigenze delle singole comunità. Solo così sarà possibile coniugare sicurezza, efficienza e sostenibilità nella gestione delle strade invernali.

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