Carro Funebre fermato a 146 km/h sull'autostrada: la sorpresa

Un carro funebre fermato a 146 km/h sull'autostrada A89: conducente positivo al test antidroga, passeggero ubriaco e veicolo sequestrato. Dubbi sulla sicurezza stradale

Carro Funebre fermato a 146 km/h sull'autostrada: la sorpresa
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 12 nov 2025

Un episodio al limite dell’incredibile ha scosso la tranquillità dell’autostrada A89, portando sotto i riflettori la questione della sicurezza stradale e la necessità di controlli più severi anche su veicoli insospettabili. Un carro funebre è stato fermato dalla pattuglia motociclistica di Noirétable mentre sfrecciava a una velocità eccessiva di 146 km/h, ben oltre i limiti consentiti, e l’intervento delle forze dell’ordine ha rivelato un quadro ben più complesso e preoccupante.

Positivo al test antidroga

La scena che si è presentata agli agenti era tutt’altro che ordinaria: il conducente del carro funebre, sottoposto a un test antidroga, è risultato positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti, mentre il passeggero che lo accompagnava si trovava in evidente stato di ebbrezza. La situazione è ulteriormente degenerata quando, durante i controlli di rito, è stato appurato che il veicolo non trasportava alcuna bara né stava svolgendo un servizio funebre ufficiale. Questi elementi hanno spinto gli agenti a procedere immediatamente al sequestro del mezzo, con il fermo amministrativo e l’accompagnamento del conducente in sede per ulteriori accertamenti.

L’intervento, che ha sorpreso gli stessi gendarmi al punto da ironizzare con un commento tagliente – “Non si scherza con la morte… o con la polizia” – ha rapidamente assunto i contorni di un caso esemplare, sollevando dubbi sulle reali motivazioni che hanno spinto i protagonisti di questa vicenda a viaggiare a tale velocità e in condizioni tanto gravi. Il ritrovamento di sostanze illecite tra gli effetti personali del conducente ha aggravato la sua posizione, aprendo la strada non solo alle sanzioni amministrative per velocità eccessiva, ma anche a conseguenze penali legate al possesso di droghe e alla guida sotto l’effetto di sostanze proibite.

Non è la prima volta che accade

Non si tratta, purtroppo, di un episodio isolato: già nel 2015, un altro carro funebre era stato fermato in Francia mentre viaggiava a una velocità di 159 km/h, confermando che il fenomeno, seppur raro, esiste e richiede una riflessione approfondita. Questi casi gettano un’ombra sulla reputazione di un settore tradizionalmente percepito come rispettoso e professionale, ma soprattutto mettono in luce i rischi che si celano dietro la mancata osservanza delle regole da parte di chi guida veicoli speciali.

Gli esperti di sicurezza stradale non hanno mancato di sottolineare come la combinazione di velocità eccessiva e alterazione da sostanze rappresenti una minaccia gravissima per tutti gli utenti della strada. Il possesso di sostanze illecite, inoltre, costituisce un ulteriore reato che può comportare il ritiro della patente, pesanti sanzioni e persino procedimenti penali. L’intera vicenda ha provocato un forte imbarazzo tra i rappresentanti delle imprese funebri, preoccupati per le possibili ripercussioni sull’immagine del settore e decisi a chiedere controlli più efficaci ma anche equilibrati, affinché la professionalità della categoria non venga messa in discussione per colpa di pochi irresponsabili.

Al via gli accertamenti

In risposta a quanto accaduto, le autorità locali hanno dichiarato che procederanno con tutti gli accertamenti necessari per fare piena luce sulle responsabilità, applicando con rigore le normative vigenti. Oltre alle sanzioni per velocità eccessiva, il conducente dovrà rispondere delle accuse relative al possesso di sostanze illecite e alla guida sotto effetto di droghe, in un quadro che rischia di avere pesanti ripercussioni anche sul piano giudiziario.

Questo episodio riaccende il dibattito sulla necessità di intensificare i controlli su tutte le categorie di veicoli, compresi quelli destinati ai servizi più delicati come i carri funebri, e di promuovere campagne di sensibilizzazione contro i comportamenti pericolosi alla guida. La formazione specifica degli autisti di questi mezzi speciali, unita a controlli sistematici e a una cultura della sicurezza stradale più diffusa, rappresenta la strada da seguire per evitare che episodi come questo possano ripetersi e mettere a rischio la vita di tutti.

Ti potrebbe interessare: