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Le multe prese all’estero: la notifica viaggia in Europa e si devono pagare le sanzioni

Diventa sempre più difficile sfuggire alle multe prese all’estero: ora le sanzioni verranno notificate in Europa, ma l’Italia è in una situazione di incertezza sul recepimento della nuova direttiva comunitaria.

Se pensavate di prendere una multa all’estero e di farla franca per salvare i vostri punti patente, sappiate che per voi i tempi stanno diventando duri: da alcuni anni la Comunità Europea sta attivamente lavorando a strumenti e accordi per agevolare la sicurezza stradale e impedire che le infrazioni diventino nulle per motivi di mancata collaborazione tra le amministrazioni. La notifica della multa arriverà all’indirizzo di residenza e occorrerà pagare, scongiurando così la prescrizione. Ma cosa accade se la multa è stata presa fuori dall’Europa? Facciamo il punto della situazione per capire cosa fare e cosa accade in caso di multe all’estero non pagate.

Le multe all’estero: le direttive europee, la legge in Italia

La Comunità Europea sta lavorando da alcuni anni al tema della sicurezza stradale e allo scambio di informazioni sulle infrazioni al Codice della strada, arrivando a emanare la direttiva europea 2011/82/UE del 25 ottobre 2011, recepita dallo Stato Italiano con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 37.
A questo punto però le cose si complicano:

  • la Corte di Giustizia Europea, attraverso la sentenza del 6 maggio 2014 causa C-43/12, ha annullato la direttiva perché non si basava sul fondamento giuridico della sicurezza stradale, ma su quello della punizione. La direttiva quindi non è più valida e la Corte di Giustizia Europea ha concesso un anno di tempo per emanare una nuova direttiva e consentire agli stati membri dell’Unione di recepire il cambiamento giuridico;
  • il Parlamento europeo ha emanato la Direttiva 2015/413 l’11 marzo 2015, attualmente in vigore, e gli stati membri avevano tempo fino al 6 maggio 2015 per recepirla nel proprio ordinamento giuridico, ad eccezione di Regno Unito, Danimarca e Irlanda con deroga fino al 6 maggio 2017;
  • l’Italia ad oggi non ha ancora recepito la direttiva attraverso un nuovo decreto legislativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, come prevede l’iter, dunque la normativa non dovrebbe essere in vigore perché annullata dalla Corte di Giustizia Europea. Tuttavia il 18 maggio 2016 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato la circolare prot. n. 11750 sull’interscambio dei dati di immatricolazione in UE, nella quale afferma che la nuova direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 37, ovvero quanto già emanato in virtù della precedente direttiva. Non spetta a noi giudicare la validità di questo ultimo passo, ma qualche dubbio ci rimane perché teoricamente la comunicazione di recepimento della direttiva dovrebbe avvenire tramite Gazzetta Ufficiale perché diventi legge.

La prossima scadenza è il 7 novembre 2016, quando la Commissione Europea dovrà presentare al Parlamento Europeo una relazione sull’applicazione della direttiva 2015/413/UE, analizzando l’efficacia sulla riduzione del numero di incidenti mortali, l’efficacia del software per lo scambio di dati sulle immatricolazioni dei veicoli e su eventuali modifiche di sanzioni o criteri comuni da applicare.

Gli accordi tra Stati per la notifica delle multe all’estero

Oltre alla normativa europea, bisogna chiarire che negli anni la necessità di garantire sicurezza stradale ed evitare l’impunità per gli automobilisti più indisciplinati ha portato le Nazioni a stringere singoli accordi con gli Stati confinanti o meno per facilitare la comunicazione degli atti amministrativi.
Ecco un riepilogo di alcuni degli accordi stipulati dall’Italia:

  • Svizzera
    Nonostante la Svizzera non sia uno dei membri dell’Unione Europea, le infrazioni in questo stato vengono notificate sempre in Italia perché è attivo un accordo bilaterale per l’accesso alle banche dati sulle targhe. Le multe più lievi vengono notificate tramite posta ordinaria, mentre per le infrazioni più gravi vengono attivate le rogatorie internazionali e coinvolti i Carabinieri. Ricordatevi di pagare in tempo, o al prossimo ingresso in Svizzera potreste essere accompagnati a scontare la pena in carcere.
  • Francia
    Questo è uno degli accordi più recenti e anche quello che permette maggiore facilità di pagamento delle sanzioni: per le multe prese in Francia si può saldare con carta di credito sul sito www.amendes.gouv.fr, tramite smartphone con l’app Amendes.gouv sia per l’iPhone che per gli smartphone Android scannerizzando il qrcode presente sul verbale di contravvenzione che riceverete a casa, oppure con bonifico. In questo modo riuscirete tranquillamente a rimanere entro i tempi di notifica delle multe dalla Francia.
  • Austria
    Gli accordi risalgono all’inizio degli anni ’90 e non riguardano solo le multe in Austria, ma anche altri atti giudiziari. L’iter di comunicazione è però particolarmente macchinoso e deve essere svolto nella lingua di chi commette l’infrazione, quindi generalmente non viene attuato per importi di piccola entità. Tuttavia non è escluso che se un agente decidesse comunque di procedere e tradurre, la multa verrebbe normalmente recapitata al nostro indirizzo e saremmo obbligati a pagare.
  • Germania
    Anche l’accordo con la Germania è recente, ma attualmente prevede la notifica della multa a casa soltanto se questa supera un importo di 70 €.

Quali multe possono essere notificate dall’estero

Ma cosa prevedono le direttive europee? Come descritto dalla circolare del Ministero dei Trasporti sopra citata, il sistema di interscambio dei dati di immatricolazione dei veicoli che circolano in UE (che in Italia si chiama Cross Border) prevede che, se commetterete una infrazione in Comunità Europea, i vostri dati verranno richiesti dallo Stato in cui avrete preso una multa allo Stato in cui risiedete, attraverso i Punti di Contatto Nazionali. Ecco per quali multe all’estero riceverete la lettera di informazione:

  • eccesso di velocità;
  • mancato uso della cintura di sicurezza;
  • mancato arresto al semaforo rosso;
  • guida in stato di ebbrezza;
  • guida sotto stupefacenti;
  • mancato uso del casco;
  • circolazione su corsia vietata;
  • uso del telefono o altri dispositivi durante la guida.

Sarà difficile sfuggire alle multe prese all’estero, visto che la collaborazione tra Stati consente di rintracciarvi e la lettera di informazione sarà redatta nella lingua dello Stato di residenza.

Nel caso in cui veniate fermati e la multa vi venga fatta sul momento, ricordatevi che avete l’obbligo di pagare entro 48 ore. Fate molta attenzione a non dimenticare di farlo, perché al vostro ritorno nello Stato in cui avrete commesso l’infrazione vi potrebbe aspettare una brutta sorpresa: come già accennato, il mancato saldo delle sanzioni può trasformare la pena pecuniaria in pena detentiva: vorrà dire che, la prossima volta che tornerete nello Stato estero in cui avrete commesso l’infrazione, come ad esempio la Svizzera, verrete accompagnati in prigione per scontare la multa non pagata.

Le multe fuori dall’Europa

Se avete deciso di guidare durante il vostro viaggio all’estero, una delle cose più importanti da fare è informarsi preventivamente sul Codice della Strada in uso e se vi sono particolari divieti a cui stare attenti. Un aiuto è fornito dal Ministero degli Esteri attraverso il sito ViaggiareSicuri.it nel quale potete trovare le principali informazioni in merito alla mobilità.
Ad esempio:

  • Stati Uniti: oltre alla patente italiana è consigliabile avere anche la patente internazionale di guida conforme alla Convenzione di Ginevra del 1949, le polizze assicurative estere non vengono riconosciute e quindi dovrete richiedere una polizza di assicurazione temporanea presso l’American International Underwriters. Ricordatevi di indossare il casco o le cinture di sicurezza, verificate l’uso delle luci in base allo Stato che attraverserete, e sappiate che è proibito guidare un veicolo sotto l’influenza dell’alcol o di droghe, perché i limiti alcolemici sono molto bassi. Su questo punti negli Stati Uniti sono molto severi: è vietato anche avere nel veicolo bottiglie o barattoli aperti di bevande alcoliche, ma se avete meno di 21 anni non potete detenere alcolici in automobile neanche chiusi.
  • Giappone: dal 1 dicembre 2013 è possibile guidare solo con la patente internazionale rilasciata dall’Italia ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1949. Anche qui le assicurazioni estere non vengono accettate, ma bisognerà farne una temporanea (Jibaiseki Hoken), anche se è consigliabile farne anche una facoltativa (Ninni Hoken) che copra anche eventuali rimborsi oltre i massimali. Si guida a sinistra, l’autostop non è consentito, le cinture di sicurezza sono obbligatorie, ma soprattutto la guida in stato di ebbrezza è considerata un reato gravissimo, punibile anche con la detenzione.

Se nonostante tutte le informazioni, qualcosa dovesse sfuggirvi e vi dovesse capitare di prendere una multa in uno stato non europeo o con cui l’Italia non ha stretto accordi bilaterali di scambio informazioni, potreste teoricamente decidere di fare i furbetti, ma valutate la convenienza: come in Europa, se venite fermati dovete pagare subito, ma per una multa non pagata potreste non poter più rientrare in quello Stato, pena la detenzione. Conviene realmente correre questo rischio?

Le multe all’estero con il noleggio dell’auto

Se per guidare all’estero avete usufruito dell’auto a noleggio e avete utilizzato la carta di credito come garanzia per la macchina, nei mesi successivi potreste ritrovare nel conto corrente l’addebito delle multe ricevute in quel periodo: è prassi di tutte le società di autonoleggio nel mondo tutelarsi in questo modo contro le infrazioni ricevute per la guida non ortodossa. Fate dunque attenzione in ogni caso a rispettare il Codice della Strada, e cercate di documentarvi sempre prima del viaggio su tutte le leggi da rispettare per evitare brutte sorprese dopo.

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