Home Notizie Uber Milano, Benedetta Arese Lucini e lo striscione della vergogna. #iostoconbenedetta

Uber Milano, Benedetta Arese Lucini e lo striscione della vergogna. #iostoconbenedetta

La guerra Taxi vs Uber arriva ad un livello ignobile.

Non sono giorni facili per Uber in Italia. L’abbiamo visto nella cronaca che abbiamo fatto puntualmente anche nei giorni scorsi. Da una parte le leggittime proteste delle associazioni dei taxisti indirizzate verso le istituzioni. Dall’altra una “giustizia fai da te” che ha visto protagonisti alcuni conducenti Uber aggrediti e malmenati da alcuni tassisti.

Proprio oggi una protesta dei tassisti a Milano ha bloccato per mezz’ora viale Forlanini, ovvero il viale che porta all’aeroporto di Linate. A quanto scrive Repubblica è stata “una manifestazione spontanea, una protesta senza sigle sindacali a rivendicarla, nata dal basso“. Logico pensare all'”allegria” di quanti hanno perso il volo grazie a questa protesta.

Quasi fosse la ciliegina sulla torta di una giornata particolare, nel pomeriggio sono iniziate a circolare le immagini di uno striscione infame:

“Benedetta Arese Lucini puttana. Riceve in XXXXXXXXXXXX. Per Maran è gratis”.

Il riferimento è ovviamente è alla Regional General Manager di Uber, e all’Assessore del Comune di Milano. E se anche in passato siamo stati in disaccordo con entrambi diciamo chiaramente: no, la giustizia fai da te non ci piace. Lo abbiamo scritto proprio questa settimana in occasione della 500L imbrattata.

Se si protesta per la “legalità” non si può oltrepassare la linea che separa la protesta dall’illegalità. Quello striscione non è una bravata, non è uno scherzo, non fa ridere. E’ meschino e vile, fatto nell’anonimato come fanno i mafiosi: un’aggressione che va ben al di là della violenza fisica.

Le reazioni non mancano, incominciando dalla stampa: Beppe Severgnini sul Corriere scrive “Non avevo, fino a ieri, un profilo Uber. Oggi mi sono iscritto. Nei miei spostamenti per Milano sceglierò chi è più professionale, più efficiente, più civile.” Massimo Russo, direttore di Wired: “Noi stiamo con Benedetta e non la lasceremo sola. La prossima volta aggrediteci tutti“. Mentre al momento non ci risultano prese di posizione da parte di associazioni o cooperative.

Uber è arrivato in maniera dirompente, così come tutta la “sharing economy” che ben conosciamo e della quale parliamo spesso su Downloadblog. Questioni sulle quali riflettere, e che tratteremo nei prossimi giorni. Una cosa però è chiara fin da subito: non è certo con questi metodi che i taxisti conquisteranno il supporto dei cittadini. E basta dare un occhio al tag #iostoconbenedetta per rendersi conto del “sentimento popolare”.

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