200.000 ordini in tre minuti, ma appena 6.000 consegne nel primo mese

Il nuovo SUV Xiaomi YU7 registra ordini record ma fatica nelle consegne. Analisi delle sfide produttive e delle strategie di Xiaomi nel mercato auto elettriche

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 11 ago 2025
200.000 ordini in tre minuti, ma appena 6.000 consegne nel primo mese

Nel panorama dell’automotive globale, il fenomeno Xiaomi si sta imponendo come uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni. Un successo commerciale travolgente, che tuttavia si scontra con limiti produttivi e tempi di attesa fuori scala per il mercato cinese auto, sempre più esigente e dinamico. Analizzando i dati più recenti, emerge un paradosso che racconta tanto dell’ambizione del colosso tecnologico quanto delle difficoltà di adattamento al settore della produzione auto elettriche.

Nel solo mese di luglio, Xiaomi ha consegnato 30.452 veicoli, suddivisi tra 6.042 unità del nuovo Xiaomi YU7 e 24.410 esemplari della berlina SU7. Numeri impressionanti, ma che rivelano anche la sproporzione rispetto alla domanda: in appena 72 ore dal lancio sono stati raccolti ben 315.900 ordini, mentre la capacità produttiva attuale si attesta sulle 150.000 unità annue. Questo squilibrio tra richiesta e offerta genera tempi d’attesa che possono arrivare fino a dieci mesi, creando un accumulo di ordini che rischia di mettere sotto pressione l’intero sistema.

Debutto da sogno

Il debutto commerciale del nuovo SUV elettrico Xiaomi YU7, lanciato a fine giugno per affiancare la già popolarissima SU7, ha lasciato il segno: 200.000 ordini nei primi tre minuti e quasi 290.000 in un’ora. Si tratta di una risposta di mercato straordinaria, che conferma la forza del brand e la voglia di mobilità elettrica nel mercato cinese auto. Tuttavia, il vero nodo resta la capacità di trasformare questa domanda in consegne auto effettive e puntuali.

Se si osservano i dati di luglio, emerge una crescita importante, ma ancora lontana dall’obiettivo annuale di 350.000 veicoli. Per centrare questo traguardo, sarebbe necessario mantenere una media superiore alle 33.000 unità mensili nella seconda metà dell’anno, un ritmo che oggi appare difficile da sostenere. Il confronto con i principali concorrenti non fa che accentuare il divario: Leapmotor, ad esempio, ha prodotto 10.000 unità del suo modello B01 in una sola settimana dal lancio, mentre Xiaomi ha consegnato poco più di 6.000 Xiaomi YU7 nell’intero mese.

Varato raddoppio produzione

Le ragioni di questo collo di bottiglia sono principalmente strutturali. L’impianto produttivo di Xiaomi Auto, operativo da appena un anno, dispone attualmente di una capacità annua di 150.000 veicoli. Solo a giugno 2025 è prevista la conclusione della Fase 2 dell’ampliamento, che dovrebbe portare al raddoppio della produzione. Fino ad allora, il processo di potenziamento richiederà tempo e pazienza, mentre il portafoglio ordini continua a crescere e i tempi di attesa per il SUV elettrico Xiaomi YU7 superano ormai i dieci mesi.

A complicare ulteriormente il quadro c’è la competizione interna tra i modelli sulle stesse linee produttive. Solo il 10% dei potenziali acquirenti della berlina SU7 ha scelto il nuovo Xiaomi YU7, a dimostrazione che la domanda per entrambi i modelli resta elevatissima e difficilmente gestibile con le attuali risorse. In risposta a questa pressione, l’azienda ha adottato una strategia particolare: in alcuni casi, ha richiesto il pagamento integrale anticipato ai clienti, per dare priorità agli acquirenti più motivati e ridurre il rischio di ordini non confermati.

Le difficoltà di posizionamento

Nonostante queste difficoltà, il Xiaomi YU7 si sta già posizionando tra i SUV elettrico più richiesti del mercato cinese auto, subito dietro modelli come Li L6 e Leapmotor C16. Il vero banco di prova per Xiaomi sarà la capacità di trasformare l’entusiasmo e la fiducia dei consumatori in consegne auto rapide e puntuali, evitando che le lunghe attese possano compromettere la reputazione e la fiducia di una clientela abituata a standard elevati di reattività.

Il paradosso di Xiaomi nel settore produzione auto elettriche rappresenta un esempio emblematico delle sfide che attendono i nuovi protagonisti del mercato cinese auto: la capacità di coniugare innovazione, domanda crescente e sostenibilità produttiva sarà la chiave per consolidare una posizione di leadership in uno scenario in continua evoluzione.

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