Calano i prezzi delle auto nuove, non succedeva da molti anni
A dicembre 2025 i prezzi di listino delle auto nuove scendono dell'1,2% rispetto al 2024. Nuovi marchi come Geely e Tiger aumentano la concorrenza; il mercato usato mostra un lieve rallentamento con i passaggi di proprietà in calo
Per la prima volta in cinque anni, il mercato automobilistico italiano assiste a un cambiamento significativo: i prezzi auto nuove subiscono una contrazione, segnando una svolta dopo un quadriennio di aumenti costanti. Nel dicembre 2025, i listini delle vetture nuove hanno registrato un calo dell’1,2% su base annua, un dato che testimonia l’inizio di una nuova fase caratterizzata da un equilibrio più marcato tra competitività, disponibilità di prodotto e scenario macroeconomico.
Questa inversione di tendenza nei prezzi auto nuove non è frutto del caso, ma il risultato di una dinamica complessa che coinvolge diversi attori e fattori. L’ingresso di nuovi protagonisti come Geely e Tiger ha ampliato notevolmente l’offerta a disposizione dei consumatori italiani, intensificando la concorrenza tra i costruttori storici e quelli emergenti. Questa competizione ha innescato una corsa agli sconti e alle promozioni, costringendo i marchi tradizionali a rivedere strategie di posizionamento e ad aggiornare le proprie gamme di prodotto. Parallelamente, l’uscita di scena di brand come Jaguar ha spinto le case automobilistiche a ridefinire le proprie politiche commerciali per mantenere la propria quota di mercato.
Cambia anche il mercato dell’usato
Tuttavia, è importante sottolineare che il prezzo medio reale pagato dai clienti può discostarsi sensibilmente da quanto indicato nei listini. Infatti, il costo finale di una vettura è il risultato di molteplici variabili: versioni disponibili, scelta degli optional, formule di finanziamento, valutazione dell’usato in permuta e abilità nella negoziazione. Questi elementi rendono la determinazione del prezzo effettivo una questione molto più articolata rispetto al semplice valore di listino.
Sul fronte del mercato usato, il quadro si fa ancora più complesso. I passaggi di proprietà hanno subito una contrazione: a novembre 2025 sono state registrate 257.353 unità, segnando un calo dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Questa flessione della domanda nel mercato secondario incide direttamente sulle valutazioni di permuta e sulle quotazioni dell’usato, con ripercussioni tangibili anche sulle operazioni di leasing e sulle scelte di acquisto di vetture nuove. Un mercato usato meno vivace, infatti, tende a rallentare la propensione all’acquisto, influenzando l’intero comparto.
I consumatori, dal canto loro, si mostrano oggi più attenti e informati. L’acquisto di un’auto nuova è diventato un processo più ponderato: cresce la tendenza a confrontare le diverse offerte, valutando non solo il prezzo d’acquisto ma anche i costi totali di gestione, dalla manutenzione ai consumi. I concessionari rispondono a questa evoluzione con strategie mirate: campagne pubblicitarie più aggressive, offerte di finanziamento personalizzate e soluzioni pensate per smaltire le giacenze di magazzino o per valorizzare i modelli meno richiesti.
Come si gestisce l’inflazione
Secondo gli analisti del settore, il legame tra inflazione e andamento dei prezzi nel comparto automotive si conferma decisivo. Il calo dell’1,2% nei prezzi auto nuove riflette l’andamento generale dei prezzi al consumo in Italia, pur lasciando spazio a differenze regionali e a specificità legate alle diverse categorie di veicoli. Ad esempio, i segmenti delle auto elettriche e dei SUV continuano a mostrare comportamenti d’acquisto molto eterogenei, influenzando in modo differenziato i listini e la percezione del valore da parte dei clienti.
Un altro elemento chiave che ha favorito questa correzione di rotta è il graduale ritorno alla normalità delle supply chain, dopo anni di turbolenze e ritardi. A ciò si aggiunge una maggiore trasparenza da parte dei costruttori su temi come le emissioni e i costi di manutenzione, oltre a una crescente competizione sui servizi aggiuntivi e sulle funzionalità connesse offerte ai clienti. Questi fattori stanno contribuendo a ridefinire le regole del gioco, offrendo ai consumatori strumenti più efficaci per valutare l’acquisto.
Resta tuttavia da monitorare l’impatto di questa nuova fase sulle quotazioni dell’usato nel medio periodo. Se da un lato una leggera diminuzione dei prezzi auto nuove può aiutare a contenere la svalutazione delle vetture già circolanti, dall’altro il calo dei passaggi di proprietà evidenzia un mercato usato meno dinamico e reattivo. Questo scenario impone agli operatori del settore una costante attenzione all’evoluzione della domanda e delle strategie commerciali.