Volkswagen, si ferma la produzione di ID. Buzz e Multivan: che succede

Volkswagen sospende la produzione di ID. Buzz e Multivan per domanda debole e concorrenza agguerrita nel segmento dei veicoli elettrici in Europa

Volkswagen, si ferma la produzione di ID. Buzz e Multivan: che succede
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Giorgio Colari
Pubblicato il 22 ott 2025

Un nuovo scossone attraversa il settore automobilistico europeo: Volkswagen si trova costretta a sospendere temporaneamente la produzione dei suoi modelli di punta nello stabilimento di Hannover. Fino al 24 ottobre, le linee resteranno ferme, segnalando in modo inequivocabile le difficoltà che il colosso tedesco sta incontrando nella transizione verso i veicoli elettrici e, in particolare, nel comparto dei veicoli commerciali leggeri. Questa decisione, lungi dall’essere una semplice pausa tecnica, rivela le criticità di una strategia che fatica a trovare la giusta rotta in un mercato sempre più affollato e competitivo.

Doveva essere la rinascita di un simbolo

Al centro della questione c’è l’ID. Buzz, un modello che avrebbe dovuto incarnare la rinascita elettrica di Volkswagen, ispirandosi con il suo design rétro al leggendario “Bulli”. Tuttavia, il risultato non è stato all’altezza delle aspettative: il pubblico, infatti, non ha risposto con l’entusiasmo previsto. Le ragioni sono molteplici, ma tra queste spiccano due elementi chiave: il prezzo di listino e l’autonomia reale. La versione passeggeri parte da quasi 50.000 euro, una cifra impegnativa che, a fronte di una percorrenza WLTP di soli 331 km, appare difficile da giustificare per molti potenziali acquirenti. La concorrenza, infatti, propone alternative più economiche e con prestazioni migliori, rendendo la posizione dell’ID. Buzz particolarmente delicata.

Non va meglio per il Multivan, un altro pilastro dell’offerta Volkswagen nel segmento dei veicoli commerciali. Basato sulla piattaforma MQB condivisa con la Golf, il nuovo Multivan viene proposto in Germania a oltre 56.000 euro nella versione base equipaggiata con il motore TDI da 110 kW. Anche in questo caso, il prezzo elevato, combinato con alcune scelte tecniche poco convincenti, ha generato scarso interesse tra gli operatori del settore e i clienti privati. In un contesto dove la concorrenza è sempre più agguerrita e attenta al rapporto qualità-prezzo, la strategia di posizionamento dei modelli commerciali di Volkswagen sembra necessitare di una profonda revisione.

A complicare ulteriormente la situazione c’è l’accordo industriale siglato con Ford per la produzione dei modelli Transporter e Caravelle, che dal prossimo anno usciranno dagli stabilimenti turchi di Golcuk. Una mossa che, secondo diversi analisti, rischia di diluire l’identità storica dei veicoli commerciali Volkswagen, mettendo in discussione la coerenza della gamma e la sua capacità di distinguersi in un mercato globale sempre più standardizzato.

Scenario poco incoraggiante

Lo scenario internazionale non offre spunti più incoraggianti. Sul mercato americano, l’ID. Buzz viene proposto esclusivamente nella versione a passo lungo a un prezzo di quasi 60.000 dollari. Un posizionamento che risulta ancora più critico se confrontato con quello di rivali come Hyundai Ioniq 9 e Kia EV9, capaci di offrire autonomie significativamente superiori a costi più contenuti. Qui, il nodo centrale resta la percezione del valore: il consumatore statunitense, così come quello europeo, è sempre più attento non solo alle prestazioni ma anche all’effettivo contenuto tecnologico e all’efficienza energetica.

Sul piano tecnico, alcune scelte di Volkswagen sono state accolte con scetticismo dagli addetti ai lavori. L’adozione di un sistema elettrico a 400 volt e la presenza di freni a tamburo posteriori sono interpretate come segnali di un approccio ancora troppo conservativo rispetto alle reali potenzialità offerte oggi dalla mobilità elettrica. Questo atteggiamento rischia di far perdere ulteriore terreno al marchio, proprio mentre la concorrenza accelera su innovazione e soluzioni all’avanguardia.

Dati negativi

I dati di vendita parlano chiaro: negli Stati Uniti, nei primi nove mesi del 2025, sono stati immatricolati appena 4.934 esemplari di ID. Buzz, rendendolo uno dei modelli meno richiesti della gamma, secondo solo alla Golf R. Questi numeri confermano la necessità di un ripensamento profondo della strategia commerciale e industriale, soprattutto in un momento in cui la domanda di veicoli elettrici è in rapida crescita ma richiede risposte sempre più innovative e competitive.

La sospensione della produzione ad Hannover rappresenta dunque un segnale d’allarme per il gruppo di Wolfsburg. In un contesto in cui l’innovazione tecnologica e il rapporto tra prezzi e prestazioni sono determinanti per il successo, Volkswagen è chiamata a una riflessione profonda. Solo un deciso cambio di passo potrà permettere al marchio di recuperare competitività e appeal in un mercato dei veicoli elettrici che non ammette più esitazioni.

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