Acquista Ferrari con assegni falsi, una truffa da 165mila euro

Un complesso raggiro con assegni falsi porta alla vendita truffa di una Ferrari: sette indagati, perquisizioni e sequestro dell'auto in Romania, procedure per la restituzione

Acquista Ferrari con assegni falsi, una truffa da 165mila euro
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Giorgio Colari
Pubblicato il 22 ott 2025

Una sofisticata truffa nel settore delle auto di lusso ha colpito la città di Perugia, portando alla perdita di ben 165.000 euro e al coinvolgimento di sette persone, tutte ora indagate. L’episodio, emerso nel maggio 2025, racconta di un’organizzazione criminale altamente specializzata che, attraverso un ingegnoso sistema di falsificazione e raggiro, è riuscita ad appropriarsi di una preziosa Ferrari, poi rintracciata oltre confine.

Il giro di assegni falsi

La vicenda inizia quando il proprietario di una Ferrari di grande valore decide di cedere il suo veicolo. L’acquirente, una giovane donna di 27 anni, si presenta come una compratrice affidabile, offrendo come pagamento due assegni falsi per un importo complessivo di 165.000 euro. Per aumentare la credibilità della transazione, la donna coinvolge un complice che si finge funzionario bancario, fornendo rassicurazioni telefoniche sulla reale copertura dei titoli presentati.

Convinto dalla messinscena e dalla presunta autorevolezza dell’interlocutore, il venditore accetta la transazione. Solo successivamente, quando tenta di incassare gli assegni falsi, si rende conto dell’inganno: le banche indicate nei titoli risultano essere del tutto inesistenti. A quel punto, la denuncia alle autorità di Perugia dà il via a una complessa indagine che svela la struttura e i meccanismi dell’organizzazione criminale.

Gli investigatori riescono a identificare i sette membri del gruppo, tutti con precedenti per reati simili. La rete criminale aveva pianificato nei minimi dettagli ogni fase della truffa, orchestrando l’operazione con l’ausilio di dispositivi elettronici e schede SIM dedicate, sequestrate durante le perquisizioni. La tracciabilità della Ferrari si interrompe momentaneamente, ma le indagini portano a un sorprendente sviluppo: l’auto viene individuata nella città di Buzau, in Romania.

Reimmatricolazione: un rischio

Qui, un uomo di 44 anni stava già procedendo alla reimmatricolazione della vettura, pronto a venderla a un nuovo acquirente e completare così il ciclo della truffa. Il tempestivo intervento delle autorità consente di sequestrare il veicolo prima che venga definitivamente sottratto al legittimo proprietario. Il caso di Buzau evidenzia come la criminalità organizzata sia in grado di sfruttare le procedure internazionali per rendere estremamente complesso il recupero dei beni trafugati.

Le indagini, tuttora in corso, mirano a ricostruire l’intera rete logistica che ha permesso il trasferimento illecito della Ferrari all’estero. Gli inquirenti sottolineano come lo schema utilizzato sia ben collaudato: i truffatori fanno leva sulla fiducia dei venditori, simulando controlli bancari e utilizzando complici che impersonano funzionari per rassicurare sulla validità dei pagamenti. L’abilità nel replicare scenari credibili rende difficile, anche per i venditori più accorti, individuare in tempo la truffa.

Massima attenzione nelle trattative

Gli esperti del settore invitano a prestare la massima attenzione durante le transazioni che coinvolgono beni di elevato valore. In particolare, si raccomanda di privilegiare strumenti di pagamento sicuri, come bonifici irrevocabili o l’utilizzo di conti escrow, e di verificare sempre di persona, presso gli istituti bancari, l’effettiva disponibilità dei fondi. Il caso di Perugia rappresenta un monito per chi opera nel mercato delle auto di lusso, evidenziando la necessità di adottare procedure rigorose e di non sottovalutare mai il rischio di frodi ben orchestrate.

Per il proprietario della Ferrari, la vicenda si traduce ora in un percorso burocratico complesso e potenzialmente lungo, reso ancora più difficile dall’esportazione e dalla tentata reimmatricolazione del veicolo in un altro Paese. Le autorità stanno lavorando per garantire il recupero dell’auto e per smantellare l’intera rete responsabile della truffa.

Questo episodio mette in luce la vulnerabilità del mercato delle auto di lusso, che rimane particolarmente appetibile per le organizzazioni criminali. La capacità di sfruttare le complessità delle procedure internazionali rappresenta una delle principali sfide per le forze dell’ordine e per i proprietari di veicoli di alto valore, chiamati a difendersi da un rischio che si fa ogni giorno più sofisticato.

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