Un varco che costa caro, ben 170 multe al giorno: incassi record

La telecamera di Corso Orbassano a Torino ha registrato oltre 32.000 sanzioni in sei mesi. Comune difende i controlli per migliorare la mobilità e la sicurezza stradale

Un varco che costa caro, ben 170 multe al giorno: incassi record
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Giorgio Colari
Pubblicato il 13 nov 2025

Nel cuore della città di Torino, l’implementazione delle telecamere sulle corsie riservate ai mezzi pubblici sta facendo discutere residenti, automobilisti e amministratori. In soli sei mesi, i nuovi dispositivi di controllo hanno rilevato oltre 32.000 passaggi non autorizzati, traducendosi in una media di circa 170 sanzioni al giorno e un incasso che sfiora il milione di euro. Numeri che non solo sottolineano l’entità del fenomeno, ma accendono i riflettori sull’efficacia e sugli obiettivi reali di questa misura, con particolare attenzione rivolta al discusso varco di Corso Orbassano.

Proprio il tratto di Corso Orbassano si è imposto come epicentro delle polemiche: qui, le multe rappresentano la metà di tutte quelle comminate in città. Il dispositivo di controllo, posizionato su una corsia lunga appena 40 metri e preceduto da una carreggiata libera, ha generato numerose critiche. Molti automobilisti lamentano confusione e la possibilità di incorrere in infrazioni involontarie, una situazione che ha portato il consigliere P.F. del gruppo “Torino Bellissima” a parlare apertamente di una vera e propria «trappola» stradale. Secondo P.F., la gestione di questa corsia riservata rappresenta un esempio di cattiva pianificazione urbana, incapace di conciliare le esigenze di mobilità dei cittadini con quelle della regolamentazione del traffico.

Il Comune compatto sulla propria idea

Di fronte alle critiche, l’amministrazione comunale non arretra. L’assessora C.F. ribadisce con fermezza che la priorità non è quella di alimentare le casse del Comune, bensì di garantire una migliore mobilità e una maggiore sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada. C.F. sottolinea come ogni varco sia opportunamente segnalato e come l’introduzione delle telecamere sia stata accompagnata da specifiche campagne informative, mirate a sensibilizzare la cittadinanza sui cambiamenti in atto.

Tuttavia, i dati raccolti nelle ultime settimane raccontano una realtà complessa e sfaccettata. Se da un lato Corso Orbassano continua a far registrare una quantità elevata di sanzioni, in altre zone della città la situazione è molto diversa. In Corso Vittorio Emanuele II, ad esempio, il numero di infrazioni è crollato da 706 a 78 nel giro di un solo mese, segno che la presenza dei dispositivi di controllo può effettivamente modificare i comportamenti degli automobilisti. Al contrario, nel tratto tra Corso Potenza e via della Torre, le violazioni sono aumentate da 67 a circa 80 al giorno nelle settimane successive all’installazione delle telecamere, dimostrando che l’efficacia delle misure varia sensibilmente a seconda delle caratteristiche del contesto urbano.

Introduzione di strumenti restrittivi

Gli esperti di mobilità sottolineano che l’introduzione di strumenti restrittivi come le telecamere sulle corsie riservate non può prescindere da un approccio integrato e multilivello. È fondamentale che la segnaletica sia chiara e ben visibile, che le campagne di comunicazione siano prolungate nel tempo e che, laddove necessario, vengano apportate correzioni geometriche alle infrastrutture stradali per facilitare la comprensione delle regole da parte degli automobilisti. Solo così sarà possibile ridurre il rischio di infrazioni involontarie e favorire una reale cultura della sicurezza stradale.

La giunta comunale, per ora, esclude categoricamente la possibilità di rimuovere il dispositivo di controllo in Corso Orbassano, confidando nella già dimostrata efficacia deterrente delle telecamere nel modificare i comportamenti di guida. Tuttavia, le polemiche e i dati in evoluzione lasciano aperta la porta a possibili aggiustamenti, sia dal punto di vista della comunicazione che delle infrastrutture. Le prossime settimane saranno decisive per capire se l’amministrazione proseguirà sulla strada intrapresa o se deciderà di introdurre modifiche per rispondere alle esigenze dei cittadini e migliorare ulteriormente la mobilità e la sicurezza stradale a Torino.

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