La telecamera che fa strage di automobilisti: già 460.000 multe

A Roma il sistema Cerbero ha raccolto oltre 460.000 multe nei primi 5 mesi del 2025. Tra sosta irregolare, controlli assicurativi e critiche sulla privacy, cresce il dibattito

La telecamera che fa strage di automobilisti: già 460.000 multe
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Giorgio Colari
Pubblicato il 13 ott 2025

Non ha tre teste come il mitologico custode degli Inferi, ma l’effetto è lo stesso: per gli automobilisti romani, Cerbero è diventato il nuovo terrore della strada. Non si muove tra fiamme e catene, ma scivola silenzioso sul tetto delle auto della polizia municipale. E quando passa, è già troppo tardi.

Cerbero è il nuovo sistema digitale che ha rivoluzionato il modo di comminare multe a Roma, trasformando ogni pattuglia dei vigili urbani in una macchina da sanzioni ultra-efficiente. In apparenza è solo una telecamera, ma sotto la scocca tecnologica si nasconde un cervellone in grado di scansionare targhe, incrociare dati e segnalare infrazioni in tempo reale. E senza pietà.

Come funziona (e perché fa paura)

Il funzionamento è tanto semplice quanto letale per chi sgarra: la telecamera montata sull’auto dei vigili rileva i veicoli in sosta lungo il percorso. In una manciata di secondi, verifica se il parcheggio è stato pagato, se l’assicurazione è in regola, se il bollo risulta saldato. E naturalmente controlla se il mezzo è fermo in doppia fila, in sosta vietata o su strisce blu senza autorizzazione.

Non c’è bisogno di fermarsi, né di scendere dall’auto: il sistema fotografa, incrocia, segnala. Poi tocca al vigile convalidare la multa. Insomma, non è un robot che stampa contravvenzioni a raffica: l’ultima parola è sempre umana, ma il grosso del lavoro è già fatto. Ed è qui che Cerbero mostra tutta la sua efficienza: nessuna scusa, nessuna distrazione, nessuna tolleranza.

I numeri? Spietati

Nel primo anno di utilizzo, i numeri sono stati impressionanti: oltre 1,17 milioni di multe, con una media di quasi 100.000 sanzioni al mese. Non solo strisce blu non pagate, ma anche casi di mancanza di copertura assicurativa, bollo auto evaso, e parcheggi in zone vietate. Il tutto mentre l’auto dei vigili continua il suo giro, apparentemente innocua.

A Roma, dove la sosta selvaggia è praticamente una seconda lingua, l’arrivo di Cerbero ha spiazzato molti. E non sono mancati i casi in cui anche auto elettriche – spesso considerate “intoccabili” – sono finite nel mirino. Nessuno è esente, e forse è proprio questo a fare la differenza.

Il commento del sindaco

Il sindaco Roberto Gualtieri si è detto soddisfatto del funzionamento del sistema, sottolineando come Cerbero rappresenti un passo avanti nella lotta alla sosta selvaggia. «A Roma – ha dichiarato – la doppia fila è una delle principali cause di intralcio alla viabilità. Serviva uno strumento efficace, e ora ce l’abbiamo».

Ha poi voluto rassicurare chi teme un futuro fatto di multe automatizzate: «Cerbero segnala, ma la sanzione viene sempre validata da un agente», ha precisato. Niente intelligenze artificiali che puniscono da sole, almeno per ora.

Morale? Occhio al parabrezza

Se vivete a Roma – o avete in programma un giro in auto nella Capitale – forse è il caso di fare due volte il giro dell’isolato prima di parcheggiare dove capita. Perché Cerbero non dorme mai, e quando passa, non perdona. Altro che guardiano degli Inferi: questo fiuta le infrazioni. E vi manda la multa… direttamente a casa.

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