Roma, rinvio in vista per la ZTL fascia verde: salve 130mila auto "vecchie"

A Roma il Campidoglio valuta la proroga della ZTL verde per oltre 130.000 diesel Euro 4/5. Cresce la quota di Euro 6 ma restano criticità su PM10, traffico e qualità dell'aria

Roma, rinvio in vista per la ZTL fascia verde: salve 130mila auto "vecchie"
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Giorgio Colari
Pubblicato il 9 ott 2025

A Roma la stretta sull’inquinamento può aspettare. Almeno per un po’. Il Campidoglio è orientato verso una nuova proroga per la Ztl Fascia Verde, la zona a traffico limitato che dovrebbe regolare (in teoria) l’accesso dei veicoli più inquinanti nella Capitale. Il motivo è semplice: in gioco ci sono oltre 130mila auto diesel tra Euro 4 e Euro 5, che altrimenti verrebbero escluse dalla circolazione quotidiana.

Il nuovo Piano di risanamento della qualità dell’aria approvato dalla Regione prevede una clausola: i Comuni possono adottare misure alternative allo stop totale. Una scappatoia che il Comune di Roma sembra intenzionato a sfruttare.

Più difficile a dire che a farsi

Del resto, in una città dove ci sono 662 auto ogni mille abitanti, parlare di “limitazioni al traffico” suona spesso più come un’ipotesi teorica che una scelta concreta. Numeri alla mano: i veicoli a motore presenti a Roma sono oltre 2 milioni e 150mila (di cui 1,77 milioni sono auto e 385mila motocicli), secondo uno studio della Fondazione Caracciolo. E nonostante i cittadini romani abbiano dato una sufficienza stiracchiata al trasporto pubblico nell’ultima indagine Acos, il 61% continua a preferire l’auto privata o lo scooter per muoversi in città.

Il trasporto pubblico copre appena il 13% degli spostamenti. A piedi o in bici si muove circa un quarto della popolazione. Il resto sceglie le quattro ruote. Il tasso di motorizzazione è in costante aumento dal 2016 e tra il 2022 e il 2023 è cresciuto del 2,7%. Qualche dato positivo c’è: le auto Euro 6 sono aumentate del 16,5% e oggi il 40,8% del parco circolante romano è composto da veicoli di ultima generazione. Ma la strada verso una mobilità sostenibile resta lunga.

Il traffico resta un problema

E intanto il traffico resta lo stesso, congestionato e frustrante, con picchi di paralisi durante le ore di punta, quando la città si blocca tra incidenti, rallentamenti e deviazioni improvvisate. Ieri pomeriggio, durante la classica rush hour, il portale Luceverde.it mostrava la solita fotografia di Roma al collasso: Tangenziale Est intasata, GRA congestionato tra Salaria e Casilina, code su via Cilicia, rallentamenti su via della Pisana e incidenti a raffica a Montagnola, Bravetta, Cesano.

Una routine, certo, ma che incide direttamente sulla qualità dell’aria. I dati sull’inquinamento parlano chiaro: dall’inizio dell’anno, a Roma si sono già sfiorati più volte i limiti di legge per il PM10, con picchi nelle stazioni di rilevamento di Preneste, Tiburtina e Corso Francia. Lunedì scorso, le concentrazioni di particolato sono arrivate a 11 microgrammi per metro cubo in alcune zone, sfiorando la soglia limite. Male anche Magna Grecia, Fermi e Arenula.

Il tutto mentre il dibattito politico si concentra ancora sulle deroghe. Roma sembra camminare sul filo sottile tra emergenze ambientali e necessità sociali, in una città dove l’auto privata è spesso vista non come un lusso, ma come un’esigenza primaria. E così, tra un piano di risanamento e una proroga, il traffico resta, lo smog pure, e i diesel Euro 4 continueranno a fare la spola tra via Prenestina e via Cristoforo Colombo.

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