Patente, è boom di bocciature: alla teoria il 37% non passa

Nel 2014-2024 le patenti in Italia sono aumentate oltre il 40%: più cittadini stranieri e giovani, ma crescono bocciature agli esami teorici e criticità nella formazione

Patente, è boom di bocciature: alla teoria il 37% non passa
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Giorgio Colari
Pubblicato il 29 set 2025

Negli ultimi dieci anni, il sistema delle patenti in Italia ha vissuto una trasformazione senza precedenti, segnando una crescita del 40% e riflettendo cambiamenti profondi nel tessuto sociale e demografico del Paese. Il 2024 si distingue come anno record: oltre 1,1 milioni di nuove patenti rilasciate, un boom che coinvolge in modo particolare le fasce più giovani e una componente sempre più rilevante di cittadini stranieri. Ma dietro questi numeri si celano anche criticità e nuove sfide per il sistema formativo e per l’inclusione sociale.

L’analisi del periodo 2014-2024 mette in luce un aumento costante delle richieste di patenti, passate da 924.676 a quasi 1,2 milioni. Un trend che, oltre a testimoniare una domanda crescente di mobilità, evidenzia come la popolazione alla guida stia cambiando volto. Oggi, infatti, circa un settimo dei nuovi titolari è rappresentato da cittadini stranieri, la cui presenza è cresciuta da 120.894 a 169.934 in dieci anni. Un dato che riflette non solo i mutamenti nei flussi migratori, ma anche la crescente importanza della patente come strumento di autonomia e di accesso al mercato del lavoro per chi arriva da altri Paesi.

Tanti stranieri vogliono guidare

Tra i dati più significativi spicca l’exploit degli immigrati africani, la cui presenza tra i neopatentati è quasi triplicata nell’ultimo decennio: da 15.500 nel 2014 a ben 46.000 nel 2024. Questa crescita è accompagnata da una netta prevalenza maschile, a conferma del ruolo centrale che la patente riveste per l’inserimento lavorativo di giovani uomini provenienti dal continente africano. Tuttavia, si registra un’inversione di tendenza per quanto riguarda la componente femminile: se nel 2014 le donne straniere rappresentavano il 50% dei nuovi patentati (59.422), nel 2024 la loro quota è scesa al 41% (70.069), segnalando possibili ostacoli culturali o pratici nell’accesso alla guida.

Il quadro che emerge dal sistema formativo, però, non è privo di ombre. Il 2024 ha visto un picco negativo nelle esami di teoria, con un tasso di bocciature che ha raggiunto il 37%. Questo significa che oltre un terzo dei candidati non supera la prova scritta, un dato che solleva interrogativi sulla preparazione dei futuri conducenti e sull’efficacia dei metodi didattici attualmente adottati. Anche le prove pratiche non sono esenti da difficoltà: il 10,4% degli aspiranti automobilisti non riesce a superare l’esame di guida, suggerendo la necessità di un aggiornamento delle strategie formative e di una maggiore attenzione alle esigenze dei candidati.

I giovani rivogliono la licenza di guida

La domanda di patenti resta fortemente concentrata tra i giovani: il 60% dei nuovi documenti è stato rilasciato a persone sotto i 21 anni, mentre solo l’1% ha riguardato individui oltre i 54 anni. Questo dato conferma il ruolo della patente come elemento chiave per l’autonomia personale e per l’ingresso nel mondo del lavoro, soprattutto per chi si affaccia per la prima volta alla vita adulta o si prepara a entrare in settori che richiedono spostamenti frequenti.

Secondo gli esperti, le cause di questi trend sono molteplici. L’aumento dei flussi migratori, la crescente domanda di mobilità in ambiti lavorativi come le consegne, l’edilizia e i trasporti, e la necessità per i giovani di spostarsi per studio o lavoro rappresentano fattori determinanti. Le autoscuole, dal canto loro, denunciano una carenza di istruttori e una disponibilità limitata di sessioni d’esame, che rischiano di rallentare ulteriormente il percorso di chi vuole ottenere la patente.

Un passaggio fondamentale

Per molti cittadini stranieri, il conseguimento della patente è un passaggio fondamentale verso l’integrazione economica e sociale, ma le barriere linguistiche e culturali continuano a rappresentare un ostacolo significativo, soprattutto nella fase degli esami di teoria. Il rischio è che un numero crescente di candidati si trovi escluso da opportunità lavorative e di mobilità proprio a causa delle difficoltà nel superare la prova scritta.

Le possibili soluzioni individuate dagli operatori del settore puntano su un rafforzamento dei corsi formativi, la produzione di materiali didattici multilingue, l’ottimizzazione del calendario degli esami e l’avvio di campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale rivolte ai neopatentati. Un approccio integrato, capace di coniugare inclusione sociale e sicurezza, potrebbe trasformare la crescita delle patenti in una reale opportunità per il Paese, promuovendo una mobilità più sicura, responsabile e accessibile a tutti.

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