Ritrova la Range Rover rubata dopo due anni, ma c'è un problema

La Range Rover Sport di Simone Zanchetto è stata ceduta con assegno circolare e documenti falsi; recuperata a Toledo, ora si cerca l'annullamento della vendita al PRA

Ritrova la Range Rover rubata dopo due anni, ma c'è un problema
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Giorgio Colari
Pubblicato il 29 set 2025

La compravendita di auto tra privati può trasformarsi in un vero e proprio incubo, come dimostra la recente vicenda che ha visto protagonista S.Z., imprenditore edile di Jesolo. La sua esperienza con una truffa auto online ha messo in luce le insidie nascoste dietro operazioni che, almeno in apparenza, sembrano sicure e ben regolate. Il caso non solo racconta di un raggiro ben orchestrato, ma soprattutto delle lungaggini e delle difficoltà burocratiche che possono seguire anche quando il bene sottratto viene finalmente recuperato.

Una situazione torbida

Tutto ha inizio due anni fa, quando S.Z. decide di mettere in vendita la sua Range Rover Sport, un veicolo di pregio valutato ben 56.000 euro. La trattativa sembra procedere senza intoppi: l’acquirente si presenta con un assegno circolare, uno strumento di pagamento generalmente considerato tra i più sicuri. Tuttavia, l’apparenza inganna. Quell’assegno si rivela ben presto un falso, così come i documenti d’identità forniti dall’acquirente, che risulterà poi inesistente.

A questo punto, la situazione precipita. S.Z., resosi conto della truffa, si rivolge immediatamente alla Guardia di Finanza, dando il via a un’indagine che si rivelerà fondamentale per le sorti della sua vettura. Grazie al sistema GPS installato sull’auto, le forze dell’ordine riescono a seguire gli spostamenti del veicolo: dapprima la Range Rover Sport viene localizzata nei pressi di Milano, per poi sparire oltre confine, precisamente nei dintorni di Toledo, in Spagna.

Il ritrovamento in concessionaria

Il ritrovamento avviene presso una concessionaria della zona, dove il veicolo era stato probabilmente messo in vendita da chi aveva orchestrato la truffa. La collaborazione tra le autorità italiane e quelle spagnole si dimostra efficace, consentendo il recupero fisico dell’auto. Tuttavia, per S.Z., il calvario è tutt’altro che finito.

Il vero ostacolo emerge nel momento in cui l’imprenditore tenta di regolarizzare la situazione amministrativa della vettura. Nonostante il recupero, infatti, il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) continua a riportare il veicolo intestato a una persona che, all’atto pratico, non esiste. Questa anomalia rende impossibile per S.Z. sia la rivendita sia l’assicurazione regolare della Range Rover Sport, bloccando di fatto qualsiasi operazione legale sul mezzo.

«Per quest’auto ci sto rimettendo un sacco di denaro», racconta l’imprenditore, che ha deciso di affidarsi all’avvocato A.B. per trovare una soluzione. La strategia legale prevede la richiesta di un’attestazione ufficiale da parte del PRA che certifichi l’inesistenza dell’acquirente. Con questo documento, sarà possibile presentare un’istanza al giudice civile per ottenere la dichiarazione di nullità dell’atto di compravendita e, di conseguenza, ripristinare la titolarità originaria del veicolo.

 

Gli interrogativi

Questa vicenda, pur nella sua specificità, solleva interrogativi di carattere generale sulla sicurezza delle transazioni tra privati e sull’efficacia degli strumenti a disposizione per tutelare i venditori. Se da un lato il caso dimostra la rapidità e la competenza della Guardia di Finanza e delle autorità spagnole nella cooperazione internazionale, dall’altro evidenzia le criticità del sistema burocratico italiano, che può lasciare i cittadini in una sorta di limbo amministrativo anche dopo il recupero del bene sottratto.

Gli esperti del settore sottolineano come, anche di fronte a strumenti di pagamento considerati affidabili come l’assegno circolare, sia fondamentale adottare ulteriori precauzioni nelle compravendite tra privati. Verifiche approfondite sull’identità dell’acquirente e sulla genuinità dei documenti sono ormai imprescindibili per evitare di cadere vittima di una truffa auto.

Sul fronte istituzionale, la vicenda di S.Z. richiama la necessità di rivedere e semplificare le procedure per le annotazioni al PRA in caso di frode documentale, così da garantire tempi certi e maggiore tutela per chi subisce un raggiro. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, il caso rimane emblematico: recuperare fisicamente un bene rubato, come una Range Rover Sport, può rappresentare solo il primo passo di un percorso lungo e spesso irto di ostacoli, tra aule di tribunale e cavilli burocratici.

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