Nuove regole ZTL a Bologna, stop alle auto ibride dei non residenti
Dal 1° gennaio 2026 la ZTL di Bologna vieterà l'accesso ai veicoli ibridi non residenti. Permessi virtuali solo a residenti o aziende, sosta a pagamento per chi ha ibridi, esenzione per elettrici
Dal 1° gennaio 2026, la ZTL Bologna cambierà radicalmente volto: una stretta decisa su chi può accedere al centro storico e dove parcheggiare, con regole che puntano a rivoluzionare la mobilità cittadina. L’obiettivo è duplice: da un lato ridurre la congestione del traffico, dall’altro assicurare più spazi ai residenti e promuovere scelte di trasporto più sostenibili.
Crescita dei veicoli ibridi e motivazioni della svolta
Negli ultimi anni, il boom delle richieste di accesso alla ZTL Bologna da parte dei veicoli ibridi ha imposto un cambio di passo. Nel 2019 i permessi rilasciati erano meno di 18.000, ma nel 2023 si è toccata quota 30.000: un aumento superiore al 66%. Di fronte a questa crescita esponenziale, il Comune ha scelto di intervenire per garantire una migliore qualità della vita a chi abita stabilmente in centro e tutelare la disponibilità di parcheggi.
Le nuove regole dal 2026: cosa cambia davvero
La nuova disciplina della ZTL Bologna introduce quattro novità principali:
- Stop agli ibridi per i non residenti: Dal 2026, i veicoli ibridi di chi non risiede nel Comune non potranno più accedere alla ZTL. Un cambiamento che riguarderà oltre 10.000 auto oggi autorizzate a entrare.
- Permessi virtuali riservati: I permessi virtuali per accedere alla ZTL saranno concessi solo a residenti e titolari di aziende con sede nel territorio comunale, restringendo il campo rispetto al passato.
- Sosta a pagamento per i residenti con ibridi: Chi vive in centro e possiede un veicolo ibrido dovrà pagare la sosta a pagamento, sia dentro che fuori le mura storiche, superando la gratuità finora concessa.
- Accesso privilegiato agli elettrici: I veicoli elettrici conserveranno il diritto di accesso libero e parcheggio gratuito nella ZTL, confermando la volontà dell’amministrazione di favorire la mobilità a zero emissioni.
Procedura e tempi di transizione
Per accedere alla ZTL dal 2026, residenti e imprese dovranno richiedere i nuovi permessi virtuali attraverso le procedure comunali. L’autorizzazione arriverà via email entro dieci giorni lavorativi. È fondamentale attendere la conferma ufficiale prima di muoversi, per evitare il rischio di sanzioni.
Le reazioni: consensi, dubbi e critiche
Questa svolta nella gestione della ZTL Bologna è stata accolta positivamente da chi vede nella misura un modo efficace per liberare parcheggi e disincentivare gli spostamenti superflui, oltre che un chiaro segnale verso l’abbandono dei veicoli ibridi in favore dei veicoli elettrici. Tuttavia, non mancano le perplessità: commercianti e operatori economici del centro temono un calo della clientela, mentre pendolari e automobilisti con budget limitato lamentano che la transizione verso l’elettrico sia ancora troppo onerosa rispetto agli ibridi. Le associazioni dei consumatori sottolineano il rischio di penalizzare chi, per ragioni economiche, non può permettersi un’auto completamente elettrica.
Il contesto europeo e le ragioni della scelta
La scelta di Bologna si inserisce in una tendenza europea che vede molte città restringere progressivamente l’accesso ai veicoli meno efficienti. Sebbene i veicoli ibridi abbiano emissioni inferiori rispetto ai tradizionali motori a combustione, l’amministrazione bolognese ha voluto considerare anche l’occupazione dello spazio pubblico e le reali modalità d’uso, superando la semplice valutazione delle performance ambientali sulla carta.
Informazioni operative e assistenza
Per qualsiasi dubbio sulle nuove procedure di richiesta dei permessi virtuali o sulle modalità di sosta a pagamento che entreranno in vigore dal 2026, i cittadini possono consultare i canali ufficiali del Comune di Bologna. L’invito è a restare aggiornati per evitare errori e sanzioni nella fase di transizione.