L'auto frena da sola e trema, cliente critica Audi da 90.000 euro

Acquista un'Audi da 90.000 euro e si ritrova con un'auto che trema e frena da sola. Nessuna soluzione dalla concessionaria, cliente disperata

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 5 set 2025
L'auto frena da sola e trema, cliente critica Audi da 90.000 euro

Un sogno trasformato in incubo, un investimento da capogiro che lascia l’amaro in bocca e una domanda che sorge spontanea: è davvero possibile che un’Audi da 90.000 euro possa deludere così profondamente? La storia di Anne Laure Soth, una cliente francese che ha condiviso pubblicamente la sua disavventura, rappresenta un caso emblematico dei rischi legati alla crescente complessità tecnologica delle vetture di alta gamma. Il suo racconto mette in luce non solo le aspettative tradite verso un’auto nuova, ma anche le crescenti preoccupazioni legate a problemi elettronica e alla sicurezza su strada.

Tutto ha avuto inizio con un entusiasmo palpabile: l’acquisto di una berlina tedesca di lusso, un simbolo di status e affidabilità, che avrebbe dovuto garantire anni di piacere e tranquillità al volante. Ma già dopo appena tre giorni dal ritiro in concessionaria, il sogno si è incrinato. «Ha iniziato a tremare dopo soli tre giorni, ora non mi sento più sicura alla guida. Quando spendi una cifra simile ti aspetti un prodotto perfetto», racconta con amarezza Anne-Laure, lasciando trasparire tutta la frustrazione di chi si è sentita tradita dalle promesse di qualità.

Il primo segnale di allarme

Il primo segnale di allarme è stato un fastidioso tremolio, sintomo che qualcosa non andava. Ma il peggio doveva ancora arrivare: mentre percorreva una strada dritta, improvvisamente la vettura ha frenato bruscamente, attivando il sistema di allarme SOS e visualizzando sul display un messaggio inquietante di “assenza conducente”. In quel momento, il pericolo è stato reale: «Dietro di me, diverse auto hanno rischiato di tamponarmi», spiega la proprietaria, ancora scossa al pensiero di aver messo a rischio non solo la propria incolumità, ma anche quella dei suoi figli e degli altri automobilisti.

La reazione immediata è stata quella di rivolgersi nuovamente alla concessionaria per segnalare il malfunzionamento. Tuttavia, l’assistenza post vendita si è rivelata ben al di sotto delle aspettative: inizialmente il problema è stato minimizzato, attribuendolo a un semplice aggiornamento software da programmare. Ma, nonostante le rassicurazioni, i problemi elettronica sono continuati e si sono addirittura aggravati, generando ansia e diffidenza ogni volta che Anne-Laure si metteva al volante.

I controlli

Quando finalmente l’auto è stata sottoposta a un controllo approfondito dai tecnici – durante il quale alla cliente è stata fornita una vettura sostitutiva – il responso è stato sorprendente quanto deludente: nessuna anomalia riscontrata. Una risposta che ha lasciato la proprietaria ancora più sconcertata, tanto da decidere di non voler più guidare quell’auto nuova. «Mi sento presa in giro», afferma con decisione, sottolineando come la sua fiducia verso il marchio sia ormai irrimediabilmente compromessa.

Il caso di Anne-Laure si inserisce in un quadro più ampio di segnalazioni che stanno emergendo negli ultimi anni, soprattutto tra i possessori di veicoli premium dotati dei più moderni sistemi elettronici e di assistenza alla guida. Una tendenza che solleva interrogativi importanti sulla reale affidabilità di queste tecnologie, troppo spesso presentate come garanzia di sicurezza ma che, all’atto pratico, possono trasformarsi in una fonte di pericolo e incertezza.

Un’esperienza negativa

L’episodio mette inoltre in discussione il valore aggiunto delle innovazioni tecnologiche nel settore automobilistico: se da un lato l’elettronica promette maggiore comfort e tutela per i passeggeri, dall’altro richiede un livello di affidabilità e di supporto post-vendita che, come dimostra questa vicenda, non sempre è all’altezza delle aspettative – soprattutto quando il prezzo di acquisto è così elevato.

In definitiva, la storia di Anne-Laure rappresenta un monito per i costruttori: anche i marchi più prestigiosi non possono permettersi di trascurare il rapporto di fiducia con i propri clienti. Oggi più che mai, è fondamentale garantire non solo prestazioni e design, ma anche assistenza post vendita puntuale, trasparente e realmente risolutiva. Solo così sarà possibile preservare il valore dei brand premium e continuare a innovare senza compromettere la sicurezza e la serenità di chi sceglie di investire in un’auto nuova di alta gamma.

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