L'affidabilità del motore PureTech è un caso: indagini in Francia
Stellantis richiama modelli con motore PureTech per dadi non serrati e possibili perdite carburante; la SSMVM indaga su consumo eccessivo di olio dopo 425 segnalazioni
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/10/wp_drafter_400096.jpg)
Una nuova tempesta si abbatte sui motori PureTech, confermando una volta di più come l’affidabilità dei propulsori di ultima generazione sia un tema cruciale per l’industria automobilistica. Tra richiamo ufficiale e indagini delle autorità francesi, la vicenda che coinvolge il gruppo Stellantis si arricchisce di nuovi dettagli, sollevando interrogativi sia sulla sicurezza sia sulla gestione delle problematiche tecniche.
Nel luglio 2025, Stellantis ha dato il via a una campagna di richiamo che interessa i motori PureTech EB Gen3 prodotti tra il 2023 e il 2025. Il motivo di questa azione preventiva è da ricercare in un difetto relativo al serraggio dei dadi che fissano la pompa al rail di iniezione: una criticità che può provocare perdite di carburante, con il rischio di incendi. La tempestività nell’individuare il problema e nel proporre una soluzione gratuita per i clienti rappresenta un passaggio obbligato per tutelare la sicurezza stradale e l’immagine del costruttore.
I problemi si accumulano da tempo
Ma i guai non finiscono qui. Già nel giugno 2025, il SSMVM (Service de Surveillance du Marché des Véhicules et des Moteurs) ha aperto un’indagine formale dopo aver ricevuto ben 425 segnalazioni relative al consumo olio anomalo sui motori 1.2 PureTech. Un dato che evidenzia come il malcontento degli automobilisti sia tutt’altro che isolato e che la questione richieda un approfondimento tecnico dettagliato.
L’intervento previsto dal richiamo consiste in una verifica accurata e, se necessario, nel ripristino del corretto serraggio degli elementi del sistema di iniezione. L’operazione, che richiede circa mezz’ora, coinvolge numerosi modelli di punta del gruppo, tra cui Alfa Romeo Junior, Citroën C3, Fiat 600, Jeep Avenger, Opel Astra e Peugeot 208. La rapidità della procedura è sicuramente un punto a favore per i clienti, ma la diffusione del problema impone a Stellantis un impegno considerevole nella gestione delle operazioni post-vendita.
Non si tratta, purtroppo, della prima volta che i motori PureTech finiscono sotto i riflettori per motivi tecnici. Le versioni precedenti avevano già evidenziato criticità alla cinghia di distribuzione in bagno d’olio: un’usura precoce di questo componente provocava il rilascio di detriti, con il rischio di ostruire il filtro dell’olio, compromettere la lubrificazione e causare danni ingenti al motore. Le modifiche introdotte nelle generazioni successive hanno risolto solo in parte la questione, ma l’introduzione di nuovi componenti ha portato alla luce altre vulnerabilità, segno di quanto sia delicato il bilanciamento tra innovazione e affidabilità.
L’indagine avviata dal SSMVM rappresenta un passo cruciale nella gestione di questa vicenda: i tecnici sono impegnati in test approfonditi e nell’analisi dei dati raccolti dai veicoli coinvolti, con l’obiettivo di capire se esistano difetti strutturali tali da richiedere ulteriori misure oltre al richiamo già in corso. Il dialogo tra autorità, costruttore e clienti diventa così essenziale per individuare la strada più efficace verso la soluzione definitiva.
Le segnalazioni
Nel frattempo, le associazioni dei consumatori continuano a raccogliere segnalazioni e chiedono maggiore trasparenza, oltre a soluzioni rapide e risolutive. Ai proprietari di vetture dotate di motori PureTech si raccomanda di monitorare con regolarità il livello dell’olio, prestare attenzione alle spie di allarme e rivolgersi tempestivamente all’assistenza in caso di anomalie. Chi riceve la notifica di richiamo dovrebbe programmare senza indugi l’intervento presso un centro autorizzato, approfittando della gratuità dell’operazione.
Per Stellantis, la sfida non è solo tecnica ma anche reputazionale: occorre gestire efficacemente l’emergenza, rassicurare i clienti e salvaguardare l’immagine del gruppo. Una comunicazione chiara, trasparente e tempestiva è la chiave per limitare i danni e riconquistare la fiducia degli automobilisti.
Il processo produttivo è complesso
Gli esperti del settore sottolineano come i moderni motori a tre cilindri turbocompressi, come i PureTech, richiedano una precisione estrema nelle tolleranze e nei processi di assemblaggio. I componenti del sistema di iniezione ad alta pressione sono particolarmente delicati dal punto di vista della sicurezza, mentre la rapidità nello sviluppo di nuove versioni e la moltiplicazione delle varianti possono aumentare il rischio di difetti che si manifestano solo dopo un utilizzo prolungato e su larga scala.
Il futuro prossimo sarà decisivo per comprendere se le azioni correttive adottate saranno sufficienti o se emergeranno responsabilità tecniche più ampie. Mentre i proprietari si attivano per i controlli e le officine applicano le correzioni previste, il SSMVM prosegue nelle verifiche per valutare l’eventuale necessità di ulteriori interventi. Il caso PureTech resta dunque aperto, simbolo delle sfide e delle complessità che caratterizzano l’evoluzione tecnologica dell’auto moderna.
Se vuoi aggiornamenti su Notizie inserisci la tua email nel box qui sotto: