La Commissione Europea mette pressione all'Italia verso la mobilità elettrica

La Commissione Europea chiede all'Italia di accelerare sulla mobilità elettrica, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili con incentivi fiscali

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 29 mag 2025
La Commissione Europea mette pressione all'Italia verso la mobilità elettrica

L’Italia si trova di fronte a una vera e propria svolta verso la sostenibilità nel settore dei trasporti, con l’ambizioso obiettivo di raggiungere 6,5 milioni di veicoli elettrici entro il 2030. La Commissione Europea ha intensificato la pressione sul governo italiano, chiedendo misure più incisive per accelerare la transizione verso la mobilità elettrica. Tra le principali raccomandazioni figurano incentivi fiscali stabili, una rete di ricarica più capillare e una tassazione proporzionata alle emissioni CO2.

Le richieste di Bruxelles

Queste richieste si inseriscono nel contesto della valutazione dei Piani Nazionali per l’Energia e il Clima (Pniec), documento strategico che definisce il futuro energetico del Paese. Secondo Bruxelles, il settore dei trasporti rappresenta una delle principali fonti di emissioni e necessita di interventi rapidi e concreti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici.

Il piano italiano prevede una trasformazione significativa del parco auto entro la fine del decennio. Si stima che 4,3 milioni di auto elettriche e 2,2 milioni di veicoli ibridi plug-in saranno in circolazione sulle strade italiane. Parallelamente, si punta a un incremento significativo nell’utilizzo di biocarburanti, con un aumento di sei volte rispetto ai livelli attuali.

Non è un percorso facile

Tuttavia, la strada verso la mobilità sostenibile è irta di ostacoli. I costi elevati dei veicoli elettrici continuano a rappresentare una barriera significativa per la loro diffusione di massa. Inoltre, l’infrastruttura di ricarica attuale è considerata insufficiente e mal distribuita sul territorio. La Commissione Europea ha quindi esortato l’Italia a investire nella creazione di una rete di ricarica più accessibile e diffusa, elemento cruciale per favorire l’adozione di massa delle auto elettriche.

Nel contesto europeo, si osserva un approccio sempre più orientato alla “neutralità tecnologica”, con una maggiore apertura verso soluzioni alternative come gli ibridi plug-in e i carburanti sintetici (e-fuel). Sebbene l’obiettivo generale rimanga la neutralità climatica entro il 2035, l’Unione Europea sembra ora considerare una gamma più ampia di tecnologie per raggiungere tale traguardo.

L’opinione è ancora aperta

In Italia, il dibattito sulla mobilità elettrica continua a polarizzare opinioni. Da un lato, ci sono coloro che sostengono un’adozione rapida delle nuove tecnologie per rispettare gli impegni climatici; dall’altro, chi teme che una transizione troppo veloce possa avere ripercussioni negative sul settore automobilistico nazionale e sui consumatori.

La strada indicata da Bruxelles è chiara, ma il successo della transizione dipenderà dalla capacità del governo italiano di bilanciare tre priorità fondamentali: la sostenibilità ambientale, il sostegno all’industria automobilistica e la tutela dei consumatori. Solo attraverso un approccio equilibrato e inclusivo sarà possibile trasformare questa sfida in un’opportunità di crescita e innovazione per il Paese.

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