Tre incidenti in un mese, il debutto turbolento del Robotaxi di Tesla
Tre incidenti in un mese per il robotaxi Tesla ad Austin: confronto con Waymo, intervento della NHTSA e questioni di sicurezza e trasparenza nella guida autonoma
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Tre collisioni in appena 7.000 miglia percorse: i robotaxi di Tesla sono finiti al centro di un acceso dibattito su sicurezza e trasparenza, dopo che il primo mese di attività ad Austin ha fatto emergere dati preoccupanti e innescato un’indagine da parte della NHTSA. Un incidente ogni 2.333 miglia rappresenta un valore ben lontano dagli standard raggiunti da altri operatori del settore, come Waymo, e pone nuovi interrogativi sulle reali capacità delle tecnologie di guida autonoma.
Tre distinti sinistri
Nel dettaglio, il servizio pilota dei robotaxi di Tesla ha fatto registrare tre distinti incidenti in un arco di chilometraggio estremamente limitato. Il primo episodio riguarda un tamponamento notturno che ha provocato danni alla parte posteriore destra del veicolo; il secondo una collisione contro un oggetto fermo, con conseguenti ferite lievi per i passeggeri; il terzo un impatto a bassa velocità durante una manovra di svolta, che ha coinvolto anche un SUV. Questi eventi hanno immediatamente attirato l’attenzione delle autorità e degli analisti, che ora chiedono chiarezza e dati verificabili.
Il confronto con la concorrenza appare impietoso: Waymo, con 125 milioni di miglia accumulate e 1.267 incidenti riportati, vanta una frequenza di collisioni decisamente inferiore. L’azienda di Mountain View sottolinea come il proprio servizio sia quasi quattro volte più sicuro rispetto alla guida umana, con un tasso di 0,82 incidenti con feriti per milione di miglia, contro i 2,92 dei conducenti umani. Questi numeri non solo consolidano la reputazione di Waymo, ma mettono in discussione l’efficacia e l’affidabilità delle soluzioni proposte da Tesla.
Poca trasparenza
A preoccupare non sono soltanto i dati, ma anche l’approccio di Tesla alla trasparenza. L’azienda guidata da Elon Musk ha scelto di non rendere pubbliche le narrative dettagliate degli incidenti, citando la necessità di proteggere informazioni proprietarie. Questa posizione si pone in netto contrasto con la maggiore apertura dimostrata da competitor come Waymo, che invece pubblica regolarmente report dettagliati sulle dinamiche e sulle cause dei sinistri, favorendo così analisi indipendenti e una più ampia fiducia da parte del pubblico.
La NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) ha confermato di aver avviato una verifica approfondita, dopo che alcuni filmati diffusi online hanno mostrato presunte violazioni del codice stradale da parte dei robotaxi in servizio ad Austin. L’agenzia sta raccogliendo ulteriori informazioni per valutare l’esistenza di eventuali rischi sistemici legati all’impiego di veicoli a guida autonoma, sottolineando come la trasparenza e la collaborazione con le autorità siano elementi fondamentali per garantire elevati standard di sicurezza.
Gli esperti invitano comunque alla cautela nell’interpretazione dei dati: un campione statistico così ridotto, come quello delle 7.000 miglia percorse dai robotaxi di Tesla, può facilmente portare a risultati distorti e non rappresentativi. Il rischio di concentrazioni anomale di incidenti è infatti molto più elevato rispetto a dataset ampi e consolidati come quello di Waymo. Tuttavia, la natura stessa degli eventi registrati solleva dubbi sulla reale capacità dei sistemi di percezione e decisione di affrontare situazioni complesse, condizioni di illuminazione variabili e interazioni con altri veicoli guidati da esseri umani.
Ulteriori criticità
Un ulteriore elemento di criticità riguarda la gestione della comunicazione pubblica: la carenza di informazioni dettagliate da parte di Tesla alimenta preoccupazioni sulla responsabilità e sulla volontà di spiegare in modo trasparente le cause degli incidenti. Le principali organizzazioni per la sicurezza stradale sottolineano come l’apertura e la condivisione dei dati siano essenziali non solo per costruire la fiducia degli utenti, ma anche per accelerare il progresso tecnologico attraverso analisi indipendenti e il confronto tra operatori.
Per Tesla, la sfida commerciale più importante sarà quella di trovare un equilibrio tra la protezione della proprietà intellettuale e la responsabilità pubblica nei confronti della sicurezza dei propri robotaxi. L’esperienza di Waymo dimostra che una maggiore trasparenza può diventare un vero e proprio vantaggio competitivo, rafforzando la credibilità dell’azienda attraverso metriche oggettive e comparabili.
Mentre le indagini della NHTSA proseguono, il dibattito nel settore si concentra non solo sulla frequenza degli incidenti, ma anche sulle modalità di condivisione delle informazioni critiche con il pubblico e le autorità. Solo così sarà possibile garantire standard adeguati di sicurezza e sostenere la crescita di un settore, quello della guida autonoma, destinato a rivoluzionare il modo in cui ci muoviamo nelle città del futuro.
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