Volkswagen, bene le vendite ma i ricavi sono in calo

Volkswagen registra una perdita operativa nel Q3 2025. Porsche, dazi USA e i margini dei veicoli elettrici pesano sui risultati e sulle previsioni per il 2025

Volkswagen, bene le vendite ma i ricavi sono in calo
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Giorgio Colari
Pubblicato il 31 ott 2025

Il colosso tedesco dell’automotive affronta una fase complessa: Volkswagen ha registrato la sua prima perdita operativa trimestrale dai tempi della pandemia, chiudendo il terzo trimestre 2025 con un rosso di 1,3 miliardi di euro. Un risultato che sorprende, considerando il contesto di vendite globali in crescita, ma che riflette l’impatto di tre fattori critici: la crisi di Porsche, i dazi USA e la sfida della transizione verso i veicoli elettrici.

Nel dettaglio, il risultato operativo di Volkswagen ha subito un crollo del 58% rispetto all’anno precedente, scendendo a 5,4 miliardi di euro dai 12,8 miliardi del 2024. Il margine operativo si è ridotto drasticamente, attestandosi al 2,3%, mentre il fatturato complessivo ha comunque superato i 238 miliardi di euro. I vertici del gruppo hanno evidenziato che ben 7,5 miliardi di euro sono stati erosi da barriere tariffarie imposte dagli Stati Uniti e dalle difficoltà di Porsche, inclusa una pesante svalutazione del marchio.

Uno scenario sfaccettato

Dal punto di vista commerciale, la situazione si presenta sfaccettata. Le consegne complessive hanno raggiunto quota 6,6 milioni di veicoli, segnando un lieve incremento rispetto al 2024. Un segnale particolarmente positivo arriva dall’Europa occidentale, dove la domanda di veicoli elettrici ha mostrato una crescita significativa: gli ordini di auto a batteria sono aumentati del 64%, arrivando a rappresentare il 22% del portafoglio ordini. Tuttavia, questa accelerazione nella transizione verso prodotti a margini più bassi sta mettendo sotto pressione la redditività complessiva del gruppo.

L’analisi geografica evidenzia una performance eterogenea: ottimi risultati in Sud America ed Europa orientale, ma forti contrazioni in Cina e Nord America. All’interno dell’universo Volkswagen, il Core Brand Group – che comprende i marchi Volkswagen, Skoda, SEAT e CUPRA – ha mantenuto una marginalità stabile al 4,4%. In particolare, Skoda si distingue per la sua capacità di generare profitti, rappresentando una delle note più positive del periodo.

Una situazione complicata

Più complicata la situazione per il Progressive Brand Group, che racchiude i marchi premium come Audi e Bentley. Qui la marginalità è scesa al 3,2%, con un risultato operativo pari a 1,6 miliardi di euro. Il caso più preoccupante, però, riguarda senza dubbio Porsche: il marchio di punta ha visto le consegne calare dell’11% e ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una perdita operativa di 228 milioni di euro. Tra le cause principali figurano il rallentamento del mercato cinese, l’aumento dei costi produttivi e la riorganizzazione delle attività legate alle batterie.

Guardando al futuro, le prospettive per il 2025 restano improntate alla cautela. Il gruppo prevede ricavi sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente e un margine operativo compreso tra il 2% e il 3%. Tuttavia, la casa madre sottolinea che, al netto dell’impatto dei dazi USA, il fatturato potrebbe crescere fino al 5%, con un ritorno operativo sulle vendite tra il 5,5% e il 6,5%.

Due sfide di rilievo

Gli osservatori del settore sottolineano come Volkswagen sia chiamata a fronteggiare due sfide strutturali di rilievo: da un lato, sostenere l’offensiva nel campo dei veicoli elettrici, che continuano a crescere in volume ma presentano margini inferiori rispetto ai modelli tradizionali; dall’altro, gestire la vulnerabilità a fattori geopolitici, come i dazi USA, che possono erodere rapidamente i profitti e mettere sotto pressione le catene di approvvigionamento.

In questo contesto, l’attenzione degli investitori si concentra ora sugli effetti che questa situazione avrà sui piani di investimento futuri, sulle partnership per le batterie e sullo sviluppo delle prossime piattaforme elettriche. Il management di Volkswagen ha ribadito l’impegno sul controllo dei costi e sull’ottimizzazione del portafoglio prodotti, puntando a migliorare la redditività attraverso interventi industriali e commerciali mirati.

Restano tuttavia diverse questioni aperte: il rilancio di Porsche, il riadattamento delle strategie in Nord America e Cina, e la gestione degli effetti strutturali dei dazi USA sulle catene di fornitura e sui prezzi finali. Il 2025 si prospetta quindi come un anno cruciale per verificare se il gruppo sarà in grado di conciliare la crescita delle vendite globali con la sostenibilità dei margini e la capacità di adattarsi a un settore in rapida trasformazione.

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