Incentivi auto elettriche, al via oggi: 600 milioni di euro in gioco
Il decreto da 597 milioni PNRR entra in vigore: contributi fino a 11.000€ per privati, 30% fino a 20.000€ per microimprese. Requisiti: rottamazione Euro 5 e residenza in aree urbane funzionali
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Un nuovo impulso alla mobilità sostenibile arriva dall’Italia grazie a una significativa iniezione di fondi pubblici: ben 597 milioni di euro sono stati stanziati per sostenere l’acquisto di veicoli a emissioni zero. Da oggi, 22 ottobre 2025, è ufficialmente operativa la piattaforma incentivi, lo strumento digitale che permette di accedere ai nuovi incentivi auto elettriche previsti dal recente decreto del Ministero dell’Ambiente. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: raggiungere la soglia di 39.000 nuovi veicoli elettrici immatricolati entro il primo semestre del 2026, dando così un forte contributo alla transizione ecologica e al rinnovo del parco auto nazionale.
L’ISEE fa la differenza
L’intero pacchetto di agevolazioni trae linfa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che destina risorse mirate per accelerare l’adozione di tecnologie pulite. Il nuovo schema di sostegno si distingue per la particolare attenzione riservata alle fasce di popolazione economicamente più vulnerabili, attraverso una struttura di contributi che varia in base all’indicatore ISEE 30.000 e ISEE 40.000 euro. In dettaglio, i nuclei familiari con un ISEE fino a 30.000 euro potranno beneficiare di un contributo fino a 11.000 euro, mentre chi si colloca tra i 30.000 e i 40.000 euro riceverà un incentivo di 9.000 euro. Il tutto a condizione che il prezzo del veicolo scelto non superi i 35.000 euro (IVA esclusa), elemento che orienta la domanda verso modelli di segmento medio-basso, ampliando la platea dei potenziali acquirenti senza sacrificare la qualità dell’offerta.
Non solo cittadini privati: anche le microimprese sono tra i beneficiari di questa misura. Per loro è previsto un contributo pari al 30% del costo d’acquisto di un veicolo commerciale elettrico, con un tetto massimo fissato a 20.000 euro per ciascun mezzo. Una scelta strategica che mira a incentivare la transizione ecologica anche nel tessuto produttivo più piccolo e dinamico, tradizionalmente meno propenso a investire in soluzioni green a causa dei costi iniziali.
Alcune condizioni necessarie
Tuttavia, l’accesso agli incentivi auto elettriche non è privo di condizioni. Tra i requisiti principali spicca il bonus rottamazione: per ottenere il contributo è infatti necessario rottamare un veicolo con motore termico fino alla classe Euro 5, di cui il richiedente sia intestatario da almeno sei mesi. Un vincolo pensato per favorire il rinnovo effettivo del parco circolante, riducendo le emissioni inquinanti in modo concreto e misurabile.
Un altro elemento centrale riguarda la localizzazione dei beneficiari. Possono accedere agli incentivi solo coloro che risiedono, o le aziende che hanno sede legale, nelle cosiddette aree urbane funzionali: si tratta di centri abitati con oltre 50.000 abitanti e dei relativi bacini di pendolarismo. L’aggiornamento della mappa di queste aree, fermo al 2011, aveva causato ritardi nell’attuazione della misura. La soluzione adottata dal governo estende ora i benefici a 1.892 comuni già inclusi e a 368 nuovi comuni, ampliando sensibilmente la copertura territoriale.
L’ambizione del governo
Sul fronte politico, il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato l’ambizione e la portata innovativa dell’iniziativa, dichiarando la volontà di portare sulle strade almeno 39.000 nuovi veicoli elettrici entro giugno 2026. Nonostante l’entusiasmo istituzionale, però, non mancano le critiche. Diverse associazioni di consumatori hanno evidenziato come circa metà della popolazione italiana sia di fatto esclusa dal beneficio per motivi territoriali, sottolineando la necessità di un approccio più inclusivo e meno restrittivo.
Le principali critiche mosse al provvedimento si concentrano su tre aspetti: la limitazione geografica alle sole aree urbane funzionali, l’obbligo di rottamazione di un veicolo Euro 5 e il vincolo del prezzo massimo del veicolo acquistabile. Secondo gli esperti, questi paletti rischiano di ridurre significativamente il numero dei potenziali beneficiari, penalizzando chi vive in zone rurali o periferiche e chi non possiede un’auto da rottamare conforme ai requisiti richiesti.
Un impatto rilevante
Dal punto di vista commerciale, la misura avrà un impatto particolarmente rilevante sul segmento delle vetture elettriche con prezzo inferiore a 35.000 euro. I concessionari saranno chiamati a svolgere un ruolo chiave nella gestione delle pratiche, utilizzando la nuova piattaforma incentivi per garantire trasparenza, rapidità e tracciabilità delle richieste. La facilità d’uso della piattaforma, insieme al coordinamento tra istituzioni centrali ed enti locali, sarà determinante per il successo dell’intero programma.
In conclusione, per chi intende accedere agli incentivi auto elettriche è fondamentale verificare con attenzione la propria posizione rispetto ai requisiti ISEE 30.000 e ISEE 40.000 euro, la validità della rottamazione richiesta e il prezzo del veicolo prescelto. Solo così sarà possibile sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla piattaforma ora attiva e contribuire, con una scelta responsabile, alla transizione verso una mobilità più pulita e sostenibile.
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