Gli over 80 alla guida in Italia sono oltre 1 milione: un Paese anziano

Quasi 1 milione di over 80 guida ancora in Italia: RC auto più costose, rinnovi patente biennali e nuove sfide per la sicurezza stradale

Gli over 80 alla guida in Italia sono oltre 1 milione: un Paese anziano
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Giorgio Colari
Pubblicato il 14 nov 2025

L’Italia si trova oggi ad affrontare una nuova sfida: quella della mobilità e della sicurezza stradale in una società che invecchia rapidamente. Secondo una recente indagine di Facile.it, oltre un milione di automobilisti italiani appartiene alla fascia degli over 80, un dato che rappresenta circa il 3% delle polizze RC auto analizzate su un campione di oltre cinque milioni di preventivi. Questo fenomeno, in costante crescita, pone interrogativi cruciali sia per le compagnie assicurative sia per la collettività, costringendo a ripensare i modelli di gestione del rischio e le politiche di inclusione degli anziani alla guida.

Non è un tema marginale

L’analisi condotta da Facile.it evidenzia come il tema dell’invecchiamento della popolazione automobilistica non sia più marginale. Gli automobilisti over 80 sono oggi una realtà numericamente rilevante, e il loro impatto sul sistema assicurativo e sulla mobilità quotidiana non può essere sottovalutato. A differenza di quanto si possa pensare, non esiste un limite massimo di età per guidare in Italia, ma le regole diventano progressivamente più stringenti con l’avanzare degli anni.

Il rinnovo patente è regolato da una normativa che si adatta all’età del conducente: fino ai 50 anni la patente va rinnovata ogni dieci anni, poi ogni cinque tra i 51 e i 70, ogni tre tra i 71 e gli 80, e infine ogni due anni dopo gli ottant’anni. Questo sistema progressivo si basa sulla necessità di garantire che le capacità psicofisiche del conducente siano adeguate alle esigenze della guida. Ogni rinnovo prevede una visita medica obbligatoria che valuta parametri come vista, udito, riflessi e abilità motoria. In presenza di patologie come diabete, problemi cardiaci o disturbi neurologici, possono essere richieste valutazioni supplementari o imposte restrizioni specifiche per assicurare che la sicurezza stradale resti prioritaria.

Un altro aspetto cruciale riguarda il premio assicurativo. Lo studio si è focalizzato in particolare sulla Lombardia, dove il costo medio annuo della polizza per gli over 80 raggiunge i 356 euro. Questo importo rappresenta un incremento del 15% rispetto a quanto pagano gli automobilisti nella fascia 60-69 anni e del 10% rispetto a chi ha tra i 50 e i 59 anni. L’aumento del premio assicurativo riflette una valutazione del rischio più elevata da parte delle compagnie, che tengono conto del fisiologico calo delle capacità percettive e motorie – come la vista, l’udito e i riflessi – legato all’età avanzata. Tuttavia, l’esperienza di guida maturata nel corso degli anni continua a rappresentare un elemento di vantaggio rispetto ai neopatentati, riducendo in parte il rischio associato.

Adottare un approccio equilibrato

Le associazioni dei consumatori e gli esperti del settore concordano sulla necessità di adottare un approccio equilibrato nella gestione delle polizze RC auto per gli anziani. È fondamentale evitare di penalizzare chi, nonostante l’età, mantiene buone condizioni psicofisiche, ma allo stesso tempo è necessario intensificare i controlli sanitari, promuovere corsi di aggiornamento specifici e avviare campagne di sensibilizzazione mirate. Queste iniziative sono ritenute essenziali per garantire che la sicurezza stradale resti sempre al centro dell’attenzione, senza compromettere l’autonomia e l’inclusione sociale degli anziani.

La questione dell’invecchiamento della popolazione automobilistica italiana rappresenta dunque una sfida complessa e articolata. L’Italia, con una delle popolazioni più anziane d’Europa, è chiamata a sviluppare soluzioni innovative che sappiano coniugare tutela della sicurezza stradale, rispetto dell’autonomia personale e promozione dell’inclusione sociale. In questo contesto, il ruolo delle compagnie assicurative e delle istituzioni diventa centrale: da un lato occorre aggiornare le politiche di pricing e di gestione del rischio, dall’altro è necessario offrire supporto e strumenti adeguati agli automobilisti anziani per favorire una mobilità sicura e responsabile.

In conclusione, i dati presentati da Facile.it rappresentano un campanello d’allarme e, al tempo stesso, un’opportunità per avviare un dibattito costruttivo sul futuro della mobilità in Italia. La crescita del numero di over 80 al volante richiede una riflessione collettiva e la capacità di mettere in campo strategie che sappiano valorizzare l’esperienza degli anziani, senza trascurare l’esigenza di garantire la sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada. Solo attraverso un dialogo aperto tra istituzioni, assicurazioni e società civile sarà possibile trovare un equilibrio tra tutela del rischio e rispetto della dignità e dell’autonomia delle persone anziane.

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