La replica della Lamborghini Countach si ferma dopo pochi km
Il 'Woodghini', replica in legno su base Pontiac Fiero di Vice Grip Garage, ha dovuto abbandonare il viaggio di 300 miglia dopo guasti ripetuti e il motore bloccato
Un viaggio nato dall’inventiva e dalla passione per i motori si è trasformato in un’odissea tecnica che si è conclusa ben prima del previsto. L’esperimento, tanto ardito quanto discusso, vede protagonista il Woodghini, una replica in legno della celebre Lamborghini Countach realizzata a partire da una Pontiac Fiero del 1980. A guidare questa avventura è stato il noto creator automobilistico Vice Grip Garage, che ha tentato la traversata dall’East Tennessee fino alla casa di un amico, spingendo il suo bizzarro veicolo lungo le strade americane per circa 300 miglia. Tuttavia, il sogno si è infranto quando il cuore pulsante del progetto, il V6 Chevrolet Beretta, ha alzato bandiera bianca, lasciando l’auto abbandonata sul ciglio della strada con il motore bloccato.
Un’impresa vera
Il racconto di questa impresa non è solo la cronaca di un viaggio, ma diventa una riflessione sulle sfide e i limiti dei progetti fai-da-te nel settore automobilistico. Fin dalle prime tappe, il percorso del Woodghini è stato costellato da imprevisti tecnici: fumo dal cofano, continue forature, rotture dei tubi di raffreddamento e surriscaldamenti ricorrenti hanno scandito ogni miglio percorso. Nonostante l’intraprendenza e i tentativi di riparazione improvvisata da parte di Vice Grip Garage, il viaggio si è interrotto bruscamente a pochi chilometri dall’arrivo, quando il motore bloccato ha sancito la fine dell’esperimento.
Il progetto, seppur originale e degno di nota per la creatività, ha evidenziato in modo lampante i rischi che si celano dietro le modifiche strutturali non professionali. La scelta di montare un V6 Chevrolet Beretta su una piattaforma come la Pontiac Fiero, non progettata per accogliere un propulsore di questa tipologia, ha generato una serie di problematiche che sono sfociate in guasti meccanici ripetuti. A ciò si aggiunge la presenza di una carrozzeria in legno, elemento che, se da un lato dona unicità al veicolo, dall’altro incrementa i rischi di incendio in caso di surriscaldamento o perdite di fluidi infiammabili.
Una verità trascurata
La storia del Woodghini mette così in luce una verità spesso trascurata dalla comunità dei maker e degli appassionati di auto custom: la creatività e l’ingegno non possono sostituire la preparazione tecnica e l’esperienza professionale quando si affrontano modifiche così profonde. Gli esperti del settore sottolineano come la Pontiac Fiero rappresenti una base storicamente apprezzata per la realizzazione di kit-car e repliche, ma evidenziano che ogni intervento su elementi cruciali come sospensioni, distribuzione dei pesi, aerazione e integrazione del sistema di raffreddamento richiede analisi dettagliate e test approfonditi.
Il caso della replica in legno della Lamborghini Countach diventa quindi un monito per chiunque desideri cimentarsi in progetti simili. La tentazione di emulare le linee iconiche di un’auto da sogno utilizzando materiali alternativi e soluzioni creative può essere forte, ma ogni modifica comporta una serie di rischi che non vanno sottovalutati. La scelta di un propulsore non originale, come il V6 Chevrolet Beretta, impone sfide ingegneristiche notevoli, specialmente quando si tratta di garantire l’affidabilità e la sicurezza su strada.
L’avventura di Vice Grip Garage con il Woodghini si conclude così, lasciando l’auto ferma sul ciglio della strada e offrendo uno spunto di riflessione a tutta la comunità degli appassionati: l’entusiasmo e la passione sono motori potenti, ma devono essere sempre accompagnati da una valutazione consapevole dei rischi e da una solida preparazione tecnica. Il sogno di portare una Lamborghini Countach di legno su strada si è infranto contro la realtà delle difficoltà meccaniche, trasformando un esperimento audace in una lezione preziosa su ciò che serve davvero per affrontare le sfide del mondo delle auto custom.