Scaldare l'auto in inverno, perché non lasciare il motore al minimo

Scaldare l'auto al minimo in inverno aumenta consumi, usura ed emissioni. Con i motori moderni è preferibile partire subito e procedere a bassa andatura; eccezioni per le vetture d'epoca

Scaldare l'auto in inverno, perché non lasciare il motore al minimo
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Giorgio Colari
Pubblicato il 29 dic 2025

Negli ultimi anni, molte abitudini radicate tra gli automobilisti sono state rivoluzionate dalla tecnologia, e una delle più diffuse riguarda il riscaldamento del motore al minimo durante le fredde mattine invernali. Un tempo considerata una prassi necessaria, oggi questa pratica si rivela non solo superflua, ma anche dannosa per l’efficienza e la salute delle auto moderne. Scopriamo perché gli esperti raccomandano di abbandonare questa vecchia consuetudine e quali sono le strategie migliori per proteggere il proprio veicolo, riducendo al contempo emissioni e consumi.

Il progresso tecnologico e il ruolo delle centraline elettroniche

I propulsori delle auto attuali sono profondamente diversi rispetto a quelli di qualche decennio fa. L’avvento dell’iniezione elettronica e dei sistemi di gestione computerizzata ha trasformato il modo in cui il motore raggiunge la temperatura ottimale di funzionamento. Oggi, una rete di sensori monitora costantemente le condizioni operative, regolando automaticamente il rapporto aria-carburante e assicurando che la combustione sia sempre efficiente. Questo significa che non è più necessario lasciare il motore acceso al minimo per lunghi minuti: già nei primi istanti di marcia, la centralina elettronica ottimizza la gestione energetica, riducendo sprechi e accelerando il riscaldamento delle componenti meccaniche.

Perché riscaldare il motore al minimo è dannoso

Lasciare il motore acceso al minimo non solo è inutile, ma può anche causare una serie di problemi. In questa fase, parte del carburante tende a depositarsi sulle pareti dei cilindri, compromettendo le proprietà lubrificanti dell’olio e favorendo una più rapida usura delle parti interne. L’olio, non raggiungendo subito la giusta viscosità, non protegge adeguatamente le superfici metalliche, incrementando gli attriti e accelerando la usura complessiva del motore. Dal punto di vista ambientale ed economico, la situazione è altrettanto sfavorevole: il carburante bruciato al minimo non offre alcun beneficio prestazionale, mentre le emissioni inquinanti aumentano e i consumi si fanno inutilmente elevati.

La procedura consigliata: partire subito ma con prudenza

Le case automobilistiche e i tecnici raccomandano una procedura semplice e razionale. Dopo l’avviamento, è sufficiente attendere una trentina di secondi per controllare la strumentazione di bordo e assicurarsi che tutto sia in ordine. Dopodiché, è consigliabile partire mantenendo una velocità moderata, evitando accelerazioni brusche e carichi eccessivi almeno fino a quando il motore non ha raggiunto la temperatura ideale. Questo approccio permette di riscaldare più rapidamente tutte le componenti meccaniche, riducendo sia la usura sia le emissioni. L’unica eccezione è rappresentata dalle situazioni in cui sia necessario sbrinare i cristalli: in questi casi, qualche minuto al minimo può essere tollerato, ma sempre limitando il tempo allo stretto necessario per garantire la sicurezza e la visibilità.

Quando il passato insegna: il caso delle youngtimer e delle vetture storiche

Non tutte le auto sono uguali: le youngtimer e le vetture d’epoca rappresentano un’eccezione significativa. Questi veicoli, spesso dotati di carburatori e prive dei moderni sistemi elettronici, richiedono ancora una fase di riscaldamento al minimo per assicurare una corretta miscelazione tra aria e carburante. Una partenza troppo rapida potrebbe compromettere la lubrificazione e causare malfunzionamenti. Per i proprietari di youngtimer e auto storiche, è fondamentale seguire le indicazioni riportate nei manuali originali e affidarsi a officine specializzate per la manutenzione, adottando tutte le precauzioni necessarie per preservare questi preziosi testimoni della storia automobilistica.

Il consenso degli esperti: una nuova consapevolezza tra automobilisti

Il panorama attuale vede una convergenza di opinioni tra costruttori, meccanici e associazioni ambientaliste: la pratica del riscaldamento al minimo è ormai superata per la quasi totalità delle auto moderne. Grazie ai materiali avanzati e all’elettronica di bordo, è possibile ottenere prestazioni ottimali senza inutili attese e senza incrementare emissioni e consumi. Anche tra gli automobilisti più tradizionalisti, si sta diffondendo una nuova consapevolezza, che vede nella partenza graduale e consapevole la soluzione ideale per coniugare efficienza, sicurezza e rispetto dell’ambiente. In definitiva, la raccomandazione degli esperti è chiara: evitare il riscaldamento al minimo sulle auto contemporanee, a meno che non si tratti di youngtimer o vetture storiche che necessitano di un trattamento differenziato e attento.

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