Ferrari Amalfi, non è ancora a regime ma qualcuno pensa già al restyling

Il designer Luca Serafini immagina un restyling per la Ferrari Amalfi: dettagli sul concept estetico, gli interni che tornano ai pulsanti e il V8 biturbo da 631 cavalli, mentre Ferrari lavora anche al modello elettrico del 2026

Ferrari Amalfi, non è ancora a regime ma qualcuno pensa già al restyling
F C
Fabrizio Caratani
Pubblicato il 28 nov 2025

Nel panorama automobilistico contemporaneo, pochi modelli riescono a generare tanto dibattito quanto la Ferrari Amalfi, la nuova grand turismo 2+2 in arrivo nel 2026 come successore della Roma. Al cuore di questa discussione troviamo un propulsore impressionante: un V8 biturbo da 3,9 litri in grado di erogare 631 cavalli, affiancato da una scelta progettuale che rappresenta un vero cambio di paradigma nell’approccio agli interni. Maranello ha infatti deciso di abbandonare completamente i pannelli touch-screen, reintroducendo comandi fisici tradizionali attraverso pulsanti e manopole. Una decisione che non è casuale, bensì il risultato di una riflessione profonda su cosa i clienti realmente desiderino quando si siedono a bordo di una Ferrari.

Un design non ufficiale

Parallelamente, il designer Luca Serafini ha sviluppato un concept design non ufficiale che ha acceso gli animi tra puristi e modernisti. Il suo restyling immagina una reinterpretazione estetica della vettura ufficiale attraverso interventi decisi sulla sezione anteriore. I fari LED tradizionali lasciano spazio a unità sottili collegate da una barra luminosa continua, sostituendo la classica visiera nera. Inoltre, la griglia centrale viene ridisegnata e le prese d’aria laterali completamente rielaborate. Sebbene si tratti di un esercizio stilistico non confermato dalla casa di Maranello, il render ha catturato immediatamente l’attenzione della stampa specializzata internazionale.

La questione che emerge naturalmente è complessa e multisfaccettata. Da un lato, i sostenitori del concept di Serafini celebrano la modernità della soluzione luminosa e un maggiore senso di identità visiva che potrebbe rendere la GT 2+2 ancora più riconoscibile nel traffico urbano e sulle autostrade europee. Dall’altro, gli osservatori tecnici più esperti sollevano preoccupazioni legittime: modifiche significative alla gestione dei flussi d’aria potrebbero influenzare negativamente il raffreddamento del motore e le prestazioni aerodinamiche, aspetti cruciali per un veicolo con le ambizioni prestazionali di una Ferrari.

Ripristinare l’ergonomia classica

La scelta di Ferrari di ripristinare l’ergonomia mediante comandi fisici rappresenta una risposta diretta alle critiche mosse sia dai clienti che dai media riguardanti la sicurezza d’uso dei sistemi totalmente digitali. Questa decisione non è isolata, ma parte di una strategia più ampia che riconosce come la qualità percepita degli interni e la semplicità operativa siano diventate prioritarie nel segmento delle gran turismo di lusso.

Nel contesto più ampio della strategia industriale di Ferrari, il marchio prosegue su due fronti paralleli. Da un lato, continua il programma elettrico, con un modello completamente elettrico atteso per lo stesso anno della Amalfi. Dall’altro, la linea a motore termico rimane focalizzata sul raggiungimento di standard elevati di qualità percepita e operativa. Questo equilibrio tra innovazione e tradizione definisce l’identità contemporanea del Cavallino Rampante.

Sebbene il concept di Serafini non sia destinato alla produzione ufficiale, rappresenta un elemento culturale significativo nel dibattito automobilistico moderno. Conferma come la sperimentazione estetica indipendente mantenga un ruolo cruciale di stimolo creativo e di provocazione positiva nel definire le direzioni future del design Ferrari. La sperimentazione di designer esterni, pur non vincolante per le scelte ufficiali, contribuisce a mantenere viva la conversazione su cosa significhi innovazione, tradizione e futuro nel contesto del lusso automobilistico italiano.

 

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